Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Il castagno dei cento cavalli
 

Il castagno dei cento cavalli Il castagno dei cento cavalli

Il castagno dei cento cavalli

Letteratura italiana

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«La Boscaiola» era un tipo schivo, però non dava fastidio a nessuno: una di quelle persone che non sembrano avere amici e nemmeno nemici. Eppure qualcuno l’ha uccisa. Poi ha infierito sul suo cadavere come se avesse un intento preciso. Un nuovo caso per Vanina Guarrasi. Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l’indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato. L’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè – il migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche e operare alla vecchia maniera – sono dunque più utili che mai, anche se l’anziano poliziotto appare un po’ distratto da un problema personale. Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale; il secondo la porterà invece in un «luogo dell’anima» che appartiene alla sua infanzia.



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Il castagno dei cento cavalli 2024-07-08 12:29:43 Lonely
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Lonely Opinione inserita da Lonely    08 Luglio, 2024
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La Boscaiola

Vanina Guarrasi ha un passato che ha segnato il corso della sua vita: Il padre, l'ispettore Giovanni Guarrasi, viene ucciso da un commando mafioso, davanti ai suoi occhi, quando lei aveva solo quattordici anni.
Per questo motivo lei entra in polizia e fa carriera nell’ antimafia di Palermo. Alla procura di Palermo conosce e s’ innamora del magistrato Paolo Malfitano, ma quando anch’egli subisce un attentato, nel quale Vanina gli salva la vita, lei decide di cambiare vita. Si allontana da Palermo, dall’antimafia e da Paolo e si trasferisce a Catania come vice questore nell’ anticrimine.
In realtà Vanina si illude di chiudere col suo passato e non rinuncia però a vendicare suo padre, cercando di catturare fino all’ultimo i responsabili, e non rinuncia a Paolo per il quale nutre un forte sentimento che non vuole ammettere neanche a se stessa.
Vanina è una donna forte, coraggiosa, intelligente e intuitiva. Per risolvere gli omicidi ha una squadra che la stima e la rispetta, dal commissario Spanò, l’ispettore Marta, Nunnari allo stesso Lo Faro, un agente un po’ sui generis, che solo la Guarrasi riesce a mettere in riga. Insieme a loro, il vice questore si avvale anche dell’aiuto prezioso dell’ex commissario, ormai in pensione, Vincenzo Patanè.
Alle pendici dell’Etna, sotto l’ombra di un Castagno secolare, viene ritrovato il corpo di una donna mutilato e ricomposto. Un delitto orribile e all’apparenza insensato, per cui Vanina avrà bisogno di tutti i suoi soliti collaboratori per venirne a capo, in un momento poi, in cui la sua vita privata la richiama sempre a Palermo e il motivo per cui è fuggita da quella città le diventa sempre più sfocato.
Un caso difficile e complicato da svelare, così come un po’ tutta la vita della Guarrasi, una donna avvolta da un’apparente impenetrabile corazza, così facile invece da penetrare, la cui chiave per entrare sono solo i sentimenti. I sentimenti che la legano ai luoghi, e alle persone amate, le radici profonde con la sua terra.

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Il castagno dei cento cavalli 2024-06-25 09:24:20 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    25 Giugno, 2024
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La verità viene sempre a galla.

Le due guardie forestali in servizio sulle pendici dell'Etna non si sarebbero mai aspettate una simile sorpresa: un cadavere di donna nudo, orrendamente mutilato, in contrada S.Alfio, tra i tronchi secolari del Castagno dei cento cavalli, una specie di monumento nazionale meta turistica famosa, uno spettacolo secolare della natura con una circonferenza ed un'altezza, specifica l'autrice, di una ventina di metri. Arriva sul posto il vicequestore della squadra Mobile catanese Giovanna Guarrasi, detta Vanina, la protagonista della serie, dando così inizio a questa nuova indagine, coadiuvata dai collaboratori di sempre, il capo Tito Macchia, la sua fiamma Marta Bonazzoli, l'ispettore Spanò, il vecchio commissario in pensione Biagio Patanè: entreranno poi in scena il sofisticato medico legale Adriano Calì e il pubblico ministero Franco Vassalli, alle soglie della pensione e meno timoroso del solito. Sullo sfondo, gli altri personaggi che hanno sempre animato le avventure di Vanina, familiari compresi. L'indagine appare subito complessa: il delitto viene subito messo in relazione con un incendio doloso nella zona, nel cui sito iniziale vengono rinvenuti, sotterrati, lo zainetto della vittima e le armi del delitto. Si risale alle generalità dell'uccisa, una paesana detta la Boscaiola, con un cambio di identità anni prima: una figura controversa, con diploma di ostetrica e poi guida turistica volontaria: l'appartamento rivela altra sorprese, compresa una camera blindata attrezzata da ambulatorio. Si individua un amico della donna, un vecchio montanaro, tra l'altro scalatore dell'Everest, indiziato anni prima per stupro e omicidio di tre donne a Belluno, poi dichiarato innocente con molti dubbi: l'uomo è fortemente sospettato, ma altre piste porteranno ad una conclusione inattesa dell'indagine, una conclusione che porterà alla luce sentimenti mai sopiti di giustizia e di vendetta.
Vi sono però altre storie che vivacizzano il racconto di base. Per esempio, la tormentata figura di Costanza, sorella di Vanina, che manda a monte il matrimonio con Tommaso dopo aver scoperto che il fidanzato, medico, tramava per sottrarre il posto di dirigente cardiochirurgo al patrigno di Vanina. E poi ancora la partecipazione della Guarrasi, in collaborazione con l'eterno fidanzato Paolo e gli agenti di Palermo, all'agguato al boss mafioso responsabile dell'uccisione anni prima del padre di Vanina: agguato fallito, che fa temere la presenza di una talpa in questura. Infine, il commovente rapporto affettivo tra il vecchio Patanè e la moglie Angelina: quest'ultima, sempre apprensiva, cambia lentamente, capitolo dopo capitolo, carattere e atteggiamenti. La probabile triste verità emergerà alla fine dell'ultimo capitolo, quando il vecchio commissario invocherà disperato e piangente il nome dell'amatissima moglie.
Un giallo che prende e intriga parecchio: la storia, all'inizio indecifrabile, si dipana a poco a poco seguendo varie piste investigative, Come sempre nei gialli di Cristina Cassar Scalia, dalla metà del romanzo in poi i fatti si accavallano rapidamente, creando talora nel lettore poco meno che attento un supplemento di fatica per non perdere il filo del racconto investigativo: l'abilità dell'autrice sta nel tenere sempre viva la curiosità di chi legge, escogitando colpi di scena magistrali o intercalando il percorso delle indagini con vicende personali dei principali protagonisti.
Lo stile della narrazione è come sempre essenziale e stringato: i fatti tengono sempre banco, non c'è spazio per inutili divagazioni. Anche le vicende personali narrate non costituiscono una nota stonata, ma contribuiscono a rendere la vicenda di base più coinvolgente con mille sfumature.
Unico neo: il consumo industriale di Gauloises da parte della dottoressa Guarrasi. Fa parte del personaggio: credo però (o mi auguro), conoscendo ormai bene Vanina, che prima o dopo arriverà un radicale cambiamento di abitudini. Sigarette e golosità infantili: sono due delle caratteristiche che rendono unica la protagonista e che, unitamente alle straordinarie capacità professionali,, fanno di Vanina Guarrasi un personaggio indimenticabile nel panorama della letteratura gialla italiana.




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