Requiem di provincia Requiem di provincia

Requiem di provincia

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Eric Delarue, poco più di cinquant'anni, origini francesi, bello, istrionico, di successo, sposato con una donna ricca: un po' per sfotterlo, un po' per invidia, gli operai della fabbrica di cui era il responsabile lo chiamavano Julio, come Julio Iglesias di cui aveva l'irresistibile sorriso. Chi poteva odiare uno così al punto da sparargli sulla porta di casa? Un'indagine che parte in salita vista l'assenza di indizi e testimoni, fino a quando non arriva la rivendicazione di uno sconosciuto gruppo terroristico che sembra convincere le alte sfere della polizia e, soprattutto, i capi della società per cui Delarue lavorava, desiderosi di chiudere in fretta la faccenda. L'unico a non credere alla pista politica è il commissario Bramard, che nessuno prende sottogamba, sebbene in questo periodo la sua mente sia spesso annebbiata dall'alcol. E come lui la pensa il giovane ispettore Arcadipane, che quasi ogni notte lo recupera nelle osterie per rimetterlo in sesto e assicurarsi che il mattino dopo si presenti in questura. I due inseguono la verità muovendosi tra la livida e rugginosa cittadina dov'è avvenuto il fatto e la Torino dell'alta borghesia. Tra i segreti inconfessati di una certa provincia e i tentativi di depistaggio di chi vorrebbe mantenere privati i propri vizi. Un caso davvero complesso, la cui soluzione porterà Bramard e Arcadipane a fare i conti con tutte le sfumature della parola giustizia.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Requiem di provincia 2025-06-13 12:50:22 Lonely
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Lonely Opinione inserita da Lonely    13 Giugno, 2025
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'angosciato commissario Bramard

Se volete approcciarvi a Davide Longo e alla serie Bramard/Arcadipane, scordate la cronologia reale, per data di uscita dei suoi romanzi. Questo ad esempio pur essendo il quinto in ordine di uscita è il primo in ordine cronologico.
Il commissario Bramard è insubordinato e alcolizzato, in un tunnel dal quale sembra non voglia uscire. Fuori dalle regole, segue solo un suo ordine logico e morale. Ha un passato triste alle spalle che sembra gli sia cucito addosso, tanto influenza i suoi comportamenti e la sua vita. Arcadipane è il suo braccio destro, lui sdrammatizza, ironizza e compensa la pesante, ma sagace, condotta del suo capo. Solo lui è in grado di comprenderlo, anche senza tante parole. I due si intendono alla perfezione, anche se non sono esenti critiche e giudizi da entrambi le parti. Non parlano mai della loro vita privata, anche se questa condiziona spesso anche quella lavorativa. La loro amicizia è evidente, anche se non l'hanno mai confessata, ma ci sono sempre l'uno per l'altro.
Il caso Delarue è uno dei tanti per loro, l'uomo viene trovato in fin di vita in casa sua, niente indizi nè testimoni, nè motivi apparenti. Si seguirà all'inizio la falsa pista terroristica, e poi scavando più a fondo, Bramard entra nel torbido, nel lato oscuro dell'animo umano, per trovare il reale movente e l'assassino.
Le atmosfere sono buie e cupe, rispecchiano un po' lo spirito del nostro angosciato commissario. La trama è fitta, i personaggi ambigui e il movente abietto.
Personalmente in questo libro mi sono persa un po', Davide Longo ha l'abitudine del sottinteso, come se il lettore sapesse già. I flashback e i sogni ad occhi aperti descrivono bene i personaggi, nello specifico Bramard, ma a volte sono disturbanti, tanto da scambiare, con un minimo di distrazione, la fantasia dalla realtà. Per molti può anche essere un pregio, ciò può invitare il lettore a riempire quei buchi volutamente creati dallo scrittore, con la sua logica deduttiva.
Il tema invece sicuramente centrato dall'autore è la provincia torinese, un ambiente benestante, borghese, ma a volte subdolo ed equivoco. Tutto sommato un buon romanzo, che va oltre la trama e diventa intimista, forse anche troppo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
3.9 (2)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.1 (2)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (3)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
3.7 (3)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Degna sepoltura
Santi in Paradiso
Le verità spezzate
La fame del Cigno
L'innocenza dell'iguana
Uccidi i ricchi
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
La donna nel pozzo
La casa dei silenzi
Il passato è un morto senza cadavere
La regina dei sentieri
Stivali di velluto
Brisa
Il dolce sorriso della morte
Il castagno dei cento cavalli
Mare di pietra