Lupo mangia cane Lupo mangia cane

Lupo mangia cane

Letteratura italiana

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Non è certo colpa sua se Debora Camilli, in arte Siena 23, tassista per necessità e detective per vocazione, continua a imbattersi in morti ammazzati. E cosa mai potrebbe fare, l’intraprendente e irrequieta tassinara romana, di fronte a un caso di omicidio? Fare retromarcia e scarrozzare il prossimo cliente dall’altra parte della città oppure ficcarci il naso e non darsi per vinta finché non viene a capo del mistero? È una sera di novembre e Debora si trova in attesa di clienti davanti alla stazione Termini quando le giunge voce che a pochi metri da lì, di fronte all’ostello della Caritas, è appena stato ritrovato un cadavere. Il suo taxi e l’auto della polizia arrivano sul luogo del delitto nello stesso istante. Il corpo accoltellato è quello di un giovane eritreo che frequentava la mensa della Caritas; mentre dalla volante scende, come per uno scherzo del destino, il commissario Edoardo Raggio, con cui Debora ha già collaborato e per cui nutre un debole, nemmeno troppo celato. Nonostante le resistenze del commissario, la tassista – tra una corsa e l’altra e barcamenandosi tra i battibecchi con la madre e il fratello e le crisi sentimentali dell’amica Jessica – comincia la sua indagine parallela. E siccome la faccia tosta non le fa difetto, riesce a intrufolarsi come volontaria alla mensa, a fare amicizia con barboni e immigrati e a scoprire molte cose sulla vita dello straniero. Muovendosi fra Termini, piazza Vittorio, il mercato Esquilino e San Lorenzo, Debora – e noi con lei – verrà a contatto con un’umanità sommersa, fatta di senzatetto, lavoratori saltuari ed extracomunitari irregolari, che vive nascosta ed emerge solo all’ora di cena per rimediare un pasto caldo, un popolo degli invisibili tra cui può capitare che “lupo mangi cane, ma solo perché ha fame”. Complice l’indagine, l’attrazione fra la tassista e il commissario si farà ogni giorno più accesa, in un’altalena di scontri e complicità, e per il poliziotto resisterle sarà sempre più difficile…



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Lupo mangia cane 2018-06-18 07:33:43 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    18 Giugno, 2018
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La taxista Debora Camilli

Nora Venturini, regista teatrale e sceneggiatrice. Ha esordito nella narrativa con L’ora di punta (2017), la prima indagine della taxista Debora Camilli. Ora pubblica Lupo mangia cane, una vicenda triste, amara, dove:
“questa è una guerra tra poveracci. E’ la miseria che li porta a divorarsi a vicenda, come lupi affamati… (…) E dove non arriva la legge degli uomini, vige quella della giungla. Perciò (…) il lupo, più forte, ha la meglio sul cane. Ma in fondo non sono altro che due animali resi feroci dalla propria fame e dall’avidità dell’uomo.”.
E’ una fredda sera di novembre quando Debora, taxista, poliziotta mancata, trovatasi davanti alla stazione Termini, si accorge di un grande assembramento di persone. E’ stato scoperto un cadavere: un extracomunitario accoltellato, dopo essere stato brutalmente picchiato. Debora sente un richiamo immediato; lei, infatti, ha superato il concorso da viceispettore di polizia, ma dopo la morte del padre è stata costretta a prendere il suo posto sul taxi Siena 23. Inizia, in questo modo , una indagine parallela a quella del commissario Edoardo Raggio, a lui assegnata, verso cui Debora nutre anche un debole.
Un testo che racconta, con precisione, il mondo attuale degli “invisibili”: quelli che vanno a mangiare alla Caritas, quelli che lavorano in nero, sfruttati e mal pagati, senza nessuna garanzia.
Bello e simpatico è il personaggio di Debora: lei è inquieta, orgogliosa, e a tratti rabbiosa, non riesce a portare avanti nessuna relazione sentimentale, racconta continuamente bugie, è disorganizzata, ma è arguta ed ironica nelle sue indagini.
Un giallo molto ben strutturato, sia nella trama che nella caratterizzazione dei personaggi. Un dipinto accurato della realtà e della quotidianità attraverso i meccanismi e le regole del giallo. Uno stile veloce, frizzante ed ironico, che non può non essere apprezzato dal lettore. Un’ottima lettura.

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Consigliato a chi ha letto Nora Venturini, L'ora di punta, là dove tutto ha inizio.
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