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Mille gru
 
Mille gru 2016-11-21 14:18:58 siti
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    21 Novembre, 2016
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E se nulla fosse accaduto?

Cinque episodi : Mille gru, I boschetti al tramonto, Il bricco dipinto, Il rossetto della madre, La stella; cinque elementi che nella loro specificità consegnano una storia o un frammento di essa o un intero mondo sensoriale che si risveglia.
La vista è rapita nel primo episodio dal particolare: la ragazza Inamura ha un fazzoletto da collo col disegno “mille gru”, è bianco su fondo rosa, Kikuji ne è come rapito mentre ignaro si avvia ad un miai, un incontro prematrimoniale nel tempio Engakuji a kamakura, invitato alla cerimonia del tè da Chicako, signora avviata ad un processo di mascolinizzazione. Progressivamente, come in una sorta di gineceo, lo stesso Kikuji si ritrova circondato da sole presenze femminili: due madri, due giovani fanciulle e la stessa Chicako. Da allora si assiste ad un recupero di eventi passati i quali si riallacciano con il presente mentre vanno convergendo nell’unica figura maschile che veicola il passato e lo trasforma rinnovandolo e in qualche modo appestandolo in un gioco di nuove relazioni amorose. Due delle donne, le più attempate sono state amanti del padre.
Il risveglio sensoriale, reso attivo dalla vista, nutrito di fantasie infantili, acuito dal ricordo di un padre ormai morto ma presente attraverso gli astanti e tramite la cerimonia del tè di cui era un cultore, scivola in un delicato erotismo, in un nuovo rapporto e nei successivi risvolti. E se nulla fosse accaduto?Non è il fatto in sé , generatore di trama, a dare lo sviluppo. È ciò che il lettore percepisce, anticipa, e faticosamente cerca di capire, il fatto è narrato nel suo realizzarsi, è colto in presa diretta, lo sguardo d’insieme può attendere. Sorprende quando finalmente ci si giunge e ci si chiede a che cosa tendesse lo scrittore. Io, purtroppo, non ho risposte, solo qualche conferma sugli eventi narrati giusto per essere certa di aver, tutto sommato, capito. Mi lascia un senso di incompiutezza come la vita, come l’occasione mancata, come l’incapacità di vivere il presente, mi lascia inoltre un maschio alla deriva, le sue supposizioni e i suoi forse.
Kawabata, maestro di stile, arricchisce ogni volta l’immaginario e incanta con le nostalgiche ambientazioni natie. Da apprezzare.

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Consigliato a chi ha letto...
Koto
Il paese delle nevi
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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Sono contento che questo libro ti sia piaciuto. Personalmente l'ho trovato incantevole. Kawabata, poi, ha una scrittura bellissima. Come sai, la vicenda prosegue nel breve testo "Il disegno del piviere".
Posso segnalarti "Lo Zen e la cerimonia del tè" di K. Okakura.
siti
21 Novembre, 2016
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Grazie Emilio, proverò a cimentarmi anche per ampliare gli orizzonti. Devo dire che Kawabata mette alla prova il lettore ma ne vale la pena, io ho preferito comunque Il paese delle nevi.
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Mario Inisi
22 Novembre, 2016
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Non ho letto mille gru ma il paese delle nevi mi pare irraggiungibile come fascino e bellezza.
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siti
22 Novembre, 2016
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Concordo, Mario. Abbiamo spesso gusti affini o meglio una sensibilità vicina.
Che meraviglia i dettagli di Kawabata...
lapis
26 Novembre, 2016
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Devo confessare che la letteratura giapponese mi intimorisce un po'. Il tuo ottimo commento è però uno splendido invito. Grazie.
In risposta ad un precedente commento
siti
26 Novembre, 2016
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Grazie a te Manuela, Kawabata meraviglia per dirla come C.U.B.,a me piace molto.
7 risultati - visualizzati 1 - 7

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