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L'ipotesi di Copenhagen
 
L'ipotesi di Copenhagen 2010-03-22 22:25:08 francesca53
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Opinione inserita da francesca53    23 Marzo, 2010

Il mistero della vita all'incrocio di esoterismo e

Un libro avvincente dall'inizio alla fine, tanto da rimpiangere che il romanzo sia di sole 700 pagine. Oscar Caplan ci guida attraverso tremila anni di storia, dall'Egitto esoterico di Akhenaten ai giorni nostri, con tappe nella Biblioteca di Alessandria, nella Firenze dei Medici, nel Duomo di Siena, nei monasteri del Monte Athos e infine nel deserto del Nord dell'Arabia Saudita(l'antica Terra di Midian), con una sosta importante nel mondo di Bohr e Einstein, un mondo dove uno arriva a destinazione prima ancora d'essere partito. Con uno stile letterario forte e distinto, Caplan ci fa scoprire il mistero della vita nascosto dentro di noi, a un crocevia tra esoterismo, relatività e misticismo orientale. Grazie all'archeologia biblica, alla storia e all'analisi filologica dell'antico ebraico e dell'egiziano ieratico, l'autore spazza via la Bibbia, dimostrando con fatti inoppugnabili e con una logica stringente che nel libro più venduto del mondo, da sempre, non c'è una sola parola di vero. Eppure L'ipotesi di Copenhagen, invece di inpoverirci culturalmente, ci propone una religiosità nuova e intrigante, che mi ha riportato alla mente la musica e certe immagini di 2001 Odissea nello Spazio.
Un cinque con lode a Caplan, ma uno zero senza appello a Fazi Editore. Mesi fa, nella metropolitana di Roma, ho letto lo slogan:
"Se ti piace Dan Brown, amerai Oscar Caplan", una pubblicità che mi ha disgustata, tanto che mi ero ripromessa di non leggere mai il libro.
Domanda a Fazi Editore: cosa c'entra Dan Brown, uno scribacchino che scrive solo clichè da supermercato, con Oscar Caplan, un autore che affascina il lettore per la profondità dell'analisi introspettiva e per quella sua sottile ironia, sempre presente?
Un vero peccato che un libro della statura di L'ipotesi di Copenhagen sia stato dato in pasto al pubblico con una pubblicità di così bassa lega. Un consiglio a Oscar Caplanm se mi posso permettere: che cambi editore.

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