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Va', metti una sentinella
 
Va', metti una sentinella 2019-01-16 19:13:30 68
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68 Opinione inserita da 68    16 Gennaio, 2019
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Verità e mondi inconciliabili

“ Va’, metti una sentinella “, scritto precedentemente ( secondo quanto dichiarato dall’ autrice ) ma sequel de “ Il buio oltre la siepe “, ci riconsegna Jean Louise Finch ( Scout ) venti anni dopo, una giovane donna amabile ma per nulla facile, ritornata per un breve periodo dalla adottiva New York alla natia Maycomb, in Alabama.
Il fratello Jem è morto da tempo, la domestica Calpurnia ormai una estranea, il padre Atticus un settantenne tormentato dalla artrite reumatoide e vegliato dalla sorella Alexandra, lo zio Jack sempre fedele a se stesso, l’ amico Hank ancora innamorato di lei.
Tutto è cambiato e nulla cambia, se non dentro di se’, tra sentimenti e ricordi. La realtà riporta una giovane divisasi tra la moderna e sfacciata metropoli newyorkese e la tradizionalista e sudista terra d’ origine. Il presente per lei una scoperta dolorosa ed infausta, forse definitiva, di certo sorprendente ed inaccettabile.
Atticus Finch, l’ amato padre, depositario della legge, difensore integerrimo di deboli e discriminati ( i neri ), avrebbe inspiegabilmente mutato la propria visione e versione dei fatti, accompagnandosi ad uomini indegni e ad idee razziste che in passato non avrebbe neppure considerato.
Cosa è accaduto e perché, il presente lontano dai ricordi d’ infanzia quando Maycomb era tutto il suo mondo. In quegli anni Jean Louise non si era pienamente resa conto di essere una femmina, tra giorni di attività violente e spericolate, scazzottate,football, arrampicate, un limbo maligno a rappresentare la sua trasformazione da maschiaccio schiamazzante a giovane donna.
A sostenerla l ‘ amore paterno, la più potente forza morale della vita, prodiga della sua compassione e soddisfatta di un mondo confortevole e sicuro.
Ed allora che cosa è questo malefico influsso oggi abbattutosi sulle persone che ama?
Tutti i membri della comunicata’ mostrano una monotona somiglianza, un luogo pieno di malelingue che impaurisce chi vi ritorna e che si sarebbe aspettato, dopo la morte dell’ unico figlio maschio, il ritorno di Jean Louise da Atticus e la sua permanenza a Maycomb.
Oggi tutti la stanno lasciando ma ogni significato è sempre stato li’, bene in vista, sotto il suo naso, se solo si fosse curata di guardare.
Lei avverte una netta contrapposizione con la comunità, una zia estranea ed ostile, Calpurnia che la allontana indifferente, Hank affetto da pazzia ed Atticus… L’ uomo che la chiamava Scout è morto e sepolto, innamorato di una giustizia astratta, scritta in una memoria difensiva, una vita regolata dalla legge, ma l’ isola di ogni uomo, la sentinella di ognuno di noi, rimane la propria coscienza.
Louise si domanda che cosa di sbagliato è insito in lei, quando a cambiare sono stati tutti gli altri, forse è cieca e non ha mai pensato di guardare nel cuore della gente, forse avrebbe bisogno di una sentinella che la guidi e le dica cosa vedere ora.
Dovrebbe seppellire i suoi morti ed abbandonare la propria intransigenza, ma se è facile voltarsi e vedere come si era è difficile vedere ciò che siamo, tra fede e pregiudizio che iniziano la’ dove la ragione finisce.
Ed allora il dialogo con Atticus è impossibile ed inconciliabile? Apparentemente sì, ma la forza di difendere la propria posizione secondo un principio di giustizia rigetta l’incomprensione più profonda, ed il senso delle cose può essere multiforme a seconda delle circostanze.
La stranezza del testo è insita nella propria origine e nella propria storia, in quel messaggio apparentemente contrapposto a quello del romanzo più noto ( nella simbolica figura di Atticus ), ma i tempi cambiano e la convivenza con la realtà ed alcune istituzioni, pur rigettata, doverosamente necessaria, Atticus non è improvvisamente impazzito o razzista, da sempre è il portavoce della legge, l’ incarnazione della legge.
Da un punto di vista strettamente letterario annoterei due momenti rilevanti, il ritorno ad attimi di infanzia perduta ed il drammatico duello verbale padre-figlia, per il resto lunghe pause di normalità e scorci già noti con il dubbio che la scoperta e la tempistica della pubblicazione del romanzo, poco prima della morte dell’ autrice, diano adito ad una riuscita trovata pubblicitaria.

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Commenti

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siti
21 Gennaio, 2019
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Ohhh....Atticus...io lo lascio come l'ho adorato.Mi sembra improbabile sia stato scritto prima!
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