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Angeli per i Bastardi di Pizzofalcone
 
Angeli per i Bastardi di Pizzofalcone 2021-10-29 14:38:56 Bruno Izzo
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Bruno Izzo Opinione inserita da Bruno Izzo    29 Ottobre, 2021
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AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE

Gli angeli, si sa, sono esseri spirituali, messaggeri della volontà di Dio, soprattutto assistenti delle creature nobili create ad immagine e somiglianza di Dio stesso. Ricoprono ruoli di guida, agli angeli custodi sono già dall’origine affidati gli uomini durante il loro percorso terreno.
Talora, quasi diventano sostanziali con loro, come a dire, si fondono anima e corpo nella stessa persona. La terra non è popolata solo da angeli, ma anche dai loro esatti contrari, i demoni, fatti della stessa sostanza e però caduti in disgrazia, allora ognuno ha il custode che si merita, secondo l’indole e l’orientamento cui indirizziamo le nostre scelte di vita, se al bene o ad una condotta malvagia.
Di più, sarebbe più esatto affermare che non esistono individui completamente angelici o del tutto diabolici, l’umanità per sua natura fallace è dibattuta tra il nero ed il bianco, assume più spesso gradazioni diverse di grigio, nessuno è completamente immune da colpe, e qualche insospettabile nasconde momenti di intensa gentilezza ed empatia d’animo dietro tratti rudi e modi bruschi.
“…In ognuno c’è qualcosa da salvare, e in ognuno c’è qualche peccato da perdonare.”
Da quanto detto, ne deriva chiaro che sia angeli che diavoli sono fratelli, nati dalla stessa Origine, fatti della stessa sostanza. Ambedue spiriti alati, alcuni rivolti al bene, altri al loro contrario, proprio perché il Primo Motore, il Capo Meccanico dell’Officina Empirea, è per definizione stessa saggezza e amore, ne consegue che è l’essenza della libertà e della democrazia, concede alle sue creature il bene più prezioso, il libero arbitrio, lascia completa libertà di scelta a tutte le sue creature su quale orientamento intraprendere nelle loro esistenze, assumendosene le relative conseguenze.
Angeli e demoni sono ambedue esseri spirituali, sussistono al di là del bene e del male, esistono e convivono entrambi tra noi, ed è quanto sottolinea a modo suo, e quindi in maniera magistrale come oramai ci ha abituati, Maurizio De Giovanni nell’ultimo episodio che vede protagonisti gli oramai notissimi “Bastardi di Pizzofalcone”, l’assortita e bistrattata squadra di poliziotti in servizio permanente effettivo presso il commissariato di un quartiere storico della città partenopea.
Non fatevi distrarre, quello che avete tra le mani non è un testo buonista, di catechismo spicciolo, nemmeno un giallo o un Police mistery, come non lo sono mai i suoi libri, malgrado le trame ed i protagonisti, l’ultimo libro di Maurizio De Giovanni racconta soprattutto di loro, degli angeli veramente esistenti, di bambini, e di mamme che sono creature angeliche per definizione stessa, e di tanti altri spiriti che hanno invece smarrito la retta via; pertanto, il titolo è quanto mai indicato e omnicomprensivo, “Angeli”.
Al di là del bene e del male, sono angeli per definizione i bambini, in particolare quelli “speciali”, che magari patiscono per qualche caratteristica, perchè questo li rende i prediletti dal Signore.
Poi le mamme; poiché tutti ne abbiamo una, finanche il Creatore di tutte le cose visibili e invisibili, gode della benevolenza e dell’amore della sua Mamma Celeste, per estensione la Mamma di tutti noi.
Bambini e mamme sono angeli de facto, pur non essendo esseri spirituali, perché è la loro tenerezza, il loro amore, il loro esempio che ci sospinge al bene, come e meglio di un Angelo Custode.
Gli uomini sono creature di alto lignaggio, motori perfetti come quelli di certe auto d’epoca, sono stati messi a punto nell’Officina Mirabile, sono provvisti della migliore bussola esistente per orientare le loro azioni, il libero arbitrio, e compito degli angeli è custodirli, fargli da navigatore perché non abbiano a perdere la giusta direzione, intervengano al loro meglio per evitargli di cadere nella facile e allettante seduzione del peccato. Questo concorrono a fare mamme, bambini speciali, che con il loro amore ci stimolano al Bene, non solo, ma anche tutti gli altri angeli in servizio permanente effettivo che ritroviamo ogni giorno sui nostri passi, siano essi un valente meccanico in pensione, gonfio d’orgoglio per la propria figliola laboriosa e studiosa, o una anziana signora aristocratica troppa sola e troppo bisognosa di amore, perché diciamolo, sono angeli tutti coloro che si muovono per amore, e:
