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I figli del buio
L’apertura di questo giallo, che ci racconta la storia della sparizione di una bambina, Samantha, e della sua ricomparsa dopo ben 15 anni di segregazione totale, ricorda l’incipit di Alice nel paese delle meraviglie, perché fin dalle prime pagine del thriller compare un coniglio, che sarà un elemento ricorrente nella storia. Ed è proprio la ricerca di questo uomo-coniglio, con la testa bianca da coniglio e gli occhi a forma di cuore, il canovaccio narrativo essenziale di una storia davvero ricca di alta tensione, con colpi di scena ben studiati e posizionati narrativamente in modo finemente strategico. E’ un libro che non ci racconta solo la storia di Samantha, ma anche quella di tanti altri bambini, vittime di mostri che non sanno nemmeno di essere tali. I cosiddetti figli del buio sono purtroppo tanti, vittime di un mondo che, così come è capace di donarci una straordinaria ed inimmaginabile bellezza e meraviglia, ci mostra anche ogni giorno il suo volto più malvagio, violento e profondamente disumano. La parte finale è un continuo crescendo di fatti concatenati e di emozioni, di allucinazioni e scambi, con elementi narrativi che spiazzano il lettore, lo fanno brancolare lui stesso nel buio, quasi non capendo in che labirinto è finito, per poi ricucire, alla fine, in modo direi magistrale, due storie parallele, una delle quali era sembrata, a torto, solo una storia secondaria.





























