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La ballata di Iza
 
La ballata di Iza 2017-08-26 09:05:24 manuelaagosto
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manuelaagosto Opinione inserita da manuelaagosto    26 Agosto, 2017
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Bastava solo un po' di amore

Il testo contiene spoiler


“La ballata di Iza” è soprattutto il racconto del rapporto tra una figlia, Iza, e i suoi genitori e , in particolar modo, con la madre, chiamata nel libro sempre col termine “la vecchia”.
I genitori crescono Iza in una piccola cittadina e, pur nelle ristrettezze economiche che a un certo punto colpiscono la famiglia, a Iza non viene fatto mancare nulla e può studiare fino a laurearsi in medicina. Iza dimostra fin da piccola una grande determinazione e serietà e, pur amando i genitori, non esprime nei loro confronti sentimenti di amorevolezza o di gratitudine anche se si preoccupa del loro benessere e della loro salute. Ma con distacco. Non conosce cosa sia il coinvolgimento emotivo.
I genitori al contrario la amano di un amore assoluto, senza limiti.
Vince, il padre, dopo essere stato riabilitato come giudice, vive della sua pensione. E’ una persona semplice ma intelligente, capace di grande amore ed è molto stimato da tutti, soprattutto per la sua generosità. Generosità che si rivela anche nel semplice gesto del dono di una piccola somma di denaro che egli fa ogni anno all’università, perché sia destinata al più meritevole degli allievi, anche quando, destituito dal suo incarico di giudice, vive in grande povertà. Di lui si può dire che sia un uomo coerente e di grande integrità morale, caratteristiche che lo accompagnano anche nei giorni difficili della malattia, sempre assistito dalla moglie e da Iza che si comporta come un medico eccellente e come una figlia devota.
Alla morte del padre Iza, senza consultare la madre ma ritenendo di fare la cosa giusta, mette in vendita la casa di famiglia, acquistata da Antal, l’ex marito, medico anche lui, e porta la madre a vivere con sé a Pest, in città, dove ha un bell’appartamento nuovo e dove lavora. La vecchia è frastornata ma è abituata ad affidarsi alle scelte della figlia e se la sua Iza la porta a vivere con sè quale soluzione migliore vi può essere?
Nella convivenza tra madre e figlia si manifestano i caratteri di entrambe perché Iza ha pianificato non solo la sua vita, che non può subire cambiamenti, ma anche quella della madre.
Antal, quando aveva conosciuto Iza, l’aveva definita tra sé “un piccolo soldato” e mai impressione fu più calzante: Iza era perfetta in tutto, un meccanismo ben oliato, pragmatico, a cui nulla sfuggiva. La tenuta della casa è affidata a Terez, Iza non ha che da pensare al suo lavoro e a riposarsi.
La vecchia, dapprima entusiasta di andare a vivere con la figlia immaginando di potersi occupare di lei, si trova relegata a non poter fare niente, lei che in tutta la sua vita è sempre stata attiva e ha sempre lavorato. Si assiste così a un lento deperimento fisico e morale della vecchia, simile, per molti versi, a quello che succede a tanti anziani rimasti senza il coniuge. La vecchia non sa come impiegare il tempo, si sente inutile e vaga per la città, tanto per fare qualcosa, ma Pest è una grande città, le manca la possibilità di intrecciare rapporti di confidenza con i vicini come invece aveva al villaggio.
Iza si accorge del malessere della madre e, da figlia devota, dispone un po’ del suo tempo libero per stare assieme alla vecchia conversando con lei, ma non appena la vecchia si rende conto di quanto questo pesi alla figlia, non si rende più disponibile facendo finta di dormire.
Anche Domokos, il nuovo compagno di Iza , si accorge che la vecchia sta male e le regala un uccello in gabbia perché le faccia compagnia ma la vecchia apre la gabbia e lo fa volare via.
E’ un quadro abbastanza paradigmatico di tante situazioni simili: i figli non hanno tempo, lavorano, hanno la loro vita, i loro interessi; il genitore sopravvissuto passa tutta la giornata da solo, ora davanti al televisore, che diventa il surrogato della mancata attenzione dei figli, nel caso del racconto la vecchia passa il tempo girovagando in tram.
Solo quando avrà l’opportunità di tornare al paese, in occasione della posa della lapide sulla tomba del marito, la vecchia si riprende. Ritrova l’atmosfera del villaggio, rivede la sua casa, sa che solo là potrà sentire il suo Vince da vicino. Nel suo vagabondare notturno alla ricerca dello spirito di Vince troverà fatalmente la sua fine.
La morte della vecchia apre uno squarcio sui sentimenti dei protagonisti della storia e solo allora Iza cede, ormai troppo tardi, al richiamo dell’amore.
In fondo bastava solo un po’ di amore.

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Gran bella recensione, Manuela.
Anche a me il libro è piaciuto parecchio. Il personaggio di Iza ci fa riflettere sul potere che rischiamo di arrogarci su un'altra persona.
In risposta ad un precedente commento

05 Settembre, 2017
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Ti ringrazio Emilio perché il libro mi ha toccato personalmente avendo una madre anziana. Mi è servito per non fare gli stessi errori di Iza.
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