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La storia delle api
 
La storia delle api 2020-03-27 16:54:55 Mian88
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    27 Marzo, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Speranza

«E si avvicinava quell’unica breve ora che avevo ogni giorno a disposizione per stare con il mio bambino. Quella breve ora era tutto quello che avevamo e in quella breve ora io avrei forse potuto fare la differenza. Piantare un seme, che gli avrebbe dato la possibilità che a me non era mai stata concessa.»

Tre archi temporali: passato, presente, futuro. Un’unica costante; il ronzio. Il ronzio sommesso, il ronzio prepotente, incessante. Il ronzio di quelle api che accompagno le realtà dei tre protagonisti della profonda storia ideata da Maja Lunde. Perché le api si accorgono di tutto. Perché le api sanno tutto. E quelle esistenze le accompagnano anche con un incessante silenzio. Un silenzio tenebroso, un silenzio pesante perché riprova delle conseguenze che potrebbero scaturire dalla loro dipartita, dalla loro assenza, dalla loro morte.
William è un biologo che ha perso la passione per l’osservazione scientifica. Vive nell’Ottocento con una moglie, un unico figlio maschio e sei figlie femmine. Tra tutte l’unica davvero avvezza all’arte della cultura e del sapere è Charlotte ma è una donna e come tale non viene presa in considerazione, non viene vista, non viene annusata. È rilegata nella sua condizione, per lei non ci sono occhi. Per lei non ci sono possibilità. Edmund è il successore, Edmund è il predestinato. La malattia, la rinascita.
E poi c’è George che con quelle arnie vive e non ammette repliche e non ammette deroghe. Suo figlio non può scegliere una via alternativa, non può rinunciare alla sua eredità. Tuttavia, il padre verrà affondato dalla moria epocale delle api. La rovina, il tremore.
Infine c’è lei, Tao. Lei che è una impollinatrice cinese, lei che risparmia giorno dopo giorno insieme al marito per offrire un divenire migliore al suo piccolo Wei-Wen. Vive in un futuro non troppo lontano ma non si arrenderà quando la sorte avversa la colpirà da vicino, quando la sorte avversa la colpirà in quell’affetto così inestimabile congiunto. Andrà a Pechino, cercherà le risposte alle sue domande, imparerà a convivere con una nuova verità. Perché la regina, in un clima di umanità soccombente e di carestia, è tornata al suo posto, ha ripreso le redini del suo trono. Perché la possibilità adesso esiste.
Un libro forte, introspettivo, umano. Un testo che arriva, che colpisce, che scuote e che non si dimentica. Un lavoro davvero interessante sia dal punto di vista dell’approfondimento che da quello della sensibilizzazione su un tema ancora oggi troppo sottovalutato.
Un dono per il quale non smetterò mai di ringraziare.

«Credevo che sarei stato costretto a scegliere, invece ero in grado di portare avanti entrambe le cose, la vita e la passione.»

«La vita di una sola persona, la carne di una sola persona, sangue, fluidi corporei, impulsi nervosi, pensieri, paure e sogni non contavano niente. I miei sogni per lui non significavano niente, nemmeno quelli, finché non fossi riuscita a metterli in relazione al resto e a vedere che quegli stessi sogni dovevano valere per tutti noi. Ma Wei-Wen avrebbe comunque avuto un senso. La sua immagine. Il bambino con il fazzoletto rosso, il suo viso: erano la nuova epoca. Per milioni di persone il suo viso paffuto, i suoi grandi occhi scintillanti che sbirciavano in un verso un cielo azzurro terso, significavano solo una cosa. Un’unica parola. Un unico sentimento collettivo e unificante: speranza.»

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Commenti

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Bellissimo ed appassionato il tuo commento, un libro che ho amato moto anche io sia sul fronte puramente narrativo che per la sensibilizzazione ecologista.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
29 Marzo, 2020
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Un libro che entra dentro e resta. Non è stato semplice mettere insieme le idee e recensirlo, ci sarebbe tanto altro da dire, l'impronta è forte. ;)
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