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Addio fantasmi
 
Addio fantasmi 2019-04-07 14:28:16 annamariabalzano43
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    07 Aprile, 2019
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Quando si fermano le lancette.

Una storia di vuoti e di assenze, “Addio fantasmi” di Nadia Terranova è un bellissimo romanzo che segue l’evolversi del dramma interiore della protagonista mai in pace con il mondo dall’abbandono improvviso del padre, scomparso nel nulla. Sono proprio tali abbandoni che provocano nei bambini e negli adolescenti sensi di colpa ingiustificati, che creano in essi un senso di inadeguatezza rispetto a chiunque li circondi. Così Ida ritorna a Messina, la sua città, ormai lasciata da tempo per stabilirsi a Roma con il marito, chiamata dalla madre, per decidere della vendita della casa ormai quasi fatiscente, dopo anni di trascuratezza, dopo anni in cui l’amore non vi ha più abitato. Qui Ida ritrova il suo passato di bambina e adolescente, rivede i momenti in cui era parte di una famiglia felice e i momenti in cui la felicità stava svanendo mentre la depressione devastava la mente e il cuore del padre. Difficile sopravvivere nell’inconsapevolezza delle motivazioni che spingono un uomo a una scelta così drammatica, ad un allontanamento senza una parola di saluto o spiegazione, e chiedersi se sia morto o sopravvissuto altrove lacera il cuore di Ida che vede nella madre la maggiore responsabile della fine di una vita felice. La serenità di Ida bambina si è fermata alle sei e sedici, con le lancette dell’orologio che hanno segnato il momento più doloroso della sua vita, quando cioè suo padre ha chiuso dietro di sé la porta di casa, tagliando bruscamente con il passato, con gli affetti, con i doveri e le responsabilità. Ora dopo anni di sofferenza interiore, Ida deve far ripartire quelle lancette, deve ricostruire la sua vita, e guardare alla madre con occhi diversi, più compassionevoli e comprensivi. Un cammino difficile e doloroso, che può avvenire solo a contatto con il luogo che l’ha vista crescere, con quella casa che in sé accoglie non solo il vuoto dell’abbandono, ma anche la ricchezza dei ricordi, i profumi delle cose, le voci di chi c’era e di chi c’è ancora.
Un libro profondo, una prosa bellissima, meritatamente segnalato per il premio Strega.

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Commenti

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Anna Maria, "un libro profondo, una prosa bellissima" . Mi domando se possa avere la strada aperta verso il Premio Strega che negli ultimi anni pare in fase di sbandamento.
Ciao Emilio. A me è piaciuto molto, ma, si sa, lo Strega è soprattutto una competizione tra case editrici. C'e molto in gioco....Comunque me lo auguro perché è veramente un libro molto ben scritto, a mio parere, e una storia molto vicina alla realtà...
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