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Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di Tutto bene, romanzo di Paolo Ruffini edito da TEA. Per tutta la vita Stefano ha evitato di prendere impegni, di assumersi responsabilità. Non ha mai voluto nulla che fosse «per sempre»: né tatuaggi sulla pelle, né tantomeno legami personali. Si è limitato a galleggiare in una duplice esistenza. Davanti alla macchina da presa è «Steve» Nigiotti: attore brillante in rapida ascesa, disinvolto, esuberante. La sua vita di tutti i giorni, invece, è piuttosto squallida, solitaria e minata da ricorrenti attacchi di panico che lo paralizzano. Una sera qualcuno suona alla sua porta, ma non è la ragazza che Stefano stava aspettando: grandi occhi azzurri, faccino serio e trolley di Hello Kitty al seguito, Sara ha sette anni ed è... sua figlia. Peccato che lui non ne avesse idea. Non aveva mai nemmeno sospettato che dalla sua storia di una notte con la cubista Michi+ fosse nata una bimba, perché lei l’aveva sempre tenuto all’oscuro di tutto. Ora però Michi+ è finita in un guaio più grosso di lei, e qualcuno deve occuparsi della piccola Sara: tocca a Stefano. Per lui niente sarà più lo stesso: Sara prima gli metterà sottosopra la casa e la vita, poi lo rimetterà in riga con la sua saggezza di bambina abituata a prendersi cura dei “grandi” un po’ incasinati che la circondano. Giorno dopo giorno, tra nuovi arrivi e il ritorno inaspettato di vecchie conoscenze, Stefano e Sara impareranno a vincere le rispettive paure e a volersi bene come mai avrebbero immaginato. E Stefano imparerà che «per sempre» può avere un suono meraviglioso.

Paolo Ruffini è nato nel 1978 a Livorno. Nel 2001 ha fondato l'Associazione Cinematografica il Nido del Cuculo, con la quale produce eventi, rassegne, documentari e spettacoli teatrali, oltre ai celebri ridoppiaggi di film in livornese, che su Youtube hanno totalizzato oltre quindici milioni di visualizzazioni. Presentatore televisivo (Mtv, Stracult, Colorado), attore al cinema (La prima cosa bella, Natale a New York, Maschi contro femmine, ) e in teatro (Io doppio, Tre cuori in affitto), in pochi anni è diventato uno dei volti più amati del pubblico italiano.



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Tutto bene 2013-01-08 07:58:18 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    08 Gennaio, 2013
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Un romanzo di una tenerezza unica

Paolo Ruffini è un personaggio eclettico. Non è da tutti saper passare dalla recitazione alla scrittura. Se lo stimavo già, come attore, presentatore e comico, adesso che ho scoperto che scrive divinamente, mi ritengo "letterariamente" conquistata.
Il suo stile è scorrevole e fluente, nonostante con il lessico vada dal turpiloquio all’aulico nella stessa frase. Il risultato di queste alternanze di registro è autentica comicità, ma anche pathos, simpatia, riflessione sulla quotidianità e su quelli che sono i veri valori.
La storia che ha scelto di raccontare, in maniera tanto simpatica e commovente, è sviluppata in oltre 300 pagine dove non ci sono parti noiose, cali del livello narrativo o personaggi intollerabili. Tutti i personaggi sono particolari e simpatici. Forte è l’identificazione del suo protagonista Stefano con lo stesso scrittore. Paolo Ruffini trasmette quella che è la sua energia, la sua comicità e la simpatia propria del suo essere al suo personaggio principale, Stefano, creando situazioni quotidiane ma, allo stesso tempo, paradossali, estremamente ironiche, piacevoli da leggere.
Se questo è il suo esordio letterario, credo proprio che Paolo Ruffini non dovrebbe smettere perché questo romanzo è davvero un piccolo gioiello, da leggere quando si ha voglia di sorridere un po’ o quando si è alla ricerca di pillole di saggezza contro la banalità.
La vicenda narrata è quella di un giovane e vizioso, attore comico di fama nazionale, con qualcosa di irrisolto nella vita. È una sorta di eterno Peter Pan, apparentemente felice di esserlo, finché nella sua vita non entra la paternità. Infatti, è ignaro di avere una figlia di sette anni, molto intelligente e che ha molto di lui, non soltanto gli occhi. Imparare a conoscersi, vivendo forzatamente insieme, scatena una serie di situazioni proprie del mondo dei bambini che inteneriscono e commuovono anche l’animo del lettore.
È un bel romanzo, che mi sembra giusto classificare come un chick lit maschile, che vi consiglio perché è davvero un peccato lasciarselo sfuggire.

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