Il valzer dell'impiccato Il valzer dell'impiccato

Il valzer dell'impiccato

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Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un'automobile. Unica testimone una bambina, unico indizio un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali. Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c'è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia. La caccia all'uomo ha inizio, una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile.



Recensione della Redazione QLibri

 
Il valzer dell'impiccato 2017-08-03 14:43:05 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    03 Agosto, 2017
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Sinfonia di un crimine

Il papà del "collezionista di ossa" ci riprova e ancora una volta fa centro. Da un autore di questo livello non ci si può aspettare niente di meno che un romanzo di buon livello e le aspettative non sono andate deluse. Mi sembra che il primo volume della serie , come spesso succede continui ad essere il migliore. Però, come è altrettanto frequente non ho trovato quella stanchezza quasi noia che di solito c'è quando le produzione seriali sono abbastanza corpose.
In una giornata come tante a Manhattan si presenta qualcuno di nuovo. Dalle apparenze si tratta di un serial killer nuovo fiammante. Gli elementi ci sono tutti: un rapimento in pieno giorno, davanti agli occhi esterrefatti di una ragazzina, la firma lasciata sul luogo del reato. In questo caso è un cappio fatto con la corda di un violoncello, Infine il video dell'impiccagione della vittima caricato in rete. E' giusto che anche i delinquenti si adeguino alla tecnologia,
Un Lincoln Rhyme e una Amelia Sachs prossimi a delle nozze che sembrano più temere che aspettare con ansia vengono attratti dentro le indagini. La scena cambia all'improvviso e ci troviamo a Napoli dove il nostro killer è andato in trasferta. Sembra che tra Spaccanapoli, i quartieri spagnoli e la zona rurale campana si sappia muovere altrettanto bene che tra i grattacieli della grande mela. Il suo primo rapimento, con tanto di laccio lasciato a terra non può che attirare l'attenzione dei migliori investigatori italiani. Al loro fianco arriva anche Rhyme con la sua squadra. A fatica riesce a fare breccia dentro il muro eretto dalla procura italiana, che alla fine cede ad insistenze e competenza.
La richiesta fatta da parte delle autorità statunitensi di indagare anche su un'accusa di stupro rivolta a un cittadino americano complica le cose. Ancora di più le complicano gli esiti delle indagini scientifiche portando a uno scenario abbastanza incredibile fatto di segreti, doppi e tripli giochi,
Lyncoln è sempre il solito preparato arrogante, ma incisivo e difficilmente colto in fallo. Fermo sulla sua sedia a rotelle dirige la sua Amelia che gli fa da braccio armato raccogliendo prove e partecipando ad irruzioni e arresti. Al loro fianco gli investigatori italiani che fanno una discreta figura, ma forse hanno a disposizione più mezzi di quelli di quelli che ci sono nella realtà.
Dall'altro lato Deaver ci affianca al killer, diventato "il compositore". Con lui apprezziamo la bellezza della musica intesa non nel modo più classico, ma anche come il rumore fatto da dei tacchetti sull'asfalto o dalle zampe di un topo sul cemento. Ci fa gioire con lui per i risultati ottenuti, ci insegne come attuare le torture. ma, come sapremo più tardi non ci racconterà tutto , ma solo quello che scegli di farci sapere.
Come ho giù anticipato non ho trovato molto realistico il finale. Poi guardo un telegiornale e mi chiedo se Deaver non sia a conoscenza di informazioni che a me mancano. In effetti la situazione italiana, soprattutto con riferimento al problema profughi è descritta in modo così dettagliato da farci capire che l'autore ha fatto bene i compiti a casa.
A proposito delle descrizioni di luoghi, cibi, abitudini sono indubbiamente dettagliati. forse fin troppo soprattutto per un italiano che sa giù di che cosa si parla. però trattandosi di un volume con respiro internazionale anche questa pedanteria, questo fare da maestrina forse ha il suo perché.

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Il valzer dell'impiccato 2017-11-09 10:14:46 cosimociraci
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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    09 Novembre, 2017
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Napoli that's amore

Un poliziesco al ritmo di Tarantella.

Mi ha entusiasmato molto quest'ultimo capitolo del detective forense Lincoln Rhyme. L'ambientazione italiana ha reso la storia più vicina ed emozionante. Mi domando se gli americani abbiano gradito e se gli spostamenti lungo la geografia del Bel Paese abbiano o meno confuso le idee.

