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UNA STORIA, TANTI DESTINI
L'autrice racconta la storia di migliaia di giovani donne giapponesi, le "spose in fotografia" che emigrano negli Stati Uniti all'inizio del Novecento.
Il romanzo è scritto in prima persona plurale per sottolineare una comunità di donne che vivono la stessa esperienza, le stessa emozioni e gli stessi dolori.
Queste donne partono dal Giappone a bordo di grandi navi: qualcuna di loro non ha mai visto il mare, qualcun'altra, figlia di pescatori lo conosce fin troppo bene. Tutte portano con sé la foto del futuro marito: uomini prestanti, giovani e belli che in America si sono costruiti una posizione importante, hanno lavori e guadagni sicuri....Ben presto."le spese in fotografia" scopriranno l'amara verità: nessuno di loro è l'uomo della foto, nessuno di loro è giovane e tantomeno ricco....essi sono i lavoratori immigrati e discriminati dal popolo americano da cui subiscono ogni sopruso.
La storia di queste donne è una sola, un racconto corale delle loro vite nei campi, delle maternità non volute e quelle accettate per forza, dei figli che devono crescere in una terra ostile, lontane dalle loro tradizioni.
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"Venivamo tutte per mare" è un romanzo breve, nessun dialogo è presente, non ci sono colpi di scena, tutto è raccontato meticolosamente senza tralasciare crudeltà e rabbia repressa.
È una storia poco conosciuta che vale la pena di conoscere. Da leggere!
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Commenti
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si, molto interessante anche perchè poco conosciuta o meglio, io non ne sapevo nulla.
Fette di storia che vale la pena conoscere e divulgare.
Buona lettura sempre!
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