Narrativa straniera Romanzi Serpenti e piercing
 

Serpenti e piercing Serpenti e piercing

Serpenti e piercing

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La presentazione e le recensioni di Serpenti e piercing, opera di Hitomi Kanehara edita da Fazi. Romanzo d'esordio della appena ventenne Kanehara, Serpenti e piercing ha creato un terremoto nel panorama letterario del Sol Levante, ricevendo unanime plauso della critica e del pubblico. Trasformarsi in serpenti è possibile? Niente di più facile, basta inserirsi un piercing nella lingua, sostituirlo di volta in volta con uno di dimensioni sempre maggiori e, quando sulla punta non sarà rimasto che un filino di carne, intervenire con un taglio chirurgico (o casalingo) e il gioco è bell'e fatto. Una lingua biforcuta con le due estremità perfettamente mobili e indipendenti da sbattere in faccia al mondo che ci circonda. Luì è una ragazza di diciannove anni che una sera, in un locale, incontra Ama, ragazzo punk tatuato e pieno di piercing. Affascinata dalla lingua biforcuta di Ama, si fa accompagnare da lui nel negozio di Shiba, dove senza esitazioni si fa inserire un piercing nella lingua con l'obiettivo di dividerla poco a poco. Come a voler fuggire da qualcosa, Luì, che intanto ha iniziato a convivere con Ama, si addentra sempre di più in quel mondo sotterraneo e stringe di nascosto una violenta relazione sessuale anche con Shiba sviluppando un irrefrenabile desiderio masochista di essere uccisa da lui. In una società che si ritrae dal versare il proprio sangue e che distoglie l'occhio dal dolore altrui, l'opera di Kanehara ha una funzione che trascende il puro valore letterario.

Hitomi Kanehara, classe 1983, ha un passato di ragazza inquieta, di scuole frequentate saltuariamente e di liceo interrotto. Ha iniziato a scrivere dopo essersi avvicinata alla lettura durante un soggiorno di un anno a San Francisco, quando il padre, affermato traduttore, le portava sporte di libri affinché non si allontanasse dalla lingua madre. Appassionata di autori come Ryu Murakami ed Eimi Yamada, Serpenti e piercing è il suo primo romanzo. Capelli color giallo sporco, mini argento e magliette striminzite, lenti a contatto azzurre, nel 2004, a vent’anni, Hitomi Kanehara ha vinto il premio Akutagawa. Mai il premio, la versione giapponese dello Strega, che ha nel palmarès autori come il nobel Kenzaburo Oe, era stato attribuito ad una scrittrice così giovane. Un esordio clamoroso, quello di Serpenti e piercing che ha sconvolto i lettori più anziani e ha aperto una discussione sulle nuove generazioni giapponesi.



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Serpenti e piercing 2014-06-10 12:13:12 Donnie*Darko
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Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    10 Giugno, 2014
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Non siamo come voi

Un perverso triangolo, una serie di atti ribelli che sfociano nel sadismo. Tatuaggi e piercing ad immortalare la volontà di andare contro un mondo alienante e standardizzato. Tutto questo fino a raggiungere inevitabili conseguenze mortali e con esse forse la catarsi, mentre la trasformazione in altro -tramite lo split tongue (biforcazione della lingua)- ovvero un metaforico ibrido uomo/serpente, determina la rabbiosa esigenza di fuggire e urlare la propria diversità.
Romanzo duro che guarda alla ribellione adolescenziale in sottrazione, evitando giudizi sommari o assoluzioni buoniste. Si legge velocemente e non solo per l'esiguo numero di pagine, la Kanehara mostra infatti buon piglio narrativo e sensibilità non comune nel trattare l'argomento del disagio giovanile. Ed il ritratto che ne esce porta a risposte desolanti, fumose, non riferibili a un' esigenza ben focalizzata, bensì ad un essere contro per forza usando come arma il proprio corpo.
Lo specchio generazionale cozza contro le ataviche tradizioni di una paese (il Giappone) da sempre ancorato fortemente al proprio passato, una battaglia tramite la quale si tenta lo smarcamento andando a negare il conformismo in modo veemente; anche l'amore non si sottrae a questa esigenza, rimodellato in barba ad ogni schema precostituito.
Debutto coraggioso, magari imperfetto ma interessante, dove l'urlo di una gioventù emarginata lascia indifferente l'anestetizzata società odierna.

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