Narrativa straniera Romanzi storici L'inverno si era sbagliato
 

L'inverno si era sbagliato L'inverno si era sbagliato

L'inverno si era sbagliato

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La trama e le recensioni di L'inverno si era sbagliato, romanzo di Louisa Young edito da Garzanti. Un romanzo unico e potente. Acclamato e venduto in tutto il mondo, è già un fenomeno editoriale in Inghilterra, dove sta scalando le classifiche e riempiendo le pagine dei giornali. L'inverno si era sbagliato racconta una storia di coraggio e di resistenza, di perdita e di amore disperato, che esplora la determinazione e la forza di tre donne unite da un destino inesorabile. Inghilterra, 1915. Come ogni mattina, Julia compie i rituali dell'attesa: lucida la casa alla perfezione, indossa l'abito più elegante che possiede e si acconcia i capelli, accorda il violoncello e poi si siede alla finestra. E aspetta. Aspetta che la promessa venga mantenuta, che suo marito Peter torni dal fronte. Anche Nadine aspetta, ripensando come ogni giorno a quell'amore tenero e spensierato sbocciato a Londra, sotto la neve d'inverno. Quello che nutre per Riley è un amore impossibile, contrastato aspramente dai genitori di Nadine. Ed è proprio per conquistarli che Riley è partito per il fronte, per quella guerra lampo che, dicevano tutti, sarebbe durata soltanto un inverno. Ma l'inverno si era sbagliato. Rose non ha tempo di aspettare. Infermiera in prima linea nel conflitto, ha visto troppi uomini feriti nel corpo quanto nell'anima aspettare soltanto una cosa, la morte. E c'è un filo sottile, fragile e capriccioso, fatto di messaggi dalla trincea, che Rose ha visto troppe volte spezzarsi. Julia, Nadine e Rose sanno che quella maledetta guerra è una lunga attesa, ma unite dalla medesima determinazione e dall'imprevedibilità del destino scopriranno che quest'attesa può essere interrotta solo in un modo: con il coraggio dei loro cuori.

Louisa Young, londinese, discende da una famiglia di scrittori, scultori e poeti. Giornalista, scrive regolarmente per il «Guardian». Il suo primo romanzo Baby Love è stato candidato all'Orange Prize.



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L'inverno si era sbagliato 2013-01-08 15:57:11 Skippy
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Skippy Opinione inserita da Skippy    08 Gennaio, 2013
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Guerra e Amore

Questo è un libro che affronta la guerra dal punto di vista dei sentimenti e del cuore.
Non ci sono descrizioni di battaglie, delle trincee, delle strategie di guerra...le uniche battaglie descritte sono quelle personali che affrontano i protagonisti della vicenda.
I cardini del libro sono principalmente tre donne. Sono proprio le donne quelle ad essere meno considerate quando si parla di guerra, ma sono proprio loro quelle che soffrono di più: soffrono aspettando che i mariti tornino a casa possibilmente interi; soffrono andando come volontarie nei campi di battaglia a medicare i feriti; soffrono nel vedere i propri figli morire.
Le storie di tre donne si intrecciano e la scrittrice ci porta a vivere le loro angosce personali, frutto di dubbi e di incertezze che le porteranno ad affrontare in modi diversi il loro destino comune di essere donne durante la guerra.
Anche se i personaggi maschili ci sono e sono molto importanti, soprattutto Raley, è soprattutto la vita di queste donne ad essere messa sotto il microscopio.
Ho trovato il libro davvero bello per come l'autore ha voluto farci entrare nei pensieri di quelle donne e quegli uomini tanto da farci quasi vivere in prima persona le loro angosce e tenendo il lettore incollato al libro per capire se alla fine la guerra potrà portare comunque ad un lieto fine.

Consiglio molto questo libro perchè i temi sono trattati in modo molto preciso e sensibile, senza esagerare i drammi o rendendo le situazioni inverosimili o patetiche come spesso accade.
Alla fine la sofferenza, la morte, la guerra e l'amore sono gli unici protagonisti immortali della Storia.

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L'inverno si era sbagliato 2011-07-15 15:02:18 Debs
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Debs Opinione inserita da Debs    15 Luglio, 2011
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l'aspetto tragico e umano della trincea

La vita di chi è al fronte e di chi aspetta a casa...2 storie d'amore che vengono calpestate, consumate e deturpate dalla guerra...il coraggio di andare avanti, di sostenere situazioni che non sono sostenibili...e le ferite che la guerra provoca...e quelle piu intense non sono quelle fisiche ma quelle della mente, del cuore...la guerra colpisce la psiche dei protagonisti come una granata scuote i loro corpi...e sono quelle le ferite più difficili da immaginare...è una bella lettura...l'autrice tratta il tema in maniera molto sensibile, soffermandosi spesso sul flusso dei pensieri in un modo che spesso rievoca i personaggi di Joyce in "The Dubliners"....vale la pena di essere letto...perchè la guerra del 14/18 noi spesso la conosciamo dai libri....dimenticandoci che la guerra non è solo un evento storico che merita di essere studiato....

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