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Un giorno questo dolore ti sarà utile
 
Un giorno questo dolore ti sarà utile 2016-03-14 18:31:36 charles
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
4.0
charles Opinione inserita da charles    14 Marzo, 2016
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ma quale dolore, James?

L'intento di Peter Cameron mi pare sia stato confezionare un prodotto ben definito da dare in pasto ad un pubblico ben preciso, leggasi teen agers (young adult, per meglio dire) alternativi, ribelli, in crisi con il mondo (in generale e piuttosto qualunquista), strizzando l'occhio ai vari clichè trendy\adolescenziali: new york, l'arte e la mamma artistoide, il disagio verso l'università e comunque l'educazione predefinita dalla famiglia, il padre manager, ma lontano,, la sorella tiranna, i dubbi riguardo la propria sessualità. Mancano, sorprendentemente, citazioni musicali per soddisfare pienamente le aspettative.

L'opera scorre in modo tutto sommato godibile sebbene altamente prevedibile, sia perchè i personaggi sono abbozzati in modo primitivo e ragionano piuttosto a senso unico calcando la mano sui loro difetti grossolani, sia perchè le interazioni realmente significative per il romanzo sono assai poche, fatto salvo la nonna ed a tratti la psicologa (la quale piuttosto funge da aggancio per flashback sulle vicende dell'autore). I colpi di scena sono direi assenti, fatto salvo il finale che però viene liquidato malamente in un epilogo di una paginetta, ed il protagonista, sebbene potrebbe offrirne gli spunti, manca davvero di un'introspezione degno di nota. Pare un disagio sui generis che sconfina in atteggiamenti estremamente infantili (comprare la casa, il finto profilo sul social network) ma che rimangono poi abbozzati. Non mi è chiaro se fosse proprio questa la volontà dell'autore oppure si tratti di un'occasione mancata.
Non vedo realmente una crisi nella testa di James ma piuttosto un'enorme indolenza, una mancanza di presa di posizione verso il mondo che lo circonda. Tanto che poi alla fine si conforma a quel che gli altri si aspettano da lui. Insomma manca un po' di sale e l'opera che potrebbe essere un testo anche importante a livello generazionale rimane poco più che un filler che si legge in poche ore.
Paragonato al Giovane Holden più o meno a ragione, fatto salvo che quest'ultimo arrivava 60 anni fa e per lo meno godeva del beneficio dell'originalità.

non ne consiglierei la lettura e men che mai l'acquisto, ritengo ci siano testi generazionali davvero con altro spessore e tridimensionalità di contenuti.

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I love shopping a NY, Nick Hornby.
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Commenti

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Sono d'accordo. Insulso, a tratti brutto. Meglio, dello stesso autore, "Quella sera dorata".
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