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Quella vita che ci manca
 
Quella vita che ci manca 2014-10-11 13:37:43 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    11 Ottobre, 2014
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La durezza della vita

E' giovanissima Valentina D'Urbano, eppure una buona linfa narrativa le scorre nelle vene.
Alla sua terza prova, l'autrice si propone di andare al di là di ciò che definiamo degrado sociale, di porre l'attenzione sulle persone, dentro le case, tra quelle intimità domestiche difficili e disagiate.

Una periferia maledetta dove l'erba non cresce più, palazzi fatiscenti fuori controllo, visi torvi e grigi come le mura dei caseggiati, giovani la cui scuola è la strada che li sostenta con attività illecite; un mondo retto da regole dure e inflessibili, un mondo di cui porti il segno nel dna fin dalla nascita, il mondo che ti ha partorito e a cui devi appartenere.
Quell'altro mondo, quello “normale”, dove si lavora con onestà, dove ci si crea una famiglia in piena regola, è troppo lontano, inarrivabile.
Lo spaccato disegnato dalla D'Urbano è aspro, vivido ma senza superflue forzature; la sua penna si concentra sugli occhi e sul cuore di Alan, Anna, Valentino e Vadim.
Fratelli, figli di padri diversi, ma incatenati da un legame che va oltre la dedizione e l'amore, un legame viscerale fino a creare una barriera contro gli uragani di una vita complicata e fuori dai binari.
Il pathos creato da Valentina nel ritrarre la vita amara e coraggiosa dei suoi protagonisti è notevole; il freddo dei luoghi e dell'anima si schianta contro il calore di questi giovani perduti.
Quella dell'autrice non vuole essere un'operazione per giustificare un certo genere di vita; vuole essere il raccontare una storia a tuttotondo con la consapevolezza del male che si annida in tanti contesti sociali, ma allo stesso tempo vuole essere un invito a non fermarsi alla superficie della problematica, perché dietro al termine “degrado” comunemente usato, ci sono dei volti, dei nomi, delle storie, ci sono dei cuori marci e dei cuori da salvare, ci sono persone intenzionate a perseverare e ci sono persone che vorrebbero trovare il sentiero per evadere da quella gabbia.

Un buon romanzo, una scrittura moderna, ricca di dialoghi conditi da un gergo prettamente giovanile; un romanzo che riesce ad arrivare al cuore di chi legge, senza stupire con note eclatanti ma portando tra le righe tanta quotidianità di gesti e di pensieri.
Tanti giovani autori si cimentano su tematiche sociali attuali, tra questi a pieno titolo possiamo annoverare la D'Urbano, che con la sua ultima storia, immortala un pezzo della nostra società e delle nostre città.

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