Dettagli Recensione

 
Crepuscolo
 
Crepuscolo 2017-04-28 09:00:58 Mian88
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    28 Aprile, 2017
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

"Eventide"

Le stagioni si susseguono ad Holt, con la loro calma, con il loro flusso dirompente, con quelle esistenze che si intercalano ed intrecciano in quell’inesorabile divenire di imprevedibilità che la vita stessa è.
Sono trascorsi già due anni da quando Victoria e i fratelli McPheron si sono incontrati, eppure, il tempo è ormai maturo per una nuova separazione, per un quel nuovo cammino, universitario, che sta per avere inizio. Ed ecco che i fratelli sono nuovamente soli nella loro vecchia e malandata casa. Maggie Jones e Tom Guthrie nel mentre sono divenuti una coppia stabile, seppur ciascuno continui a vivere per proprio conto con i rispettivi affetti familiari. Ma tra le vecchie conoscenze, si affacciano in questa landa del Colorado anche nuove ed interessanti realtà. Conosciamo così Betty e Luther, genitori di Joy Rae e Richie, che sopravvivono grazie al sussidio statale e all’aiuto di Rose Tyler, assistente sociale, che non manca di dar loro supporto e consigli. Conosciamo ancora Dena ed Emma, sorelle, figlie di Maggie, madre sola e disperata, nonché Dj vicino di casa che abita con l’anziano nonno di cui si prende costantemente cura, ed ancora conosciamo Linda May, fragile infermiera. E come in “Canto della pianura” Russell Beckman rappresentava la sfiducia dell’autore nei confronti del genere umano, in “Crepuscolo”, detta figura è interpretata da Hoyt Raines, zio di Betty nonché uomo violento e brutale.
Tanti gli avvenimenti che si susseguono, tante le circostanze che mettono a dura prova i protagonisti dell’opera. Raymond si ritrova completamente solo in quella campagna che ha creduto amica per tutti i lustri che ha trascorso su questa terra. Il silenzio è la sua unica grande compagnia. Ed ancora Betty e Luther si dimostrano genitori deboli; soggiacciono alle angherie dello zio e a pagarne le conseguenze sono i nipoti, ed ancora Dj che ha appena undici anni, deve sobbarcarsi il compito di gestire tutte le esigenze di un uomo di terza età.
In “Eventide”, titolo originale di questo capitolo della trilogia, la sensazione immediatamente provata dal lettore è quella della crudezza. A differenza che in “Plainsong”, che rappresentava l’inizio, il maturare di emozioni, sentimenti e sensazioni, infatti, le relazioni crescono e con la loro complessità nulla risparmiano. Lo sguardo dello scrittore resta freddo, oggettivo, in ogni intercalare. Nessuna sbavatura è presente nell’opera, Haruf non si lascia andare a sentimentalismi inutili nemmeno quando le violenze sono così forti da lasciare senza fiato, anche quando l’avventuriero stesso, vorrebbe in tutti i modi “poter fare qualcosa”. Conseguenza di questa impostazione è l’ineludibilità del futuro che si apre per i molteplici personaggi. Ciascuno si abbandona al suo destino, ai ricordi, alle più intime riflessioni, in quel crepuscolo che immancabile sopraggiunge. Tuttavia, in questa consapevolezza implicita, resta radicata la speranza. Le generazioni si scambiano, le parti si accudiscono, errano, redimano, cadono nell’egoismo, nell’impotenza, obbligano i figli a maturare troppo presto, ma non smettono mai e poi mai di credere nel domani. Ciò è riscontrabile soprattutto nei bambini che osservano silenziosi quello scenario che gli viene proposto, aspettandosi il rimprovero, aspettandosi la frustata, aspettandosi le lacrime di genitori impotenti ed incapaci, aspettandosi il cambiamento.
Non mancano le evoluzioni, non mancano gli elementi della natura, onnipresenti in ogni scritto dello statunitense. Assistiamo però ad un nuovo mutamento narrativo. Se in “Benedizione” lo stile presentato era rigido, minimale ed austero nonché caratterizzato da dialoghi, se in “Canto della pianura” era descrittivo, ricco, propenso all’avvenire, “Crepuscolo”, è caratterizzato dalla pienezza della vita e degli affetti in contrapposizione al cinismo ed alla drammaticità degli avvenimenti, è composto dalla ricchezza lessicale nonché dalla varietà dei registri.
Tra tutti gli episodi della Trilogia, questo è senza dubbio quello più complesso non tanto per temi poiché in ogni testo ve ne sono di ampi e significativi, quanto per contrasto tra bene e male, tra brutalità e bestialità degli esseri umani e la loro capacità empatica.
Tra i passi più forti oltre che alle vicende relative ai più piccoli protagonisti vi è quello relativo a Raymond McPheron. Il suo approccio alla solitudine, alla famiglia e di poi all’amore, sono semplicemente di indescrivibile gentilezza, sensibilità, ingenuità, purezza.

« Non credo che smetterò mai di sentire la sua mancanza, concluse Raymond. Ci sono cose che non si superano mai. E questa secondo me è una di quelle cose» p. 102

«Non piace nemmeno a me, rispose lui. Semplicemente sappiamo tutti e due che bisogna fare così. Quello che ci piace sembra che non abbia nessuna importanza. Le cose stanno così» p. 146

«No signore. Sembra troppo lavoro per una persona sola. Raymond lo guardò. Cos’altro potrei fare? Il ragazzo annuì e proseguirono» p. 244

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Una bella recensione, come sempre, Maria.
Mi è stato regalato "Canto della pianura" ; così conoscerò Haruf di cui tutti parlano bene.
Elena72
29 Aprile, 2017
Ultimo aggiornamento:
29 Aprile, 2017
Segnala questo commento ad un moderatore
Bella recensione! Ho letto la trilogia mesi fa ed in effetti questo è il capitolo più duro, quello in cui la violenza sembra davvero turbare gli abitanti di Holt; il mio preferito rimane "Canto della pianura" e a breve spero di leggere anche "Le nostre anime di notte".
In risposta ad un precedente commento
Mian88
01 Mag, 2017
Segnala questo commento ad un moderatore
Caro Emilio, grazie di cuore, sei gentilissimo. Hai già iniziato il canto della pianura? Se si, ti sta piacendo??
In risposta ad un precedente commento
Mian88
01 Mag, 2017
Segnala questo commento ad un moderatore
Cara Elena, concordo pienamente con te, é il capitolo più duro. Ho anche aspettato prima di inserire la recensione proprio per questo; le emozioni che é capace di suscitare sono talmente vaste che serve tempo per maturarlo. Io purtroppo ho già letto anche "Le nostre anime di notte", sono in astinenza Haruffiana :-(
Non l'ho ancora iniziato. Ci sono altri libri in attesa di lettura che reclamano la precedenza.
5 risultati - visualizzati 1 - 5

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lucy davanti al mare
Day
Ci vediamo in agosto
Il segreto della libraia di Parigi
Il club del pranzo della domenica
Il club delle fate dei libri
Il filo della tua storia
Un oceano senza sponde
L'ora di greco
Gli altri
Baumgartner
I lupi nel bosco dell'eterno
L'isola nello spazio
La stagione della migrazione a nord
Fino alla fine
L'ultima cosa bella sulla faccia della terra