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Le tre del mattino
 
Le tre del mattino 2018-01-28 22:49:13 mariaangela
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
5.0
mariaangela Opinione inserita da mariaangela    29 Gennaio, 2018
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Non bisogna buttar via il talento.9 è meglio di 10

La storia, quella di Antonio e di suo padre e dell’umanità che li circonda.

A sette anni iniziano a manifestarsi i primi sintomi di una epilessia idiopatica, un “innominabile disturbo” per i suoi genitori, che faticano a prendere cognizione della nuova situazione venutasi a creare. Questa ignorante chiusura avrà effetti deleteri sul ragazzo e sul suo carattere che, con il passare del tempo, e con l’acuirsi delle crisi, arriverà sempre più a chiudersi in se stesso e a tralasciare gli interessi che avevano iniziato ad appassionarlo.

Inizialmente il fulcro del racconto sembra essere il Centre Saint-Paul a Marsiglia dove il professore Henri Gastaut, uno dei migliori specialisti del settore, infonde buone speranze di guarigione.

L’autore è dettagliato nelle descrizioni e nelle spiegazioni, anche mediche, prima di raccontare ha lui stesso fatto ricerche sull’argomento. Nulla è lasciato in sospeso e nessun dubbio sorge in chi legge.
Superficialità e approssimazione non sono concetti che gli appartengono.

Tutto ruota attorno a queste figure tristi e sperdute nella loro solitudine. Un padre e un figlio, all’apparenza diversissimi,hanno ciascuno dell’altro una reciproca superficiale conoscenza.
La loro simbiosi è talmente evidente da essere commovente. Ma loro ancora non lo sanno.

Mi colpisce come questa Marsiglia, inizialmente ostile e pericolosa e paurosa, che sembra continuamente spiarli da qualche meandro buio durante le loro passeggiate notturne, si sposi perfettamente col carattere di Antonio e di suo padre, con i loro imbarazzi,il loro essere schivi e misurati, con i loro dialoghi fatti per coprire i silenzi. Marsiglia buia e pericolosamente tranquilla si rispecchia nelle loro anime; bisogna guardarsi le spalle da quella città e non solo, ma non hanno il coraggio di dirselo. Ancora una volta sono sulla stessa lunghezza d’onda…

"Le merveilleux nous enveloppe et nous abreuve comme l'atmosphère; mais nous ne le voyons pas."
C. Baudelaire

E’ l’estate del 1983.
Il confine tra il prima e il dopo.
La prova che va affrontata insieme. Violentemente insieme, perché solo insieme può avere successo, bisogna che ciascuno vegli che l’altro stia a sua volta vegliando. E succede. Succede che lo vede sorridere. Succede che non aveva mai notato la fossetta sotto il mento, le ciglia lunghe, la cicatrice sul sopracciglio sinistro. Si guardano. Si vedono. Si riconoscono. E allora c’è il jazz, la musica suonata e la musica ascoltata senza vergogna ma anzi con fierezza e con orgoglio, il pornoshop perché in fondo “se fossimo stati in compagnia di amici, beh saremmo certamente entrati”, la bellezza e la spiaggia e Adèle e Lucie e Marianne.

“In qualche momento chiudeva gli occhi, in qualche momento oscillava avanti e indietro. Le sue mani erano agili e veloci: il loro movimento comunicava un senso di essenzialità che era molto bello, come una metafora ben riuscita, un ideale di stile, un modo di essere al mondo. … Quando finì, inseguendo il senso di ciò che aveva suonato in due scale conclusive e malinconiche, scoppiò un applauso pieno di simpatia. E anch’io applaudii e continuai a farlo finché non fui sicuro che mi avesse visto, perché cominciavo a capire che esistono gli equivoci e non volevo che ce ne fossero in quel momento.”

“Nella vera notte buia dell’anima sono sempre le tre del mattino.”
F. Scott Fitzgerald

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Commenti

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Ciao Mariangela, davvero bella la tua recensione, complimenti!
Un caro saluto
Chiara
Che bel commento, Mariaangela! Anch'io ho questo libro tra le mie prossime letture :)
In risposta ad un precedente commento
mariaangela
30 Gennaio, 2018
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Ciao Chiara sei davvero gentile.
Ricambio il tuo saluto e ti auguro tante belle prossime letture.
Mariangela
In risposta ad un precedente commento
mariaangela
31 Gennaio, 2018
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Manuela, grazie!
TI consiglio questo romanzo, ma ti consiglio Carofiglio e tutti i suoi scritti. Io l'adoro ma certo con i libri è soggettivo.
Buone prossime letture
Mariangela
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