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Un altro giro di giostra
 
Un altro giro di giostra 2016-04-21 20:39:40 silvia t
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia t Opinione inserita da silvia t    21 Aprile, 2016
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Un altro giro di giostra

Un regalo di Natale inaspettato, ma gradito come tutti i libri che si fanno spazio nella mia libreria;
non ne avrebbe mai fatto parte se mio fratello non avesse deciso di farmene dono.
Un autore, Terzani, che ha sempre suscitato la mia antipatia e il mio disinteresse, direi oggi, la mia superficialità.
Ogni volta che mi capitava di vedere la sua immagine pensavo a santoni indiani così lontani dalla mia cultura occidentale.
Dei tre libri che erano sotto l'albero è stato l'ultimo a venire aperto e quasi come atto dovuto o sfida:
-Leggilo e poi dimmi cosa ne pensi, come medico, della scelta di Terzani di affrontare la sua malattia! Mi disse mio fratello.
Una mattina iniziai di fronte ad un cornetto caldo e a una tazza di caffè ed è stata dura oltrepassare le prime trenta pagine, fatte di azioni e reazioni che conosco fin troppo bene, che mi apparivano scontate e intrise di quel dolore che, di certo, non ricerco anche nei libri; ma poi pagina dopo pagina sembrava che l'immagine di Terzani si componesse davanti a me, prima sfumata e poi sempre più nitida, da estranea sempre più amica.
Pagina dopo pagina, viaggio dopo viaggio, mi ha fatto scoprire la prospettiva del malato, quella che i tuoi pazienti non ti diranno mai, perché in te cercano la salvezza, il miracolo.
Quasi tutto il libro è una ricerca, un ripetere che la cura ai malanni, in oriente sta nel credere alla cura e non nella cura stessa e così per me è stato questo un viaggio fatto accanto ad un paziente, quel bisogno di essere preso in carico nel suo insieme e non a pezzi.
Uno stile semplice, ma raffinato, un lessico ricercato, ma mai pomposo, lieve come una piuma, malinconico come una foglia cadente fa breccia nel cuore del lettore che è portato a sperare nel miracolo, perché la sua onestà intellettuale non ha uguali, perché alla fine quella pace che cerca la troverà e le scelte fatte, alla prova del tempo gli daranno dato ragione.
Cosa risponderò a mio fratello?
Lo ringrazierò di cuore, perché non lo avrei mai letto, ma mi sarei persa un testo che per me è già fondamentale, un libro che mi ha cambiata in profondità, che mi ha insegnato a non dare niente per scontato, che mentre traffico con le mie medicine, il mio sapere dall'altra parte della scrivania c'è qualcuno che grida “ Io sono qui, no sono solo il mio malanno”.
Un libro che va letto a piccole dosi, un po' ogni giorno, senza esagerare, perché come un seme si deve depositare e crescere piano piano.

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Commenti

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Ciao Silvia, bel commento e interessante punto di vista. Vedo che il testo ti ha profondamente toccata. Per me fu la stessa cosa grazie a quella "santona"di mia sorella e anche io partivo da un limite personale rispetto alla prospettiva culturale cui associavo le immagini di Terzani, mi sono ritrovata poi ad inseguire la sua bellissima esistenza e il suo pensiero nei tanti scritti che aveva pubblicato traendone sempre un arricchimento profondo.
Per me è un grande.
Ciao Silvia.
Un commento molto interessante. Anche a me il libro è piaciuto parecchio. Ti segnalo, a questo punto,"La mia fine è il mio inizio", testo successivo a quello che hai letto, una continuazione, almeno altrettanto bello.
Anni fa ho visto il documentario-intervista, e poi il film con l'ottimo Bruno Ganz che interpreta Terzani. Più che simpatia (l'Oriente, coi suoi sperdimenti mistici, in generale mi snerva), ho provato rispetto per un percorso di straordinaria coerenza (nell'accezione più onesta della parola), e per la "curiosità" manifestata dinnanzi alla morte prossima. Ricordo con commozione gli occhi applicati al tronco di un albero, un insegnamento di riguardo incondizionato, lasciato da Terzani ai suoi nipoti, e non solo. Mi ero ripromesso di leggere il libro, ma non l'ho ancora fatto.
Grazie per i vostri contributi, è stato davvero una sorpresa. Uomo di grandissima levatura e con un'onestà intellettuale invidiabile!
Credo anch'io, per quel che dici, che il libro consigliato da Emilio e il film indicato da Neri debbano essere la tua prossima tappa. Quest'ultimo, in particolare, mi è sembrato molto "vicino" alla figura di Terzani, anche grazie alla bravura degli attori (Bruno Ganz ed Elio Germano, il figlio che raccoglie l'eredità del padre attraverso una sorta di intervista).
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