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La valle dell'Eden
 
La valle dell'Eden 2018-04-25 23:07:55 Erich28592
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Erich28592 Opinione inserita da Erich28592    26 Aprile, 2018
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Il testamento spirituale di Steinbeck

In questo romanzo ho trovato me stesso, chi mi circonda, e perfino voi.
In “East of Eden”, pagina letteraria tra le più ispirate del Novecento, Steinbeck si muove con sapienza tra le pieghe più intime dell’animo umano, seguendo da vicino le storie di due famiglie, gli Hamilton e i Trask, mentre sullo sfondo scorre oltre mezzo secolo di storia americana.
Nell’affresco letterario di Steinbeck risaltano su tutti due personaggi: Samuel, capostipite della famiglia Hamilton, grazie alla sua bontà, alla sua integrità morale e alla sua saggezza, e l’indecifrabile Kathy Ames, grazie alla sua freddezza, al suo cinismo, e alla sua crudeltà.
Nel microcosmo di “East of Eden” Kathy Ames e Samuel Hamilton rappresentano due prototipi di essere umano agli antipodi; nel mezzo, idealmente, si collocano tutti gli altri attori dell’intreccio, ciascuno dei quali gioca un ruolo ben preciso nell’economia del medesimo: “La valle dell’Eden” è un romanzo corale, e Steinbeck gestisce con maestria i diversi binari narrativi su cui, parallelamente e simultaneamente, corre la narrazione, dando vita ad un intreccio strutturalmente complesso, eppure di semplice comprensione.
Se dalle sue opere di gioventù (“The Pastures of Heaven” su tutte) emerge ciò che venne definito ‘pessimismo deterministico’ (l’uomo non è artefice del proprio destino, ma è destinato a subirlo), dalle pagine di “East of Eden” si leva un messaggio di speranza: timshel, ‘tu puoi’ in lingua ebraica. ‘Noi possiamo’ e ‘possiamo non’, siamo liberi di scegliere:

“Samuel disse: ‘[...] Perché questa parola è così importante?’. La mano di Li tremava mentre riempiva le sottili tazzine. Bevve la sua d’un fiato. ‘Ma non vedete?’, esclamò. ‘La traduzione americana della Bibbia ordina agli uomini di trionfare sul peccato, e il peccato si può chiamare ignoranza. La traduzione di Re Giacomo fa una promessa con quel ‘tu avrai’, intendendo che gli uomini trionferanno sicuramente sul peccato. Ma la parola ebraica timshel - tu puoi - implica una scelta. Potrebbe essere la parola più importante del mondo. Significa che la via è aperta. Rimette tutto all’uomo. Perché se ‘tu puoi’, è anche vero che ‘tu non puoi’.’”

‘East of Eden’ è il testamento spirituale di John Steinbeck:

“E questo credo: che la mente del singolo individuo, libera di esplorare ovunque, è la cosa più preziosa del mondo. E per questo sono pronto a battermi: per la libertà dell’intelletto di imboccare qualsiasi direzione desideri, senza dettami. E contro questo devo battermi: qualsiasi idea, religione o governo che limiti o distrugga l’individuo. Questo è ciò che sono e ciò che voglio. Capisco bene perché un sistema costruito su uno schema ripetitivo tenti di annientare il libero pensiero: perché la mente indagatrice è la sola cosa capace di distruggerlo.”

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Commenti

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Bella e coinvolgente recensione che mi spinge a interessarmi ancora all'autore dopo il bellissimo "Furore". Trovo opportune e di mio gradimento le citazioni, aiutano a capire la dimensione stilistica.
In risposta ad un precedente commento
Erich28592
26 Aprile, 2018
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È bellissimo quando si riesce a trasmettere la propria passione per una lettura: ti ringrazio molto per le tue parole!
Steinbeck è un autore incredibile, capace di veicolare la propria saggezza attraverso una prosa poetica e fortemente evocativa.
Ti consiglio anche, se posso, “I pascoli del cielo” (se hai buona dimestichezza con l’Inglese, ti consiglio caldamente di leggerlo nella sua versione originale!): è una lettura veloce e perfetta per questi primi giorni dal sapore estivo :)
Una bella recensione, Erich. Mi hai fatto ricordare "Furore", libro bellissimo, fra i pochi che ho letto dell'autore.
In risposta ad un precedente commento
Erich28592
26 Aprile, 2018
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Di “Furore” ho seguito la lettura critica di Baricco in TV, lo scorso Autunno: dovrò decidermi a leggerlo, prima o poi...
Grazie delle belle parole, Emilio!
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