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A volte ritorno
 
A volte ritorno 2019-07-25 15:20:36 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    25 Luglio, 2019
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State buoni.. se potete

C'è gran fermento in Paradiso: il capo sta tornando da una settimana di ferie e tutti si adoperano per rendergli il ritorno in ufficio il meno traumatico possibile, a dimostrazione che la sindrome da rientro è un disturbo sempre più diffuso negli ultimi tempi e non risparmia proprio nessuno.
Ma nonostante lo sforzo di tutti, angeli e santi del Paradiso, l'umore del capo scende ai limiti della disforia quando scopre come sia peggiorata la situazione sulla Terra durante il suo periodo di ferie (ah, per chi non lo sapesse, una settimana in Paradiso corrisponde a circa mezzo millennio sulla Terra): guerre di religione, intolleranze razziali, la Chiesa che predica amore e fratellanza in lungo e in largo e poi ripudia gli omosessuali ed occulta i preti pedofili, senza tralasciare i danni arrecati all'ambiente, buco dell'ozono, foreste disboscate, aria ed oceani inquinati.
Eppure il suo messaggio, l'unico messaggio che Dio aveva rivolto agli uomini, era semplice, chiaro e conciso: 'Fate i bravi!'
Tralasciando le colpe di Mosè che per vanagloria e di sua iniziativa ha voluto sostituire quell'unico comandamento con altri dieci più pomposi e - a suo parere - più confacenti ad un diktat di origine divina, com'è possibile che gli uomini abbiano raggiunto un tale livello di degrado sociale e morale?
"In confronto, un congresso di stupratori e usurai è un simposio di santarellini".

Urge un intervento immediato e quale alternativa migliore per il buon Dio se non rimandare sulla Terra il figlio, suo unico portavoce ufficiale?
Rieccolo quindi Gesù, di nuovo in mezzo agli uomini, nella culla dell'umanità direi, a New York, squattrinato, senza un lavoro fisso se non qualche serata a suonare in pub e locali col suo gruppo di sfigati. Ma Gesù ha un talento, è un bravo chitarrista e cantante, anche se nessuno l'ha ancora notato tranne i suoi amici, tanto da convincerlo a partecipare al più seguito e famoso programma televisivo americano dedicato alla scoperta dei nuovi talenti, sul genere di X-Factor per intenderci. E quale migliore occasione per Gesù di divulgare il messaggio paterno ad una platea così ampia e variegata rispetto ai pochi passanti che talvolta si fermavano ad ascoltare i suoi sermoni per strada scambiandolo inesorabilmente per uno svitato... già il fatto di chiamarsi Gesù Cristo..

Per chi avesse già letto il romanzo di esordio di John Niven 'Uccidi i tuoi amici' non sarà difficile riconoscere anche in questo libro i tratti peculiari del suo stile: sarcastico, dissacrante, ironico e schietto. Se nel primo romanzo viene preso di mira e messo a nudo il mondo discografico, da cui lo stesso autore proviene, in cui ogni sano valore etico e morale è sottomesso all'interesse e al successo personale, in 'A volte ritorno' è senza dubbio la Chiesa il bersaglio principale. E tutto ciò che la Chiesa ha costruito artificialmente intorno alla figura di Dio. In realtà Dio è e continua a rimanere un mistero per tutti noi, un'entità suprema in cui credere o meno. Molti potrebbero storcere il naso dinanzi alla caratterizzazione che l'autore ne fa qui, umanizzandolo negli atteggiamenti e persino nel linguaggio, sin troppo sboccato. Ma è semplicemente un'esigenza stilistica, la satira nasce proprio dal contrasto tra un Dio irriverente e tendenzialmente hippie con una Chiesa pomposa ed intransigente. Ma ripeto, non è Dio il problema, ognuno è libero di immaginarselo come più gli aggrada: ciò che l'autore critica col suo sarcasmo è la figura di Dio che la Chiesa vuole imporci e ancor più i comandamenti e le leggi che secondo la Chiesa traggono origine dal volere divino ma che sinora hanno solo determinato divisioni, guerre ed intolleranze:

"Che cazzo è successo ai cristiani? - chiede Dio. - Ci sono cristiani dappertutto, cazzo.
- La cosa, ehm, si è un pochino involuta, - risponde Pietro.
- Involuta? Cosa c'era di potenzialmente involuto in "fate i bravi?"
- Se posso permettermi, Signore.. - fa Matteo, alzandosi. Dio fa un cenno per dirgli che i presenti sono tutt'orecchi. - C'è stata una certa frammentazione. Ovviamente ci sono i cattolici.
-Ok, fuori uno, -risponde Dio.
-Ahimè, non proprio uno, Signore. Fra i cattolici ci sono, ehm, diversi sottogruppi. C'è la Chiesa maronita, quella greco-melchita, quella cattolico-rutena o bizantina, quella caldea, quella..
-Bè, qual è la differenza? - chiede Dio.
-Quasi tutti credono che il papa sia il Suo rappresentante sulla Terra..
-Col cazzo, - risponde Dio.
-Però.. - continua Matteo. -Ci sono divergenze di natura teologica su... Vediamo, per esempio sulla raffigurazione latina del Purgatorio.
-C'è qualcuno a cui frega una cippa di minchia della raffigurazione latina del purgatorio?- reagisce Dio, versandosi dell'altro caffè."

Ovviamente la Chiesa non è l'unica imputata; poi ci sono gli uomini. Come abbiano potuto nel giro di pochi secoli trasformare il pianeta terra in un'enorme discarica a cielo aperto è un mistero che neanche il Creatore riesce a comprendere. E ancor più inspiegabile è il decadimento etico e morale di una società in cui consumismo sfrenato, desiderio di potere e ricchezza, egoismo ed edonismo prevaricano su valori più sani ed ormai dimenticati come l'amicizia, il rispetto altrui e l'amore. E se il grande poeta Thomas Eliot si chiedeva: "È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l’umanità?", leggendo il libro di Niven e riflettendo seriamente sull'amara realtà che Niven attutisce con la sua ironia, verrebbe spontanea la risposta al dubbio di Eliot: si sono persi entrambi, la Chiesa e gli uomini.

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