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L'estate nera
 
L'estate nera 2013-08-25 15:09:38 luvina
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
luvina Opinione inserita da luvina    25 Agosto, 2013
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La banalità del male

Questo romanzo è molto, molto bello. E' un thriller tutto italiano, per ambientazione (il Monferrato in Piemonte), per l'ampio respiro dato ai personaggi, per il modo come è scritto con lunghi periodi descrittivi, con i dialoghi non frammentati, insomma è veramente ben fatto.
La storia è intrigante: un gruppo di ragazzini all'inizio dell'estate del 1962 affronta un'avventura, un gioco più grande di loro mentre sul paesino di Altavilla imperversa un violento temporale; dopo trent'anni, incontrandosi di nuovo, è come se si fossero fermati a quel giugno 1962, come se avessero passato le loro vite aspettando la resa dei conti che infatti si presenta puntuale nelle vesti del maresciallo Monzeglio. Naturalmente riguardo la trama mi fermo qui ma quello che mi preme dire è che questo è un GIALLO nel vero senso della parola. Ti prende a poco a poco, ti perdi nella descrizione della vita di paese in quel lontano 1962, nella descrizione di quello che il paese è diventato con l'ibrida modernità, i personaggi risultano veramente ben descritti sia nell'aspetto fisico che psicologico (il decisionista Attila, il figlio di papà Massimino, la facile Saturnina, l'inquietante Evangelina); però il personaggio che preferisco è Canavesio che non ha deluso le mie aspettative e che, alla fine, si dimostrerà il più buono e forse il migliore del gruppo anche se l'autore ha fatto di tutto per abbrutirlo lungo tutto il libro.
Alla prima parte del romanzo nella quale l'estate e la luce la fanno da padrone fa eco una seconda più cupa, invasa dalla nebbia, che rispecchia il buio dell'anima dei protagonisti allo scontro finale.
Unico neo è secondo me l'eccesso che l'autore ha dimostrato riguardo le prime esperienze sessuali dei protagonisti anche se credo di aver molto amato anche l'estremo realismo che pervade tutto il libro (in fondo questa è la vita).
A tratti questo romanzo mi ha ricordato "It" di Stephen King anche se mentre lì i protagonisti combattevano contro il Male, qui se lo portano dentro e soccombono.

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