“…l’amore non si confina nel buio e nella distanza.”
De Giovanni lo fa dire chiaro ai suoi personaggi, non è che si tratti però di Superoi, tutt’altro, gli angeli, quelli veri, quelli intorno a noi, tutti insieme, in terra e in cielo, si danno da fare per gli uomini molto meglio di qualsiasi Supereroe sia nei risvolti pratici che in quelli spettacolari, il tutto senza tanti clamori ed effetti speciali, e però efficaci e sostanziali. Si badi, però, nel bene e nel male; giacché, se esiste il bene, deve esistere anche il male, è la legge della perfezione che lo esige, se esiste la Luce deve contemplare anche il Buio, il suo esatto contrario. Ben lo sanno i componenti della squadra investigativa protagonista, sono poliziotti, loro sì al servizio permanente effettivo e pratico dei loro concittadini, custodi degli umani, pur non essendo angeli in senso stretto, e però talora sono assai più efficienti dei messaggeri celesti, riportano con efficacia l’Ordine dove questo è stato infranto, sono gli unici ad evidenziare l’incongruenza di una officina meccanica linda e lustra come e più di una sala operatoria, e però con un unico attrezzo lordo della bruttura del massimo del disordine umano, un omicidio:
“…se vuoi conoscere certe vicende, devi scendere in profondità. Ma più scendi in profondità, più devi stare attento.”
Si suole dire che Napoli, la città natale dello scrittore sia famosa nel mondo per la cura con cui custodisce i propri bambini, è un luogo dove: “i bambini non si toccano”; corrisponda al vero o meno, il romanzo abbonda di angeli, da sempre i bambini, specie i bambini speciali, sono angeli: perciò veri protagonisti in questo romanzo sono la piccola Marida, tormentata da un mal d’orecchio resistente alle cure che la rende sorda da un lato, e Giovannino, suo compagno di banco amorevole e tenerissimo nella sua solidarietà, ed il piccolo Riccardo perso nel suo mondo di reiterazione ossessiva e malinconica di tre sole parole tutte attaccate, o Giorgia piccola abbandonata ancor prima di nascere, e la specialissima e geniale Vicky. Angeli sono i bambini più grandi come Marinella Lojacono con la sua giovanile tristezza d’essere, angeli possono essere gli adulti come la professoressa Lucia Cantone, attenta agli umori delle sue allieve come e più di una mamma. Angeli sono sempre le mamme, come Giorgia grande, Ottavia china sul pc per non pensare al suo amore impossibile a pochi passi da lei, Suor Giovanna mamma di tanti figli nessuno generato da lei e che le appartengono come a nessuno, o ancora Rossella d’Oriano che a forza vuole tenersi vicino un demone pur sapendo che non è un angelo. Sullo sfondo, il quartiere, e per estensione la città, la vera protagonista di tutti i libri dello scrittore napoletano, con le sue mille atmosfere, infiniti colori e situazioni, ambienti assortiti, assurdi e pittoreschi, infinite suggestioni, ancora più numerose contraddizioni, con un suo quartiere emblematico, Pizzofalcone, che:
“…era tutt’altro che un paradiso, anzi: sapeva diventare un inferno con tanta velocità da lasciare dubitare che fosse mai stato altro. C’erano tante cose da riparare, sistemare…”.
Troppe: una città simile è una citta reale, concreta, pragmatica, mostra perfettamente che bene e male non esistono mai così dichiaratamente, ma tra i due estremi sussistono infinite sfumature di toni e di colori che la rendono unica tra le uniche, vera, reale, sincera, qui come e più che da nessuna parte non esistono angeli e demoni dichiaratamente tali, ma varie combinazioni di questi: ha un vissuto da peggior demone Emiliano Sorbo, spietato boss della locale malavita, che non esita a rischiare in proprio per aiutare un vecchio amico d’infanzia, esattamente come farebbe un bravo angelo. Sembra posseduto da un demone di rabbia l’agente Francesco Romano, e invece è solo un angelo con le ali spezzate, che non desiste dal volo. Ha tutto dell’angelica persona perbene l’avvocato Raffaele Pillitteri detto Fefè, gaudente e ridicolo frequentatore della movida giovanile notturna, ma non è che un povero diavolo, letteralmente.
Vedete, quando piove anche gli angeli si bagnano.
La città se ne accorge, lo racconta a Maurizio De Giovanni, lo scrittore napoletano ascolta attentamente e ce la riporta. Bene, emozionandoci e sorprendendoci, in maniera angelica.

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Maurizio De Giovanni
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