La storia è ben studiata e il tema scottante ed attuale. Ad onor del vero, il tema è attuale da decenni. Deaver sta ben attento a non schierarsi ne a favore dell'accoglienza dei profughi ne contro.

Nel frangente investigativo gli italiani non sfigurano, anzi sembra che tra i personaggi Amelia Sachs e Ercole Benelli si stabilisca un bella armonia. Ritengo che questo nuovo cast di personaggi abbia ringiovanito la serie, dandole più freschezza. Spero che la guardia forestale Ercole Benelli, possa far parte ancora di qualche altra storia avvincente.

Amo il personaggio del serial killer. Secondo me è studiato molto bene, l'unico che ha dato la giusta tensione al romanzo. Sembra saltato fuori da un romanzo di Sebastian Fitzek (che adoro).

Il romanzo è un giusto compromesso tra azione e tensione, ma la teoria del complotto finale, a parer mio, è eccessivamente arzigogolata forse pur di rimanere politicamente corretta.

Non male anche il titolo originale, L'ora della sepoltura.

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Il valzer dell'impiccato 2017-10-01 16:25:28 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    01 Ottobre, 2017
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Un'indagine italo-americana

Lincoln Rhyme, il famoso criminologo forense, e la sua assistente Amelia Sachs, stanno finalmente per convolare a nozze, quando un nuovo serial killer (o supposto tale)che sembra commettere delitti a suon di musica ( un insieme di rantoli registrati sulle note di un celebre valzer) irrompe nella loro routine quotidiana. Si tratta di uno psicopatico (ma non troppo !), che ovviamente mette in moto tutta una serie di indagini e di analisi, come sempre accuratamente registrate nelle ben note tavole riassuntive. Ma la vera sorpresa giunge quando analogo crimine avviene in Italia, nei pressi di Napoli. E qui ha inizio gran parte del thriller, che si svolge a Napoli e dintorni e che permette all’autore di dilungarsi, direi con competenza ed obiettività (a parte alcuni stereotipi sull’Italia ormai ben radicati) nella descrizione di luoghi, ambienti, situazioni, e personaggi della polizia di stato, con i quali Rhyme e la Sachs finiscono, dopo esitazioni e qualche dissapore, a collaborare. Ma in Italia si aprono nuovi, inquietanti scenari. Il fulcro delle indagini si trasferisce in un campo di rifugiati (la vicenda si svolge ai nostri giorni), lo psicopatico musicofilo rapisce profughi, le indagini si avviano in direzioni inaspettate: affiorano trame di servizi segreti, si vogliono far ricadere colpe inesistenti sui profughi delle tendopoli per favorire l’ascesa di movimenti nazionalisti … Il povero Stefan ( il supposto killer) non è che una ingenua pedina, vittima di situazioni in cui viene usato e sfruttato … Tutto si risolve dopo una serie di incalzanti colpi di scena, che confermano un’ottima intesa collaborativa tra Lincoln Rhyme, la Sachs ed i colleghi italiani. Mancano tuttavia, in questa avventura italiana a tratti un po’ troppo fantasiosa, quel senso di mistero e di incertezza che caratterizzano le indagini investigative del famoso duo in America: in Italia tira un’altra aria …. C’è comunque una sorpresa finale (nozze in vista !)che lascia tutti, lettori compresi, con la bocca buona.

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I thriller di Jeffery Deaver
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Il valzer dell'impiccato 2017-08-11 14:49:59 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    11 Agosto, 2017
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BENVENUTO IN ITALIA, CAPITANO RHYME

Follia e genialità. Velocità e tecnologia. Ritmo e suspence. Questi sono gli ingredienti di questa nuova indagine dei detective Rhyme e Sachs, unitamente a deduzioni audaci, che fanno di ogni storia una vera perla. Ciò che più colpisce è sia la mente aperta di Rhyme, una delle risorse più importanti che un investigatore possa avere, sia la curiosità che fa di lui un uomo davvero unico. Chapeau, di cuore, alla sua intelligenza e a quella di chi lo ha creato. Buona la storia, ambientata per la prima volta in Italia. Particolare il personaggio del compositore, che, a modo suo, aiuta anche a risolvere un caso gemello che nella storia si è concatenato. Splendido ciò che questo artista del suono riesce a capire da una semplice registrazione. Quando le menti sono eccelse, non c’è che da inchinarsi a loro, dimenticando da che parte stanno. Chapeau, Mr. Deaver.

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