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C'è un cadavere al Bioparco
 
C'è un cadavere al Bioparco 2022-01-24 16:00:01 Lonely
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Lonely Opinione inserita da Lonely    24 Gennaio, 2022
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Veltroni e il "giallo"!?!

All'ispettore Buonvino viene affidato un nuovo commissariato istituito all'interno di Villa Borghese. Con lui ruota un team scombinato di agenti del tutto improbabili :
"La squadra degli agenti del commissariato di Villa Borghese sembrava composta da Bombolo, Alvaro Vitali, Gigi Reder, i gemelli marchesini Pucci di Sapore di mare, Aristoteles e Edwige Fenech. Uno normale, a vista, non c’era."
Per loro si prospettano giorni di furti e piccole rapine, un commissariato tranquillo all'apparenza, nel quale invece si scatenano inspiegabili delitti, che tentano di togliere luce al buon nome dell'ispettore.
Il commissario Buonvino è il protagonista di una serie di libri gialli scritti da Walter Veltroni.
Questo è il terzo ed ultimo, per ora, in ordine cronologico, ma sinceramente oserei dire, se proprio devo, che forse il primo era il migliore,
Inizialmente mi aveva fatto una buona impressione: personaggi, vittime ,assassini, ambientazione, storiella, i presupposti c'erano tutti per un buon giallo all'italiana.
Tra l'altro nel primo romanzo Veltroni faceva sfoggio di innumerevoli citazioni musicali, riferimenti letterari e cenni storici, tanto che valeva la pena leggerlo solo per questo.
Purtroppo i successivi sono spogli anche di questi "orpelli" ,e così è ancora più evidente l'inconsistenza del plot, perchè la trama, va detto, è davvero poco credibile.
Veltroni scrive bene e ha cultura, è innegabile, ma i suoi gialli hanno poca sostanza e nessuna struttura.
Manca l'impianto del giallo: c'è un assassino, un labile movente e una vittima, ma non ci sono, gli indizi, gli intrecci, la suspense. Quello che un lettore si aspetta da un buon giallo qui non c'è e la storia non coinvolge. Si rimane appesi alle intuizioni del commissario Buonvino, senza tentare di capire chi, perchè e come, insomma si resta a "guardare". Ma leggere è ben altro, è coinvolgimento, pensiero, riflessione, è prendere parte, appassionarsi, stupirsi, è entrare in un altro mondo e lasciarsi trasportare, e questo stavolta mi è mancato, peccato!

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Commenti

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Ciao Claudia. Diffido moltissimo degli scrittori 'improvvisati' . Ritengo che l'arte sia il frutto del convergere di vari elementi fra cui un difficile percorso nel 'settore' in cui ci si esprime. La Letteratura è una cosa seria.
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