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Il dono del buio
 
Il dono del buio 2014-01-07 14:41:56 LadyA
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LadyA Opinione inserita da LadyA    07 Gennaio, 2014
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Il dono del buio: dall'abisso alla luce


Molto spesso capita che la fortuna di un libro sia decretata ancor prima della sua uscita in libreria e questo accade quando dietro di esso si cela la storia straordinaria di una scrittrice come Valentina Giambanco, che seppur italiana di origine, decide di mandare il suo primo manoscritto ad un'agente letterario inglese, fulminando il suo interesse all'istante.
E dopo cosa accade?
Accade che quel libro "Il dono del buio" diventi un vero e proprio caso editoriale tanto da scatenare numerosi editori pronti ad accaparrarsi la pubblicazione.
Su tutti la spunta la Quercus, la stessa che ha pubblicato il fenomeno Stieg Larsson (Uomini che odiano le donne), mentre in Italia, i tanto agognati diritti di questo superthriller dalle tinte nero scuro vanno alla Casa Editrice Nord.

Valentina Giambanco, italiana trasferitasi a Londra dove ha vissuto gran parte della sua vita, si occupa di cinema ed ha contribuito ai montaggi cinematografici di film di enorme successo come Quattro matrimoni e un funerale e Donnie Brasco.

Il dono del buio è il primo libro della Giambanco, testimoniando la sua volontà di impegnarsi nella scrittura così come tanti anni nella cinematografia le hanno insegnato. Il montaggio non è altro che uno story-telling, quindi ella dimostra grandi capacità descrittive e di impostazioni narrative che rendono il suo romanzo un libro valido a tutti gli effetti.
Stiamo parlando di un thriller che non risparmia morte e sangue attraverso uno stile asciutto e scorrevole, spalleggiato da una profonda esperienza nella rappresentazione realistica delle scene a tal punto che durante la lettura si ha la sensazione di guardare e non più di leggere.
In altre parole, le vicende sono strutturate e rese in modo che il lettore debba assistere a dei repentini cambi di scena, tra racconti al presente e flashback del passato che diventano delle vere e proprie esposizioni, stralci di film a cui assistere a bocca aperta.
Non a caso l'inizio del libro, attraverso un breve prologo, ci getta immediatamente nel clou della storia.
Un bambino, forse di undici o dodici anni, che corre all'impazzata, in mezzo agli alberi e ai rami che lo graffiano e gli strappano i vestiti, mentre tenta di cercare aiuto per salvare il suo amico James che è ancora tenuto prigioniero.
Le sue mani sono sporche di sangue e il suo nome è figlio dell'abisso.

Questo breve stralcio non è altro che un flashback che appartiene ad uno dei personaggi principali, John Cameron, efferato assassino, che all'epoca di quella corsa contro il tempo era ancora custode della sua innocenza.
L'episodio risale a 25 anni prima ed è l'unico indizio a cui Alice Madison, la vera protagonista del libro, deve appellarsi per scoprire il mistero che si cela dietro un macabro omicidio di cui proprio Cameron viene accusato.
James Sinclair viene trovato ucciso insieme alla moglie e ai suoi due figli, bendato e legato sul letto del proprio appartamento.
Tutti hanno incisa sulla fronte una croce con il sangue e sulla porta, l'assassino ha lasciato una scritta: 13 giorni.
Madison, che è la nuova detective della polizia di Seattle, è una donna forte e determinata, molto perspicace ed intuitiva che non crede che il colpevole sia Cameron, nonostante tutte le prove siano a suo sfavore.
Ha dei dubbi perché non riesce a comprendere per quale assurdo motivo Cameron abbia ucciso Sinclair, il suo amico d'infanzia dopo aver rischiato tanto per salvarlo 25 anni prima.
E' evidente che i due hanno condiviso un'esperienza terribile, come quella del rapimento ed è inspiegabile il motivo per cui uno abbia ucciso l'altro.

Insomma i misteri sono molteplici e soprattutto i segreti che i personaggi conservano sono altrettanto terribili e stranianti tanto da rendere questo romanzo profondamente psicologico e altamente carico di tensione e suspence.
L'autrice dimostra di conoscere bene l'animo umano, le sue paure e soprattutto i suoi lati più oscuri che sembrano concentrarsi egregiamente nel personaggio di Cameron, che nonostante non sia il colpevole della morte del suo amico, è comunque un criminale che ha compiuto altri crimini, tutti riconducibili ad una sua personale visione della giustizia.

Cameron è il "cattivo" che alla fine il lettore riesce ad amare, un po' come avviene in altri romanzi come quello di Faletti, in cui una volta comprese le radici del "male", è difficile odiare del tutto quello che diventa il suo portavoce.
Cameron ha vissuto una vita difficile che lo ha portato a fare delle scelte, così come Alice Madison, divenuta poliziotta a seguito di un evento a cui non è riuscita a dare una ragione: la morte della madre.
Entrambi vivono una vita di facciata ma dentro stanno bruciando.


Passo dopo passo, dopo un inizio abbastanza lento e molto descrittivo, il romanzo vi aprirà gli scenari più terrificanti e macabri, vi accompagnerà nel profondo abisso dell'anima umana, laddove tutto ha una ragione, sia nel buio che nella luce.
Vi sembrerà di essere parte integrante della storia, di conoscere i motivi e le azioni dei personaggi, a tal punto da prendervi cura di essi e della loro vita.

Non ho dubbi che Alice e John vi rimarranno impressi per la loro carica emotiva e caratteriale, per il loro trascorso e per le loro scelte.
E alla fine non baderete più al finale...Non vi interesserà più sapere Chi Lo Ha Fatto ma vi accorgerete che l'unica cosa che vi interesserà capire è il Perché.


Quando un romanzo entra nel sangue, quando nella luce della lettura, esso vi proietta nel buio del mistero, nell'abisso dei segreti, dei moventi, dei demoni umani, chiudendo tutte le vostre finestre, sbattendo la porta e coprendo le vostre orecchie di inquietante silenzio, allora avete di fronte un capolavoro che va oltre la scrittura per diventare onniscienza narrativa.

Rapiti dal suo ritmo, che sale con calma, rassicurandovi e spaventandovi allo stesso tempo, alternando vicende di orrori a vita quotidiana, contrapponendo dialoghi efferati a profonde introspezioni nei ricordi e in ciò che non può essere dimenticato.

Stringerete tra le mani questo libro perdendo quasi coscienza di ciò che siete, perché ormai entrati in un mondo in cui la vista è cieca, in cui la mente è ottenebrata, in cui l'istinto non conosce la strada, vorrete solo capire perché siete arrivati fin lì, cosa vi ha trasportato e cosa mai vi riporterà indietro.

C'è qualcosa che può riportare indietro John?
E Alice?

Il dono del buio è la capacità di guardare nell'abisso, di scrutarlo, di comprenderlo, di farsi toccare per arrivare a sfiorarlo, ma mai, mai rimarrete innocenti se ci siete entrati dentro, nonostante dopo, i vostri piedi vi riconducano alla luce.
Niente sarà più lo stesso.

" Se guarderai a lungo nell'abisso, l'abisso guarderà dentro di te." Cit. di Nietzsche.


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