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Vita dopo vita
 
Vita dopo vita 2018-07-19 21:23:26 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    19 Luglio, 2018
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Affollato (tra parentesi)

Prendete una generosa porzione di reincarnazione buddhista, aggiungete un pizzico delle realtà alternative presenti in “The Flash” ed amalgamate con q.b. di Homura Akemi. Infornate per poco più di 500 pagine e spolverate con giochi di ruolo a piacere. Otterrete così qualcosa di certamente confuso e caotico, ma che molto si avvicina a “Vita dopo vita” di Kate Atkinson.
Come già mi era successo con “Il circo della notte” di Erin Morgenstern, è stata una recensione particolarmente entusiasta a spingermi verso la lettura di questo romanzo; in questo caso però non era la sinossi a tenermi lontana dal volume, bensì l’atroce copertina che per qualche bizzarra associazione di idee mi faceva pensare ad un thriller.
L’originale storia (che nulla ha in comune con il genere thriller, tranquilli) è stata il principale motivo per cui ho acquistato e subito letto il libro: la protagonista Ursula Todd si trova suo malgrado a vivere più e più volte, con ogni nuova nascita che segue immediatamente il momento della morte. In tutte le vite però c’è qualcosa di diverso, e questo mi aveva subito fatto pensare a degli universi paralleli in cui i personaggi si comportano in modo differente andando così a modificare le loro storie e, a volte, la Storia.
Dopo alcune vite, Ursula inizia a provare dei déjà vu dovuti a situazioni che ricorda pur non avendole di fatto ancora vissute; in particolare, queste sensazioni le permettono di presagire dei potenziali rischi mortali che tenta quindi di evitare. Ha così origine una sorta di missione in cui la protagonista non solo cerca di salvare la propria vita, ma anche quelle di familiari ed amici. In ogni esistenza qualcosa finisce per andare storto, seppure Ursula sia sempre più preparata e motivata: ecco quindi che alle timeline alternative si sommano la reincarnazione -menzionata più volte anche nel testo-, un alternarsi di varie vite come avviene in tanti videogame ed una quest molto simile a quella intrapresa da Homura in “Puella Magi Madoka Magica” per cambiare il corso degli eventi.
Ritengo che l’autrice abbia tentato di adottare una narrazione simile a quella di KazuoIshiguro, con la storia ridotta al mero pretesto per veicolare un determinato messaggio al lettore. L’esperimento non è purtroppo riuscito: la trama del romanzo è talmente densa di avvenimenti, di personaggi e di diversi generi letterari che risulta a dir poco arduo capire cosa la Atkinson volesse trasmettere.
Ma quali generi affollano questo volume? Il primo a saltare all’occhio è di sicuro quello storico, sia per l’ambientazione scelta che parte dal 1910 e giunge fino agli anni Sessanta, sia per l’accuratezza con cui questa viene descritta; c’è poi il romanzo di stampo familiare, sebbene la protagonista sia Ursula la sua famiglia e chi gravita attorno ad esse le rubano spesso la scena; sono presenti anche elementi mistici, quasi fantastici, anche se in alcune vite non vengano mai citati mentre in altre siano ribaditi con frequenza; da ultimo, la storia di Ursula assume a volte le caratteristiche tipiche dei racconti supereroistici, ma anche questo aspetto non è sempre predominante.
Tutto questo agglomerato di generi, nasconde il positivo insegnamento del romanzo: è necessario riflettere sulla fragilità della vita umana ed agire di conseguenza, non ossessionati dal motto “carpe diem”, ma dando il giusto valore ad ogni attimo.
Ho trovato lo stile della Atkinson abbastanza piacevole, seppur a tratti lento ma adatto all’ambientazione. Buona l’idea di riproporre più volte alcuni eventi per mostrare diversi punti di vita o alternative possibili; a piacermi molto bene è stato l’uso eccessivo delle parentesi, utilizzare per inserire brevi frasi ma anche interi paragrafi di testo.
Ultime osservazioni (negative?): la traduzione è buona, ma un paio di volte presenta il termine “retroterra” riferito ad una persona; consiglio poi una lettura senza interruzioni per non perdersi nessuna delle auto-citazioni.

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Commenti

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Recensione acuta e intelligente : grazie ! Per me è un no
Devo ammettere di essere stata un po' combattuta per la valutazione, ma poi ho pensato che il mio giudizio in questo caso era parecchio soggettivo, e magari per qualcuno poteva essere un SÌ.
Grazie dei complimenti, comunque.
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