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L'intermittenza
 
L'intermittenza 2013-05-19 05:15:37 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    19 Mag, 2013
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Elpi-logo n. 20

L’amore ai tempi della crisi.

L’amore ai tempi della crisi … forse non esiste. Forse è stato spodestato dai tradimenti e dagli inganni.
“L’intermittenza” è, anch’esso come “Un sabato con gli amici”, un romanzo insolito per Camilleri. Ambientato nel nord Italia, descrive (inesistenti) splendori e (molteplici) miserie di un’azienda che cerca di sopravvivere alla crisi, anche con espedienti e trame nelle quali, di fronte al potere economico, ogni valore viene sacrificato.
Personaggi e clima sono omologati al cliché imperante: la proprietà aziendale è rappresentata da un rampollo inetto e incapace; il management è cinico e spregiudicato; le relazioni – piuttosto che essere rapporti umani – sono tresche, complotti e infedeltà; la sopravvivenza dell’impresa sembra essere garantita più da connivenze e appoggi politici che da competenze e meritocrazia.
Il teatro ove si celebra il decadimento economico contemporaneo è la Manuelli, premiata ditta che per sopravvivere ha una strategia ben precisa: rilevare un’impresa sull’orlo del fallimento a un prezzo stracciato. Non importa se, per ottenere lo scopo, si compromettono i diritti dei lavoratori che, come unica formula di difesa, adottano un comportamento al quale spesso assistiamo anche nella vita reale: abbarbicarsi su una gru, occupare la fabbrica, minacciare di gettarsi da un cornicione, per rivendicare spettanze legittime e sperare di sollecitare l’opinione pubblica.
Mauro De Blasi è il direttore generale e cerca di reggere il suo potere con un’astuzia che lambisce la malafede e rasenta il dolo. Non fosse per un insolito disturbo, che in lui compare e s’intensifica: un black-out temporaneo della coscienza, che interviene all'improvviso e lo isola dal mondo circostante. Una patologia forse più pericolosa della moglie, la fedifraga e capricciosa Marisa, forse più insidiosa dei due vicedirettori, che aspettano l'occasione giusta per spodestare il capo.
“All'improvviso dentro il suo cervello una venuzza, esile meno di un filo di capello, si spezza”.
Interessante vedere, insieme a Camilleri, se esiste una sorta di giustizia distributiva, una forza superiore – il caso? – che interviene a riequilibrare iniquità e sperequazioni. Un romanzo troppo simile alla nostra vita di tutti i giorni e agli spettacoli cui, spesso impotenti, assistiamo.

Bruno Elpis

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... Un sabato con gli amici, dello stesso autore
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