Dettagli Recensione

 
Gli ultimi della steppa
 
Gli ultimi della steppa 2021-06-08 13:43:38 C.U.B.
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    08 Giugno, 2021
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Faber est suae quisque fortunae

Eva, Norvegia, 2064
Una donna e la figlia adolescente, una fattoria decadente, la gente in fuga alla ricerca della salvezza in un mondo ormai sfiatato. Annegato di piogge ininterrotte, bruciato di infinite siccità, brutalizzato dalla brutalità dell’uomo. La fame e la sete, il timore di ferirsi o ammalarsi che non esistono ormai più cibo, acqua, farmaci.
Resilienza, per te e per lei. Pietà, verso una creatura sola e sperduta. Speranza: il travaglio di un neonato nel pianeta sbagliato. Due cavalli, forse gli ultimi due rimasti sulla Terra, un gesto di umanità e il cerchio si chiude.

Racconto del mio viaggio in Mongolia, 1882
Sua madre lo avrebbe voluto vedere maritato a una bella ragazza, i nipotini a rincorrersi tra le sottane. Lui sceglie la solitudine, l’avventura, una lunga spedizione in Mongolia alla ricerca di una razza di cavalli che si riteneva estinta. Non siamo padroni di quello che proviamo, siamo padroni di quello che facciamo.

Karin, Mongolia, 1992
A cinquantasei anni rischia tutto. Denaro, lavoro, casa. Un ambizioso progetto per reintrodurre una specie nel suo habitat. Quel suo ragazzo bello e dannato, le notti nei palazzi fatiscenti di Berlino alla ricerca di un figlio cullato da una maledetta siringa di eroina. Una veterinaria, la sua missione è negli orizzonti infiniti delle steppe asiatiche.

Il cavallo di Przewalski è un esemplare selvatico originario della Mongolia, che sfiorò l’estinzione a causa della caccia. Alcuni animali vennero tuttavia avvistati alla fine dell’Ottocento e, dopo la cattura, trasferiti nei giardini zoologici europei con l’intento di ripopolare la specie. Nel 1992 un branco di 16 elementi venne finalmente reintrodotto in Mongolia, oggi ne conta più di 2000, in parte allo stato brado.

Una bella storia vera è la fonte di ispirazione di questo romanzo di Maja Lunde, che alterna tre diversi livelli temporali: il passato più remoto, il passato più recente e il futuro. Il presente spetta al lettore, che coinvolto dallo stimolo ecologista onnipresente nella narrativa di Lunde, assiste al teatro dell’uomo che prima distrugge e poi si danna per ricreare.
Romanzo scorrevole, una volta entrati nella storia diviene avvolgente fino alla commozione.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

...però sullo stile vedo che non concedi troppo
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
11 Giugno, 2021
Segnala questo commento ad un moderatore
scorrevole e piacevole, non è il libro che emerge per la bellezza della penna.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lucy davanti al mare
Day
Ci vediamo in agosto
Il segreto della libraia di Parigi
Il club del pranzo della domenica
Il club delle fate dei libri
Il filo della tua storia
Un oceano senza sponde
L'ora di greco
Gli altri
Baumgartner
I lupi nel bosco dell'eterno
L'isola nello spazio
La stagione della migrazione a nord
Fino alla fine
L'ultima cosa bella sulla faccia della terra