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Oceano mare
 
Oceano mare 2013-02-23 17:38:41 AndCor
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
AndCor Opinione inserita da AndCor    23 Febbraio, 2013
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E’ possibile 'dire' il mare, l’oceano mare?

Stavolta Baricco fa sul serio. Ma proprio sul serio. Davvero. Perchè ci regala un romanzo elaborato, complesso, costruito su non-luoghi ed ambientato in non-tempi.

Ma procediamo con ordine;
Sette personaggi. Tutti protagonisti, a modo loro. Tutti che alloggiano presso la locanda Almayer, circondata dal mare. Anzi, dall'oceano mare. Un oceano mare che si rivelerà consigliere e carnefice al tempo stesso.
La trama lungo cui si snodano le vicende del romanzo è ampiamente caratterizzata dall'intreccio dei destini dei vari avventori della locanda.
Il professor Bartleboom, figura irrimediabilmente 'piatta' e metafora dell'inettitudine umana; il pittore Plasson, metafora dell'incomunicabilità e di una condizione esistenziale disagiata e semi-apatica; la bambina malata Elisewin, spigliata e piena di vita, accompagnata dal timoroso e strambo Padre Pluche; Madame Ann Deverìa, la quale spera che il mare possa aiutarla a guarire dal peccato morale di cui si è macchiata; il lugubre Thomas (alias Adams), metafora dell'inesorabile attesa che anticipa l'ineluttabile compimento del Destino; e, infine, un uomo avvolto nel mistero, rinchiuso dentro la settima stanza e che, addirittura diverrà protagonista nelle ultimissime pagine del romanzo.
Tuttavia, non c'è da dimenticarsi di Dira, Doom, Ditz e Dol, i 'bambini-spiriti' che guideranno ed accompagneranno le sorti dei vari personaggi.

Il romanzo è composto da tre capitoli, intrecciati fra loro in maniera amabile, deliziosa e svolazzante, con un registro verbale che esorta una totale e completa comunicabilità.
Non esiste aggettivo all'altezza per definire la tavolozza adottata da Baricco: perchè è ricca di discorsi diretti fulminei, di pause ragionate, dello 'stream of consciousness', di illusioni che scadono in disillusioni, di flashback narrativi e di continui cambi di ritmo, di cadenza, di toni, di colori, di sfumature e di stile. Il risultato finale? Sì, questo forse riusciamo a definirlo. Diciamo... Incommensurabile.

Una menzione a parte la meritano senza dubbio i simboli e la sublimazioni di appartenenza avanguardista, nelle quali rimane immerso, neanche troppo a fondo, una serie di dubbi che i vari protagonisti dovranno cercare di fugare e di risolvere:

Dov'è l'occhio del mare? Dove finisce il mare? Come si guarisce nel mare? Cosa attendersi dal mare?

E tutte possono riassumersi semplicemente in: Come 'dire' il mare?


Baricco. Illuminali tu. Illuminaci tu.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Novecento;
Tre volte all'alba;
Seta.
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210
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