Narrativa straniera Romanzi storici Attila di William Napier
 

Attila di William Napier Attila di William Napier

Attila di William Napier

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La trama e le recensioni di Attila, romanzo di William Napier edito da Fanucci. Questa è la storia di due uomini: Attila ed Ezio Romano. Il primo voleva distruggere il mondo, l'altro salvarlo. All'alba del quinto secolo d.C, Roma non è che l'immagine sbiadita della potenza che aveva conquistato il mondo. Disgregato e dilaniato da lotte intestine e complotti, l'impero assiste ormai impotente alla violazione dei propri confini da parte delle orde distruttrici di popoli barbarici fino ad allora sottomessi. Eppure, un pericolo ben più terribile minaccia la sopravvivenza di Roma. Un popolo di fieri guerrieri provenienti dalle steppe orientali, uomini assetati di vendetta e sangue. A guidarli è Attila, il 'Flagello di Dio', colui che ha portato terrore e morte nel cuore dell'Europa, e il loro obiettivo è il centro vitale dell'impero. Il generale Ezio, scelto dal Senato per arrestarne l'avanzata, dovrà vedersela con un nemico terribile, un popolo orgoglioso, giovane e inebriato dalle conquiste, fiducioso in un destino di ricchezza e gloria. Nello scontro tra il generale romano e il fiero re degli unni c'è la sintesi della distanza incolmabile tra due mondi. In gioco c'è ben più della sopravvivenza di un impero al tramonto. Ezio sa che le sue legioni sono l'ultimo baluardo in difesa di una civiltà che non vuole soccombere alla violenza e alla distruzione di una minaccia che avanza implacabile.



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Attila di William Napier 2013-09-15 15:57:58 Gondes
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Gondes Opinione inserita da Gondes    15 Settembre, 2013
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ATTILINO

Inizia con questo romanzo la trilogia che l’autore William Napier dedicata ad Attila.
In questo primo volume troveremo un Attila ancora bambino, tenuto ostaggio da Roma, come garanzia di lealtà da parte del popolo Unno.
Siamo alla fine dal 4 secolo d.c e l’impero romano inizia a subire pericolosi attacchi da parte della popolazioni barbariche. Quello che è stato per circa 1400 anni un esempio di forza e organizzazione incomincia a sentire gli effetti di un declino quasi inarrestabile. Roma non riesce più a far fronte, con i propri mezzi, agli attacchi provenienti da più parti del suo vasto impero. Per cercare di porre rimedio si cercano alleanze con coloro i quali potrebbe approfittarne di questa debolezza, e fra questi proprio la tribù degli Unni. Un popolo proveniente dall’est Europa, famoso per spietatezza ed efficacia nell’affrontare il nemico.
Per sancire questa alleanza, Roma e gli Unni si scambiano due importanti e piccoli ostaggi. E’ per questo che ha soli otto anni il piccolo Attila, nipote del re Uldin, viene “inviato” a Roma, dove impara il latino. Crescendo si rende conto di quanto si difficile muoversi fra le strategie adottare dalle varie famiglie per mantenere od arrivare al potere.
Col passare del tempo questa figura di “ostaggio di garanzia” è per lui troppo opprimente, fino al punto che decide di fuggire da Roma e tornare nella sua lontana terra d’Asia.

Al libro manca forse un po’ d’azione, garantita solamente verso la parte finale, quando viene descritta la difficile fuga. E’ altresì chiaro che la parte iniziale non poteva che essere più tranquilla e descrittiva in quanto racconta la vita di un bambino, anche se parliamo di un bambino speciale. Con il proseguo della trilogia sono sicuro che questo aspetto sarà risolto nel migliore dei modi, visto che stiamo parlando di un personaggio di spessore, entrato nella storia proprio per la sua irruenza e dinamicità.

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