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E' stato un attimo
 
E' stato un attimo 2015-11-10 22:10:19 Vincenzo1972
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    11 Novembre, 2015
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l'attimo sfuggente

E' stato un attimo.. un attimo per leggerlo, un attimo per dimenticarlo.
E non fraintendetemi: non si dimentica perchè brutto o noioso, ma perchè frenetico, travolgente e pertanto non sedimenta, non lascia il tempo di essere assimilato, termina senza darti la possibilità di rendertene conto.. è come se le pagine scorressero con il forward inserito, come quando si fa procedere la registrazione di un film a velocità massima.
La velocità, la frenesia sembra l'elemento caratterizzante di questo romanzo di Sandrone Dazieri: un noir 'casareccio' che vede come protagonista Santo Denti, detto Trafficante.
Ed il soprannome la dice lunga su quale sia la sua attività professionale, spaccio di droga e furti di appartamenti in una città come Milano nei primi anni '90 che con la sua classe borghese in prosperosa crescita economica rappresenta terreno fertile e proficuo per questo tipo di attività.
E tutto procede nel migliore dei modi sino a quel giorno, quando durante un litigio col suo socio di affari, Santo subisce un colpo violento alla testa e.. puff.. si risveglia in un bagno del teatro alla Scala, senza la minima idea di come ci sia arrivato.
E non appena riprende coscienza, il suo stato di totale disorientamento aumenta progressivamente perchè quella città in cui si ritrova è sempre Milano, ma le strade, i palazzi, i bar, la gente .. tutto è completamente diverso, è come se da quel giorno qualcuno avesse ruotato velocemente la manopola del tempo nella sua testa senza però che lui se ne rendesse conto;
e adesso Santo si ritrova 15 anni in avanti con i ricordi di una vita che non è più la sua, con accanto una donna che non ha mai visto prima e con un impiego come pubblicitario in una società di prestigio che mai avrebbe immaginato di poter ottenere. Beh, poco male, se non fosse stato per un problema che complicherà all'ennesima potenza la sopravvivenza di Santo nella sua nuova identità: l'omicidio di un suo collega e per il quale Santo risulta il principale indiziato.
Con la polizia alle calcagna, con un cratere profondo nella memoria che non riesce a colmare, con il cambio dell'euro, con le diavolerie elettroniche comparse durante la sua assenza, cellulari, internet e pc poco più grandi di una mano, Santo deve correre, correre sempre, recuperare il tempo perduto e con esso la sua vera identità, quella di Santo il Trafficante.
Un attimo sfuggito via dalla sua memoria.. e la sua vita diventa quella di un fuggitivo.
Un libro quindi che non lascia neanche il tempo di annoiarsi, perchè uno sbadiglio durerebbe troppo: scrittura metropolitana, con frequenti termini ereditati dallo slang milanese anni 80-90, stile paninaro per intenderci.
Ed ovviamente non può mancare quel pizzico di sottile ironia, di sarcasmo, tipico di molti scrittori noir italiani, in primis Enrico Pandiani.
"Come trova questo mondo, dottor Denti?"
"Una merda. Una merda collegata a Internet".

Curioso, d'altro canto, notare come certe abitudini dei milanesi con cambieranno mai:
"Normalmente a Milano la gente pensa ai cazzi suoi, per questo mi piace. Se uno viene assalito da un coccodrillo mentre passeggia in piazza del Duomo non se ne accorge nessuno, perchè tengono la testa bassa, ingrugniti sul mutuo da pagare, le tasse, la moglie o il marito che rompe l'anima. Con un'unica eccezione: le vecchie. Ovunque tu abiti, c'è sempre una vecchia che ti controlla dallo spioncino quando rientri sbronzo, che bussa sul muro se non trombi in silenzio, che manda lettere all'amministratore del condominio perchè frequenti 'gente strana'."

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Noir di Pandiani
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Commenti

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Ciao Vincenzo.
Bel commento. Molto riuscita l'ambiguità del titolo che hai dato alla recensione.
In risposta ad un precedente commento
Vincenzo1972
11 Novembre, 2015
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Grazie Emilio
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