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Il prete bello
 
Il prete bello 2015-12-07 09:00:18 Carolingia
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Opinione inserita da Carolingia    07 Dicembre, 2015

L'umanità in un cortile


Vicenza,1940: in un cortile popolato da personaggi eccentrici e miserevoli, “simile a un'orchidea i un cumulo di spazzatura” lussureggia la figura di don Gastone, prete bello, giovane, vanesio e
intraprendente, che presto accende la passione nell'anima di ogni uomo e donna, come eroe, modello di fascista, come santo,come sogno proibito. Sergio e Cena, ragazzini poveri, reietti, protagonisti di questa storia,sono gli unici a vederlo come un uomo, e piuttosto che venerarlo, sfrutteranno la passione dei vicini, in particolare delle tante “signorine” di età avanzata, per ottenere soldi e regali, per saziare la fame e godersi l'ultima stagione della propria infanzia.
Come ogni romanzo di Parise, anche “Il prete bello” racconta il mondo attraverso i personaggi che lo abitano, pieni di passioni, vizi, difetti e fissazioni: il cav. Esposito, meridionale, vedovo con cinque figlie, con due soli beni, più importanti di ogni cosa al mondo: la fede nel duce, e il suo personale gabinetto, invidiato dal quartiere; le Walenska, espressione dell'aristocrazia decaduta, vestite di piume di struzzo, ma che si riscaldano amplificando un raggio di sole con una lente; la signorina Immacolata col suo occhialino d'oro e la sua eleganza che la distingue come padrona di tutto il quartiere. Viene poi la massa dei personaggi più miserevoli, che non sentono molto oltre la fame, e da questa emerge Sergio, il narratore. Attraverso la sua voce si esprime Parise, nel suo stie incredibilmente vario, che passa da momenti di comicità ad altri di incredibile commozione, in un graduale passaggio dalla spensieratezza dell'infanzia alla presa di coscienza della durezza della vita, proprio attraverso l'osservazione del microcosmo del cortile.
Un romanzo che disegna il quadro perfetto di un pezzo della società in un preciso momento storico, ma con la leggerezza dell'occhio del bambino, con un linguaggio sensoriale, velato spesso di un erotismo infantile, con la delicatezza di un primo approccio al mondo degli adulti. Da leggere per lo stile magistrale, e per tutti gli amanti del romanzo neorealista.

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08 Dicembre, 2015
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Bellissima recensione e ottimo suggerimento, aggiungo alla lista!
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