Dettagli Recensione

 
Chesil Beach
 
Chesil Beach 2008-02-19 06:01:38 vitosantoro
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
vitosantoro Opinione inserita da vitosantoro    19 Febbraio, 2008
Top 1000 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

un nuovo memorabile romanzo di Ian McEwan

Ian McEwan è senza dubbio uno dei maggiori scrittori viventi. L’uscita di ogni sua opera rappresenta sempre una festa per il lettore. Ne è una prova Chesil beach, romanzo breve e bellissimo (ottimamente tradotto da Susanna Basso), incentrato (come è ormai noto a tutti visto che di questo libro si sono occupate non solo le cronache culturali dei giornali ma anche quelle di costume) sulla prima notte di nozze, in un albergo lussuoso nell’amena località di Chesil beach, di due ventiduenni inglesi, Florence ed Edward, che, come capitava spesso in quegli anni, siamo nel 1962, arrivano vergini al matrimonio.
«Erano giovani, freschi di studi - recita l’incipit - e tutti e due ancora vergini in quella loro prima notte di nozze, nonché figli di un tempo in cui affrontare a voce problemi sessuali risultava semplicemente impossibile». Lei è una giovane violinista molto promettente, di buona famiglia, cresciuta in una grande casa elegante e per così dire, decadente. Lui è uno storico, che proviene invece da una famiglia piuttosto modesta e disastrata, dalla casa disordinata e sciatta. Lei si scopre sostanzialmente frigida. Lui è tanto impaziente di dare prova della sua virilità quanto imbranato nel rapporto.
Con precisione implacabile, intrecciando con abilità i punti di vista di lui e di lei, McEwan descrive i fatti di quella notte fatidica, abbandonandosi a qualche flashback necessario per descrivere il background familiare dei due protagonisti. E offre l’ennesimo saggio della sua straordinaria capacità di calarsi nella psicologica dei personaggi, in una sorta di metempsicosi, ricostruendone in maniera quanto mai minuziosa l’intima esperienza di una cultura sentimentale e sessuale, che egli - nato nel ’48 e che quindi ha avuto venti anni in quel ’68 che molte cose ha cambiato - non ha avuto la sfortuna di conoscere e vivere.
Ma Chesil beach non è un romanzo 'storico': non mira a offrire semplicemente uno spaccato della vita sessuale prima della rivoluzione sessantottina. E nemmeno un romanzo sul problema delle dinamiche di potere che spesso si sviluppano in un rapporto di coppia. Piuttosto è un romanzo sul presente, che mira a porre in relazione - e questo avviene nel quinto e conclusivo capitolo - i tabù di ieri con la finta-libertà di oggi. Se i due giovani sposini - sembra dirci McEwan - saranno destinati a vivere trascinando con sé il pesantissimo fardello del fallimento iniziale, non meno diverso è il destino delle generazioni del presente, impastoiate come sono nel moralismo e nel perbenismo catto-protestante teo-con che innerva e pervade la società.
Un destino di insoddisfazione e di frigidità.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ama la grande letteratura
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
3.9 (2)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.1 (2)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (3)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
3.7 (3)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il grande Bob
Orbital
Il tagliapietre
Long Island
Corteo
Kairos
Chimere
La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Non dico addio
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte