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La stella del mattino
 
La stella del mattino 2022-12-14 15:11:30 68
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68 Opinione inserita da 68    14 Dicembre, 2022
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Occhio sul mondo

Karl Ove Knausgard è un autore norvegese noto per “ La mia battaglia “, opera enciclopedica in sei volumi in cui la propria vita è radiografata e sviscerata in un minuzioso attraversamento della stessa.
“ La stella del mattino “ ci restituisce la sua grande forza narrativa, una prosa fluida e fluente che attraversa i banali accadimenti, una rappresentazione microscopica senza che apparentemente nulla accada, un immobilismo volontario all’ interno di un timbro musicale, spezzoni di storie inserite in una giornata particolare, in cui, all’ improvviso, un’ enorme stella luminosa sale in cielo per sovrastare il paesaggio circostante.
Non sappiamo di che cosa si tratta, prevale uno stato di sbalordimento, ciascuno alle prese con la propria quotidianità, che la stella annunci un lieto evento, un oscuro presagio o sia semplicemente quello che è, e che cosa induce, strani accadimenti, misteriose presenze, quello che ciascuno crede che sia.
In questo spicchio di Norvegia, ..” tra fiordi leggeri e scintillanti, montagne pesanti e silenziose, un paesaggio bluastro avvolto nel silenzio della notte”…, …” la stella sfavilla nitida in un cielo per il resto sgombro”…. E qui la vita scorre lentamente, attimi di un tempo che non esiste, immersi in una storia indifferente, fotogrammi di vita e di morte, ciascuno parte del tutto, terra, cielo, mare, flora, fauna, un universo separato e connesso, nel presente, un grande disegno rivelatosi all’ uomo attraverso la coscienza.
Vediamo ciò che conosciamo e sappiamo, non viceversa, ma se milioni di granchi lasciano il proprio elemento primario per invadere la terra, se una nuova stella si accende in cielo, c’è qualcuno che ci parla dietro tutto, è un segno di qualcosa?
Attraverso spezzoni di storie che capitolo dopo capitolo abbracciano protagonisti diversi, Iselin, Solveig, Kathrine, Gaute, Jostein, Turid, Arne, Tove, Egil, Emil, Vibeke, ciascuno impegnato nella propria lotta, in momenti di vita vissuta, scanditi da una minuziosa radiografia del reale in quell’ istante, l’ autore affronta e penetra temi profondi, dolore, malattia, adolescenza, vecchiaia, solitudine, morte, relazioni, amore, coscienza, senso del tempo, tutto ciò che pare contorno è parte di un puzzle, tutti interpretano il reale e quella medesima presenza luminosa che attraversa il cielo nello stesso istante ma in momenti diversi ( i propri ).
Tante porzioni di vita vissuta, pervase da una voce interiore che attraversa la realtà dei fatti
….Kathrine, pastora della chiesa luterana in crisi matrimoniale che si ritrova a celebrare le esequie di un uomo che ha incrociato in aeroporto, Tove e Arne, una coppia afflitta dal bipolarismo di lei e dall’ ambizione letteraria di lui, Egil, un uomo deluso dalla vita che si interroga sul senso di libertà per riscoprire solitudine e paternità…
…Iselin, una giovane sovrappeso alla ricerca di se’ affranta dalla profonda nostalgia per la propria infanzia, Emil, un maestro d’ asilo pervaso dal senso di colpa, Solveig, una caposala che assiste all’ espianto degli organi di un uomo che non è morto, Jostein, un giornalista ondivago che si trascina ubriaco tra un locale e l’ altro alla ricerca di uno scoop che riguarda lo sterminio di una band heavy metal da parte di un serial killer…
….Turid, infermiera di un ospedale psichiatrico che insegue un paziente scappato durante la notte per ritrovarsi al capezzale della fragilità di un figlio e Vibeke, una giovane donna sposata con un architetto in là con gli anni, un figlio piccolo di cui occuparsi, una festa da organizzare per i sessant’anni del coniuge….
Ciascuno è lì, in quel preciso istante, c’è chi vorrebbe essere altrove, protagonista di una storia diversa, chi è sovrastato da dolore e rimpianti, in contatto con la morte, chi vede l’ impossibile, rimpiange una vita che poteva essere altro, chi cerca di recuperare il rapporto perduto con i figli, chi rischia di averli già persi, chi è deluso dal proprio matrimonio, chi è troppo preso da se’ stesso per comprendere gli accadimenti o è così dedito agli altri da dimenticare se’ stesso, chi ringrazia per la vita che ha avuto e ha voluto, ciascuno con una propria storia inserita in un unicum, e ci si interroga sul motore dei singoli momenti e sul significato di questa stella luminosa, presagio di altro.
Knausgard svela un universo parallelo che ci riguarda, dialoga con la vita e con la morte, ricerca un senso che probabilmente non c’è, ricostruisce nell’ epilogo il proprio rapporto con l’ aldilà attraverso la voce di Egil, un saggio sulla morte e sui morti che è analisi su fede e ragione.
L’istante, un infinito adesso in cui Dio prende forma, l’ indifferenza verso ciò che ci succede come liberazione dal dolore, l’ attuale restringimento del concetto di morte, la consapevolezza della sua esistenza e il suo rimpicciolio, fino alla scomparsa.
Oggi non è permesso pensare a una vita oltre la morte, che i defunti continuino a vivere e possano albergare nei nostri sogni, la consapevolezza della fine ha sottratto quel senso di innocenza propria dei bambini e degli animali.
Quale il significato attribuibile a questa stella?

…”Bastava guardarla, emanava un che di silenzioso e intenso, qualcosa di indomabile che l’ anima poteva contenere ma non cambiare ne’ influenzare. La sensazione che qualcuno ci osservasse “…

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Un autore che non ho letto ma che m'incuriosisce molto.
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