Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Sarti Antonio e i 47 colpi
 

Sarti Antonio e i 47 colpi Sarti Antonio e i 47 colpi

Sarti Antonio e i 47 colpi

Letteratura italiana

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Il secondo volume dei racconti aventi come protagonista Sarti Antonio sergente. Il 3 aprile 1987 muore Sarti Antonio, per quattordici anni e tredici romanzi poliziotto a Bologna. Lo uccide un sicario americano, tale John Smith, ma il mandante è Loriano Macchiavelli, il padre vivente del giallo italiano, suo autore e creatore. Quattro anni dopo, per la precisione il 12 febbraio 1991, l'assassino si trova di fronte il fantasma della vittima: nientemeno che sulla seconda rete della televisione nazionale viene trasmesso il primo di tredici telefilm ispirati alle indagini di Sarti Antonio. E, messo alle strette, Macchiavelli torna alla sua creatura più celebre e fortunata. Nascono così i cinque romanzi brevi raccolti in questo volume, tutti del 1991.



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Sarti Antonio e i 47 colpi 2012-10-10 19:40:11 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    10 Ottobre, 2012
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RACCONTI: VOLUME SECONDO

“Questo è il guaio del nostro tempo: l'inutile è quanto di più utile”.

In questo secondo volume sono racchiusi cinque brevi gialli, tutti datati 1991 e quasi tutti aventi come protagonista il nostro sergente “caffeinomane” Sarti Antonio; dico quasi tutti perchè in uno, ovvero nel “I quarantasette colpi”, la “primadonna” non è il nostro questurino, bensì Poli Ugo, l'archivista zoppo, eroe antiumano, nonché antitesi di Antonio, creato dallo stesso Macchiavelli per surclassare la sua prima creatura, momentaneamente ripudiata, a cui poi ritornerà un po' con la coda tra le gambe, con buona pace e piacere per i lettori, che trovano proprio antipatico lo Zoppo per i suoi modi rudi, insensibili, violenti, che tanto lo allontanano e lo contraddistinguono dal nostro eroe, sensibile (in primis al buon caffè e alle belle donzelle), dotato di ottima memoria, confusionario, a volte stupido e un po' ridicolo, ma in fondo tanto amato proprio per questo, perchè il suo bello è quello di essere dannatamente umano, una persona comune, una persona come tante, se non fosse per la sua patente di questurino.
In tutti i racconti c'è sempre uno sfondo, una base, che sfocia nella realtà; una realtà che risulta attuale nonostante siano passati più di vent'anni dalla loro redazione: ci si ritrova nel mondo universitario; in quello ospedaliero, caratterizzato dalla malasanità e da dottori interessati a far soldi piuttosto che a rispettare la loro etica medica; in quello sportivo, con scommesse su partite e strane e improvvise promozioni in categorie superiori (quando si dice che i soldi aprono tutte le porte...).
Accanto al nostro Sarti Antonio i soliti: la Biondina e il suo lavoro non proprio rispettabile, il talpone Rosas, il capo Raimondi Cesare, Felice Cantoni e un personaggio tanto bizzarro quanto simpatico: Settepaltò, un vecchino adorabile che indossa sette cappotti perchè ritiene che questi lo salveranno dalle radiazioni che potrebbero colpire la terra... niente di più attuale non trovate?? E dimenticavo... ovviamente c'è anche Bologna, scena del crimine e protagonista silente di ogni racconto!

Un volumetto che mostra come la scrittura di Macchiavelli sia maturata; nonostante a volte sia ancora ostica, si nota infatti come stia diventando più fluida e più vicina alle sue opere più conosciute.
Cinque racconti che potrebbero essere stati tranquillamente scritti negli ultimi anni per l'attualità dei temi trattati; ma, come per il primo volume, ne consiglierei la lettura solo dopo aver letto i suoi racconti per così dire più lunghi, di modo che riuscirete ad apprezzarli tutti come si deve!

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Gli altri gialli di Loriano Macchiavelli, quali "Ombre sotto i portici", "I sotterranei di Bologna" e " Sarti Antonio: un diavolo per capello".
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