Narrativa italiana Romanzi La scelta del padre
 

La scelta del padre La scelta del padre

La scelta del padre

Letteratura italiana

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Questo romanzo completa la saga popolare ambientata nel paese occitano immaginario dell'entroterra ligure del 1962 iniziata con l'opera "Il colore della lavanda". Dopo quelle novelle intrecciate fra loro fin dal 1825, la storia era proseguita con il libro "L'ultima estate dello scricciolo". Tutti quei racconti avevano il compito d'appassionare e introdurre gradualmente l'epopea famigliare di Guido e dei suoi nonni paterni, Enrica e Caniçò, protagonisti di gran parte delle storie narrate. Nei romanzi precedenti erano state raccontate alcune delle peripezie del curiosissimo bambino e dei suoi fantastici nonni che consentivano di schiudere definitivamente la narrazione epica di quell'insolita famiglia poco convenzionale ma densa di tradizione. In quest'ultimo volume intenso e scorrevolissimo perché il testo ha conservato l'andamento e l'oralità della fiaba popolare, il lettore potrà tuffarsi di nuovo in qualsiasi pagina senza alcun paracadute.



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La scelta del padre 2017-12-06 10:02:59 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    06 Dicembre, 2017
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La fine di una saga

Vito Antonio Gastaldi, dopo Il colore della lavanda e L’ultima estate dello scricciolo, torna in libreria con La scelta del padre.
Quest’ultimo completa la saga popolare ambientata nel paese occitano immaginario dell’entroterra ligure del 1962. Una vicenda incominciata con alcune novelle ambientate fino al 1825, introducendo la vita familiare e non del piccolo Guido e dei suoi nonni paterni Enrica e Costantino, protagonisti di spicco delle vicende narrate.
Una insolita famiglia, poco convenzionale, ma bellissima e assai profonda. Emblema di un vivere, e a tratti di un “sopravvivere”, all’interno di un mondo difficile, duro, che si stava faticosamente rialzando dopo le terribili ferite, inflitte da una guerra devastante. Qui sono sempre:
“cantucci della memoria prestati dolcemente ad accogliere e a far germogliare l’opera. (…) diventata grande e compiuta.”
Un esempio di fiaba popolare, composta da una tavolozza colorata dalle vicende delle persone che abitano e vivono in questo piccolo paese. Usi e costumi descritti minuziosamente che non possono non coinvolgere il lettore, affascinato da un mondo che è lontano e che non è più. Una specie di affascinante “casa” del cuore, dove vivere, dormire, ma soprattutto sognare. Un luogo dove vivere di un amore caldo ed intenso, dove far trascorrere il tempo e dove provare gioia per il resto della vita. L’uso di una prosa semplice, ma assai vivace, arricchisce il testo con una particolar enota di lirismo intenso. Una forma
“letteraria toccante e vivace, incisiva e suadente.”
Un percorso trittico che qui chiude parentesi e storie lasciate aperte nei precedenti romanzi, perché nell’intenzione dell’autore:
“chiunque si fiderà delle mie parole, quando alla fine leggerà l’ultima riga del romanzo, si dorrà che quest’ultima avventura sia già finita.”
Un romanzo da leggere, per assaporare a fondo la sua allegoria e la sua vitalità descrittiva in toto. La narrazione di un mondo che era da ricordare e da porre da esempio per le generazioni future. Un microcosmo pieno di vita e di amore.

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