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Intrigo italiano
 
Intrigo italiano 2023-02-11 16:41:17 cesare giardini
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    11 Febbraio, 2023
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Le ambiguità di un particolare momento storico.

Il bravo commissario De Luca ritorna in questo giallo di Carlo Lucarelli: colpevole di aver militato nella polizia politica fascista e di aver indagato troppo sulla morte di un noto Onorevole democristiano dopo la fine della guerra mondiale (vedi “La via delle Oche” dello stesso autore), è ricattato, processato e sospeso dal servizio. Riprenderà dopo alcuni anni, confinato, sotto falso nome, ai Servizi segreti per la sua abilità investigativa. Deve trovare l’assassino della moglie di un famosissimo scienziato, il professor Mario Cresca, eliminato dagli stessi Servizi in un “combinato” incidente d’auto contro un camion, per timore che passasse ai russi dati riservati. Ma Stefania, la moglie, affogata in una vasca da bagno, chi l’ha fatta fuori? Questo deve ad ogni costo scoprire De Luca, da bravo “cane da tartufo”, come viene definito dai suoi superiori (“… vedi De Luca, per fare lo sbirro ci vuole un cuore di cane, ma di razza diversa. Ci sono i questurini comuni che hanno un cuore di cane da guardia, ci sono quelli della Mobile che ne hanno uno di cane da caccia. Tu sei cane da tartufo, ragazzo mio …”).
E De Luca indaga, in una Bologna invernale, resa vivibile da osterie accoglienti e da locali dove le canzonette dell’epoca si fondono con i primi ritmi jazz, sempre controllato e sorvegliato con discrezione, in ambienti nei quali non sai mai distinguere chi ti è amico da chi ti è ostile e segue ogni tuo movimento. E’ veramente un intrigo, molto intricato ma nel contempo intrigante: suscita la curiosità di chi legge, ma talvolta si perde il filo del racconto, navigando tra certezze e sospetti. I Servizi segreti vanno per le spicce: in nome del “bene supremo dello Stato” e nel timore di pericolose invadenze dei sovietici, sempre con un occhio nostalgico al passato, hanno assoldato un ex SS per i lavori sporchi e le soluzioni terminali. C’è anche spazio per una delicata storia d’amore tra De Luca ed una cantante di musica jazz, un’italiana nata all’Asmara, che ha fatto la lotta partigiana e che ricorda molto la bell’abissina di “Via delle Oche” dello stesso autore. Il povero De Luca rischia anche di essere eliminato, in un incidente d’auto combinato, perché sa troppe cose: ma sembra essere un errore, forse un avvertimento, sembrano scusarsi i Servizi segreti, perché non tutto può filare sempre in modo perfetto. Durante il ricovero ospedaliero, lo assiste un vecchio collega, Pugliese, allontanato dalle indagini romane sul famoso caso Wilma Montesi, forse per essersi avvicinato pericolosamente ad una verità imbarazzante. Ma, tornando all’indagine affidata a De Luca, la signora Stefania chi l’ha ammazzata? Questo caso doveva risolvere De Luca e questo caso, a modo suo, riesce a risolvere: il colpevole ovviamente c’è, ma non è mai stato neppure lontanamente sospettato. Solo un abile “cane da tartufo” come De Luca scopre un’imprevedibile verità: un colpo di scena veramente magistrale di Lucarelli, che mette però nei guai De Luca. Il nostro ex commissario è venuto a conoscenza di troppi segreti e teme per la propria incolumità: alla fine, promette di tacere, ma vorrebbe, in cambio, essere reintegrato nella Mobile.
E’ solo una traccia dell’intrigo, che ha molte sfaccettature e, come sfondo, una Bologna fredda ed innevata: siamo tra dicembre 1953 e gennaio 1954, l’Italia si sta risollevando dalle rovine della guerra, tra il boom economico e le incertezze di una guerra fredda sempre più evidenti, complicate da un calo notevole di consensi per il partito dominante, la Democrazia Cristiana. Lucarelli sa cogliere il momento particolare del Paese, interpreta le ambiguità di un’Italia divisa tra fazioni opposte e narra vicende che sottolineano bene le incertezze e le storture del particolare momento storico.
Lo stile è come di consueto scarno, essenziale, senza inutili fronzoli e divagazioni. Il giudizio non ottimale sul contenuto e la piacevolezza risente della difficoltà per il lettore di seguire una trama complessa, costellata da eventi a volte forzati ai limiti della credibilità. Interessante l’idea di far precedere i vari capitoli da titoli e notizie dei giornali e dei periodici più popolari dell’epoca.


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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Altri romanzi di Carlo Lucarelli, con il commissario De Luca.
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