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La ragazza italiana
 
La ragazza italiana 2017-08-14 08:45:16 ClaudiaM
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Stile 
 
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ClaudiaM Opinione inserita da ClaudiaM    14 Agosto, 2017
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Deludente e fuori dagli schemi della Riley

Se vi aspettate un classico romanzo della Riley, con intrighi avvenuti in un’epoca passata, amori impossibili e relazioni nascoste, sarete delusi. Ed è un peccato, perché leggendo il trafiletto ero diventata così curiosa di scoprire cosa potesse essere accaduto tra i camerini della Scala di Milano!
No, no.
In questo caso, il libro è comparabile a un semplice romanzo d’amore adolescenziale, senza arte né parte, a mio parere anche superficiale. Sia come contenuto, sia come stile di scrittura. Infatti, assistiamo spesso a lunghi dialoghi (inutili) che sembrano battute fatte al telegramma (mancano solo gli “Stop.” a fine riga).
Ma passiamo alla trama.
Rosanna è una bambina di 11 anni che vive a Napoli. Roberto, un uomo che ha 17 anni di più, nota la sua bravura nel cantare e le consiglia di prendere lezioni.
Cinque anni dopo Rosanna è così talentuosa da ottenere una borsa di studio per la scuola della Scala e viene trapiantata a Milano, accompagnata del fratello Luca.
Fino a qui, cosa c’è che non va? Semplicemente il fatto che nulla di nulla viene approfondito. Capisco che la Riley non è italiana, ma non si può ignorare il fatto che sta trascinando una napoletana a Milano! L’Italia è bella per la sua varietà in fatto di cultura e non si può non fare un cenno riguardo ai cambiamenti che Rosanna DEVE aver notato nell’andare così a Nord!
Okay, ti posso perdonare (forse) perché non sei italiana.
Andiamo avanti…
Rosanna studia a scuola e poche pagine dopo ne è già uscita con ottimi voti e viene ingaggiata per cantare alla Scala.
Eh, no! NO!
Mi parli di una ragazza che studia canto alla Scala e non mi racconti NULLA della sua vita a scuola? Cosa fa? Chi conosce (a parte Abi)? Com’è la scuola? Come vive la competizione con le altre cantanti?
Boh. Buio totale.
Vabbè… Rosanna comincia a cantare alla Scala e… Ops! Dopo poche pagine è passato quasi un anno, la protagonista femminile dell’opera si prende la scarlattina e Rosanna diventa prima cantate con Roberto.
Iniziate a capire perché ho detto che la trama è superficiale?!
Ci sono paragrafi lunghi un quarto di pagina, ognuno dei quali comincia dicendo “Una settimana dopo”, “Un mese dopo”, “Venti giorni dopo”… addirittura c’è un “Sette mesi dopo”! SETTE?! E che succede in questi sette mesi ai ventimila personaggi che ci sono nella storia? Alla fine del capitolo Rosanna a 80 anni, per caso?!
In tutto ciò, non vengono più citati la sorella e il fratello di Rosanna. Lei diventa una stella dell’opera lirica e noi non abbiamo idea di cosa ne pensino i suoi parenti più cari, né Abi (che viveva a Milano con lei). Solo successivamente Rosanna (e la Riley) si ricorderanno dell’esistenza degli altri personaggi. Giusto per fare un esempio, Rosanna non vedrà mai più la sorella, non la chiamerà al telefono, non le scriverà neanche una lettera. Men che meno a suo padre. Giusto suo fratello Luca riappare più tardi, diventando anche interessante come personaggio (e forse anche l’unico con un po’ di sale in zucca!).
Ma procediamo…
Come ho detto, è un romanzo d’amore. Ovviamente, Rosanna si prende una bella cotta per Roberto, un donnaiolo cronico di cui lei conosce benissimo la fama e che addirittura ha “sfruttato” (se così vogliamo dire) Abi per un paio di mesi. C’è anche qualcosa di più, un “segreto” (anche qui: se così vogliamo dire. Perché solo Rosanna non ha idea di cos’abbia combinato Roberto nei primi capitoli del libro) che metterà a repentaglio il loro amore. Un amore che sembra quello tra due fidanzatini delle elementari, dove non si sa chi dei due sia più ingenuo. Non è credibile che un donnaiolo cronico decida di sposarsi dopo solo una settimana che sta con una ragazzina. Non è possibile che Rosanna, per quanto ingenua, ceda così facilmente a Roberto, e si sposi con un quarant’enne di cui non si fida minimamente (perché Rosanna sa che lui la tradirà, è solo questione di tempo).
Se solo fosse piacevole leggere questo libro… Non auguro a nessuno le centinaia di pagine piene di continui scambi di effusioni e paroline dolci tra Rosanna e Roberto, in cui si dichiarano di amarsi ogni due righe, in cui dicono che non si separeranno mai e in cui viene mostrato un attaccamento morbosi ai limiti della sopportazione. Troppe volte si legge la scena in cui Roberto si sveglia, non trova Rosanna nel letto (perché magari era andata in bagno) e, quando lei riappare, le dice che deve avvisarlo di dove va, se no si preoccupa. Scherzi, vero?!
Probabilmente è il libro più superficiale e scontato che abbia mai letto. Non c’è cura nella trama, i personaggi secondari (e neanche troppo) vengono abbandonati per strada, ripresi solo di tanto in tanto quando la Riley si ricordava di aver inserito anche loro. Non viene descritto nulla della vita di Rosanna se non quando vive con Roberto (una noia mortale, perché non fa niente da mattina a sera. Quando progetta le sue giornate, viene raccontato che si sveglia, prepara i tost per colazione, pulisce casa, pranza, fa una passeggiata, fa merenda, cena e va a letto. Capitoli e capitoli tutti così, con l’aggiunta delle effusioni di cui sopra… Ripeto: una noia mortale!). Mentre, invece, viene tralasciata tutta la parte in cui studia a scuola, fa le prove di canto, recita nei grandi teatri… Insomma, dovrà pur aver fatto qualcosa che valga la pena di essere raccontato, no?! Altrimenti che senso ha dire che era una cantante? Per quanto sono scarne le descrizioni, nella vita poteva benissimo fare qualsiasi cosa.
Sono molto delusa…
Ci sono romanzi d’amore molto meglio scritti, perciò questo lasciatelo perdere.

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