Santi in Paradiso Santi in Paradiso

Santi in Paradiso

Letteratura italiana

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Gli autori che si nascondono dietro allo pseudonimo di Sommo Marsico conoscono a fondo le faccende ecclesiastiche e mettono in scena una coppia di investigatori capace di misurare la fede coi dubbi e le debolezze che confondono i cuori. Non si limitano a comporre un’esilarante commedia gialla ricca di colpi di scena, fanno molto di più: con grazia e leggerezza mostrano quanto un’istituzione millenaria come la chiesa cattolica sia in realtà uno dei tanti capitoli della commedia umana. Per fortuna l’avvocato Ettore Mezzalama ha un cuore d’atleta. Ne ha bisogno per resistere alla fine del suo matrimonio e alle stranezze di un figlio ribelle che è una vera dannazione. L’avvocata Emilia Artemisi ha un viso alla Modigliani e una faccia di bronzo. Ne ha bisogno per tenere il punto del suo catto-femminismo e gestire la condizione di “suora in aspettativa”. Per non farsi mancare niente, ha pure un ex fidanzato che prova ancora qualcosa per lei e un socio campione di disturbi ossessivo-compulsivi. Ettore ed Emilia sono soci per l’appunto e lavorano per il Vaticano. Il loro referente Oltretevere è Monsignor Calvados, segretario al dicastero dell’Economia. È lui ad affidare ai due avvocati il compito di far luce sui misteri legati a un monastero vicino Pescara. Le monache ottuagenarie di Santa Giustina si sono cacciate in qualche brutto pasticcio. E quando devono giustificare i milioni che da anni transitano sui loro conti diventano omertose. Come se non bastasse tra le mura del monastero poco tempo prima è morta l’anziana suor Anna, ma quella non sembra una morte naturale. Comincia così un’inchiesta vorticosa che finisce per coinvolgere alti prelati ed esponenti della criminalità organizzata, sacerdoti col vizio del gioco e militanti di estrema destra.



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Santi in Paradiso 2025-04-24 20:26:46 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    24 Aprile, 2025
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I misteri di un monastero




Sommo Marsico è un nome fittizio, uno pseudonimo dietro il quale si celano, senza desiderio di notorietà, due scrittori, uno con entrature nel mondo ecclesiastico, l'altro di professione giornalista. "Santi in Paradiso" è il loro primo romanzo giallo, una specie di incursione nel mondo della fede, dei conventi e del Vaticano: protagonisti due avvocati, il primo, Ettore Mezzalama, ricopre al bisogno l'incarico di commissario pontificio per conto di un alto prelato del Vaticano, Monsignor Pablo Calvados, l'altra, Emilia Artemisi, è una suora ribelle, femminista convinta, insofferente della vita conventuale. I due hanno l'incarico di indagare sulle vicende e sulla strana situazione finanziaria di un monastero, quello di Santa Giustina, nel pescarese. Le suore rimaste sono poche, malandate, il monastero è prossimo alla chiusura, una, suor Anna, è morta in circostanze misteriose, mentre, nel frattempo, fervono dappertutto incomprensibili lavori di ristrutturazione. Il fatto che il monastero abbia un conto corrente milionario e, addirittura, molti milioni depositati in un cosiddetto paradiso fiscale insospettisce i due investigatori, che, pazientemente, iniziano ad indagare interrogando le poche monache rimaste e facendo non poche strane scoperte. Scoperte che portano alla ribalta un prete, quello addetto al convento, affetto da ludopatia, beccato di notte in una losca bisca clandestina gestita dalla mafia locale. Vengono alla luce, grazie alla collaborazione con altri personaggi tra cui un prepensionato dall'IOR (la Banca Vaticana), tranzazioni milionarie sospette tra il monastero e fondi legati alla malavita locale, gestite da un alto insospettabile porporato romano. La badessa del convento è impaurita e reticente, anche perchè si scopre che suor Anna è morta soffocata nel sonno, per vendetta o perchè sapeva troppo.. La trama è molto complessa ma, alla fine, i due inquisitori portano risultati conclusivi al mandante Monsignor Calvados. Il porporato colpevole, un Cardinale con le mani in pasta in affari redditizi, diabolico architetto di tutte le sporche manovre finanziarie, messo alle strette, reagirà con insolenza e rabbia alle accuse e, come di consueto in simili circostanze, verrà allontanato dal suo dicastero e promosso, nel rispetto della famosa massima latina "promoveatur ut amoveatur" (sia promosso affinchè si possa allontanarlo !).
Ma non c'è solo la storia del monastero. I due avvocati hanno vicende personali che pian piano vengono alla luce. Ettore, separato dalla moglie e con un figlio ribelle, vive un tormentato rapporto omosessuale con un allegro e disinibito musicista: campione in carica di disturbi ossessivi-compulsivi, il rimorso lo spinge da un confessore, che lo tratta malamente, invitandolo a correggersi, mentre l'amico lo invita invece a decidersi finalmente a fare coming out, rivelandosi per quello che veramente è. Emilia, la suora "in aspettativa", è un vulcano di idee: brillante, simpatica e irriverente, vorrebbe un mondo diverso, non esitando, tra l'altro, a schierarsi con chi si batte a favore della grande e pacifica comunità dei rom di Pescara, attaccata da militanti di destra.
La vicenda del giallo si mescola quindi con altre tematiche: l'omosessualità vissuta come colpa, i rapporti tra Ettore e il figlio con idee rivoluzionarie, la realtà delle mafie che inquinano la società ad ogni livello, il razzismo che può sconfinare in atti violenti e incontrollabili. Resta pur sempre il tema principale, quello delle contraddizioni che agitano la Chiesa cattolica, la corruzione portata dall'uso improprio del denaro e da grossi interessi economici, i rituali antiquati dei conventi, tra omertà e segreti inconfessabili.
Lo stile narrativo è vivace, ricco di battute ironiche e di considerazioni su certi comportamenti bizzarri dei due protagonisti. Anche i personaggi secondari sono ben delineati, alcuni ridotti a simpatiche macchiette, altri, forse troppi, si perdono nel racconto incidendo poco sulla trama.
Il contenuto del libro è sicuramente interessante per i temi trattati e lo sguardo indisceto rivolto alle piccole e grandi magagne della Chiesa, la piacevolezza dipende dalla curiosità dei lettori nei confronti di argomenti coperti ancora da veli troppo pietosi.

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