Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Il bacio della bielorussa
 

Il bacio della bielorussa Il bacio della bielorussa

Il bacio della bielorussa

Letteratura italiana

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Due cadaveri ripescati da un canale non parlano. E' questo il problema dell'ispettore van den Bovenkamp della polizia di Utrecht. Che i morti non parlano lo sa bene anche Franz La Fata, uomo d'onore e killer palermitano, irresistibile per le donne ma ben deciso a starne lontano perché "un soldato non s'innamora". Finché, nel luogo più impensato, incontra Gaia, fragile, complicata e bellissima. Un ispettore stanco che presto si troverà di fronte un terzo cadavere e un assassino alle prese con un cuore che non sapeva di avere: vicende lontane, in due Paesi diversi, destinate però a intrecciarsi inestricabilmente. La pista di van den Bovenkamp lo porterà dai due sconosciuti annegati a una splendida ed equivoca bielorussa, Ludmilla Zamiatenko, mentre l'indagine si allarga fino a toccare i traffici della politica siciliana e a minacciare la criminalità organizzata internazionale.



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Il bacio della bielorussa 2015-07-07 21:07:37 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    07 Luglio, 2015
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Il bacio come sigillo?

Si, perché non è solo il bacio di una bielorussa qualunque, questo è il bacio dell’amore sfiorato, dell’amore mai esistito, dell’amicizia fantomatica e opportunista, dell’amarezza, della paura, della tristezza, della volontà che brutalmente si incontra con l’involontaria voglia di esser felici a tutti i costi, della brutalità che si trasforma in orrore, della disonestà della ricchezza senza freni… E’ il bacio della morte senza redenzione.

Antonio Pagliaro è uno scrittore che rimane coerente e dannatamente perfetto in tutte le storie che finora ci ha raccontato. Come nelle sue precedenti opere anche “Il bacio della bielorussa” si insinua lentamente nella mente del lettore come un thriller ben congegnato e ben strutturato, inizia in un modo fin troppo ingarbugliato per poi sciogliere ogni nodo nella seconda parte in modo semplice e appropriato, quasi col fiato in gola come una corsa contro il tempo, dove tutti i tasselli satelliti da soli trovano la giusta collocazione nel mosaico che una volta ultimato rivela il disegno orripilante e claustrofobico del lato nascosto della politica sporca, della mafia, della pedofilia, della vita senza amore e senza dignità.

Un thriller a più livelli, la morte di due italiani in Olanda, l’ausilio della polizia italiana nelle indagini, una manciata di politici e avvocati corrotti, la morte di un politico senza scrupoli e la mano di un sicario che a sua volta si prende tutta la scena nella seconda parte del libro. Costui è Franz La Fata, che si presenta attraverso il linguaggio azzeccato di chi conosce solo l’amore eterno verso il rispettoso mondo mafioso che lo ha creato dal nulla, Franz ha l’indole di un uomo quasi a metà e con il suo modo di parlare palermitano-italiano acchiappa tutta la visibilità della storia fino all’ultima riga, in modo avvolgente e crescente da fare male a lungo, perché i pugni nello stomaco riservati al lettore sono somministrati a piccole dosi.

Non so perchè sia stato intitolato “Il bacio della bielorussa” dato che Franz il palermitano è l’anima del libro e il suo bacio alla fine è quello che ti acchiappa e non ti molla più.

"Prima che mi innamoro io si devono asciugare le balate della Vucciria.”

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