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Ragionevoli dubbi
 
Ragionevoli dubbi 2011-10-21 09:20:49 lucabettin
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lucabettin Opinione inserita da lucabettin    21 Ottobre, 2011
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Ragionevoli Dubbi

Ho scritto la mia opinione, come sempre, senza leggere quelle di chi mi ha preceduto. Una volta finito, e quindi letto anche gli altri giudizi, mi è venuto da sorridere e da pensare che il bello della letteratura è proprio il fatto di suscitare a persone diverse, che leggono un libro in momenti differenti, sensazioni contrastanti.
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L’approccio a questo romanzo è stato piuttosto casuale, incrociandolo sulla mia strada tra un libro finito ed uno ancora da comprare e cominciare, in quella “terra di mezzo” da riempire con qualcosa.
L’ho trovato in casa e mi ha incuriosito, spinto dal fatto che, in questi giorni, in ogni libreria ci si imbatte in cataste di libri dell’autore presentati con una certa enfasi.
La storia parla di un avvocato e di una particolare vicenda processuale che lo riguarda, intrecciandosi con la sua vita privata e con le sue inquietudini personali. Capitolo dopo capitolo si alternano gli incontri con il cliente in carcere e con la moglie fuori, l’amicizia con un poliziotto che lo aiuta nelle indagini, le procedure e i meccanismi delle aule dei tribunali, le pulsioni di un avvocato quarantenne che, continuamente, fa bilanci sulla propria vita professionale e sentimentale.
La narrazione procede fluida e senza strappi e risulta piacevole anche se non eccessivamente brillante. Non ci sono colpi di scena che spiazzano il lettore e tutto si snoda secondo un copione piuttosto scontato e prevedibile. Il linguaggio utilizzato è semplice e scorrevole e, a volte, lascia dietro di sé una scia non sempre appagante.
La sensazione finale, ovviamente assolutamente personale, è quella di dire: Non male, ma… tutto qui?
Ho letto solo quest’opera dell’autore e quindi non posso esprimere giudizi complessivi.
Ieri, però, andando da Feltrinelli e vedendo all’entrata decine di libri di Carofiglio uno sull’altro, ho avvertito la strana impressione di non aver compreso qualcosa oppure di essere in un meccanismo dove, inconsapevolmente, ci troviamo a leggere libri che sempre meno scegliamo noi e sempre più i giudizi sugli stessi sono quanto meno “orientati e guidati”.
Forse è lecito avere, qualsiasi sia il giudizio, ragionevoli dubbi.

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Commenti

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Sicuramente esiste una sorta di pubblicità "pilotata", è un fenomeno presente in molti ambiti, cinema, libri, musica e non solo. Sta al senso critico di ognuno di noi scegliere se "cedere" ad un libro più pubblicizzato di altri o cercare alternative. Capita a volte che proprio la curiosità spinga a leggere libri molto pubblicizzati, non sempre si condivide l'entusiasmo di altri. Ad esempio ho voluto leggere apposta, dopo un anno o più dal suo esordio, La solitudine dei numeri primi, che ho trovato davvero insignificante. a presto
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21 Ottobre, 2011
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Condivido. Purtroppo penso che un pochino tutti veniamo condizionati. In modo diverso uno dall'altro, con più o meno senso critico, con differenti "anticorpi" per poter scegliere e decidere autonomamente. Però ieri, nella più grande libreria di Genova, mi ha fatto tristezza non vedere neppure un angolino dove si prova a proporre qualcosa fuori dai circuiti tradizionali. Senza offesa per l'autore, sicuramente bravo, se lo avessi mandato io un libro "normale" come questo ad una casa editrice, in quante lo avrebbero pubblicato? Comunque si fa per parlare, sono cose che sappiamo benissimo e non sorprendono, ma ieri da Feltrinelli mi è venuta tristezza... Un abbraccio :-)
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Sydbar
21 Ottobre, 2011
Ultimo aggiornamento:
21 Ottobre, 2011
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Senza ombra di dubio molte delle nostre scelte possono essere anche solo in parte pilotate da marketing o passaparola o semplicemente per un editore dal nome importante o da uno scrittore il cui nome è altisonante ma poi all'atto pratico quando si legge l'opera c'è poco da mediare...una trama, una storia, un personaggio possono essere incisivi o meno ma rimane sempre poi al lettore l'analisi personale derivata dalle sensazioni che la lettura del libro ci restituisce alla fine.
Forse le "nostre" recensioni sono prese troppo sul serio??? O forse dovrebbe essere e rimanere semplicemnte un'opinione normalissima e rispettabilissima in quanto personale???
Penso che le "recensioni" che trovo su QLibri o su altri siti mi possano essere utili come suggerimento per una nuova lettura e spero sempre che le mie "recensioni" possano nel loro piccolo essere utili ad altri lettori, interessati come me, a dedicarsi a sempre nuove letture...a volte si rimane delusi a volte (molto più spesso per fortuna) mi rendo conto di scoprire autori o generi letterari che mai avrei previsto di leggere. Anche questi possono essere Ragionevoli Dubbi.
A presto e buona lettura a tutti.
Syd
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21 Ottobre, 2011
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Mi trovi d'accordo. Sono opinioni, secondo me, non recensioni. Sono un modo per condividere le sensazioni che i libri che leggo mi lasciano. Senza nessuna pretesa, se non quella di dare la mia opinione e discuterne con chi ha la mia stessa passione.
Poi io di dubbi ne ho talmente tanti, anche non ragionevoli...
:-)
Ciao e a presto

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EvaBlu
23 Ottobre, 2011
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Io condivido appieno il concetto che un libro provochi sensazioni diverse in diverse persone ed in base al momento in cui avviene la lettura. Io stessa ad esempio mi sono ritrovata a "gustare" e dunque a giudicare in maniera differente uno stesso libro rileggendolo a distanza di tempo. E la trovo una cosa fantastica, quasi una sorta di magia :)))
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eleonora.
07 Novembre, 2011
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.... Leggo ora :)... condivido la tristezza e la sensazione..mi è capitato un evento analogo a Milano. Ho visto una coda lunghissimissima per il nuovo libro di fabio volo, fuori dalla libreria ho pensato il potere della pubblicità. Ne parlo (scusatemi) senza aver mai letto nulla di suo. a presto
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