Dettagli Recensione

 
Non sono stato io
 
Non sono stato io 2019-11-07 16:35:55 Scavadentro
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Scavadentro Opinione inserita da Scavadentro    07 Novembre, 2019
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ma allora chi è stato? Bho?!

Chi sarà Robi, il “bambino rosso” che Giacomo, figlio di Ada, ha come unico amico di scuola? Nessuno se lo chiede, men che meno Ada, la quale ha vissuto a Londra con il padre pakistano del bambino , tale Bashir (ingeniere) perché doveva affrancarsi dalla coppia genitoriale separatasi. La donna è tornata a Serana, paesino montano della Val di Susa, sconvolta dalla perdita in culla della secondogenita Laura. Soffre di capogiri e malori, in una situazione tale da non riuscire a ricominciare a rifarsi una vita ( e ci si chiede “ma di che vive”? ). Il ragazzo va a scuola dalle suore, dove naturalmente non viene accettato da compagni e compagne in quanto “diverso” per etnia e colore della pelle e perché parla l'inglese. La madre è presa dalle sue paranoie, circondata da: Radames parrucchiere omosessuale (ma pensa!) e ciarliero che però rimane nel paesino a onta delle discriminazioni; Sergio suo “maestro” di cermaica (perché per rinascere qualcosa bisogna pur fare) ex tossicodipendente con il quale pensa di avere un rapporto più intimo; Antoni ex compagno di scuola motociclista attempato palesemente single sfigato anche li possibile copulatore ma rifiutato durante gita montana; Mariella sua ex compagna di scuola ora divenuta la signora borghese più ricca e conformista del paese con venature razziste, cinica, fredda, intimamente soddisfatta di aver sposato il più ricco del paese (che fabbrica assi di cessi multicolori, riscaldate ecc...) ; Giorgio marito ricco di quest'ultima, con il quale finalmente Ada si concede a vari rapporti sessuali prima si, poi no, poi l'istinto che prevale sulla ragione e chi se ne frega. Mentre la donna è distratta, sia dal proprio lutto sia sul profondo malessere psicologico di cui è vittima, anche impegnata a districare il rapporto con la propria madre che (udite!) si scoprirà che anch'ella era stata toccata da una tragedia coinvolgente figli, il ragazzo/bambino Giacomo si accompagna al rosso crinuto amico che solo dai dialoghi è evidentemente psicopatico, violento, misogino, delinquente, diabolico. A Serana (dove scompaiono un sacco di persone misteriosamente) è infatti presente un castello diroccato ove un negromante si dilettava con sacrifici umani e le peggio cose, scribacchiando rune ovunque. Queste rune (che riuscirà ad interpretare solo il macellaio del paese [!] che per diletto si occupa di leggende ed esoterismo) non sono alla luce del sole, ma in una scala sotterranea che Giacomo scoprirà inoltrandosi in un sotterraneo che da centinaia di anni nessuno ha mai neppure intuito. Intanto una compagnuzza (Jennifer) scompare, e da qui via alla polizia, ai sospetti, ai giornalisti ecc.. In questo frangente Ada è troppo impegnata a scatenarsi in amplesso in auto con il marito della Mirella (sorpresi dai Carabinieri!) e quindi non pensa neppure che il figlio abbia un amico inventato, né si preoccupa di farselo presentare.... Giacomo intanto con il bambino rosso si da a letture esoteriche, riti cimiteriali, decapitazioni di bambole, sacrifici animlai, schifezze varie. E poi gli viene la febbre alta e la bava alla bocca (esorcismo?) e la madre infine si preoccupa. Il pericolo incombe? Bho? Il finale è piovoso e confuso, privo di senso. Dovrebbe esserci ansia, angoscia, mistero. Tutto risulta abbozzato, indefinito, già sentito. L'autore vuole dirci che troppo spesso i genitori siano ignari di quanto avviene sotto i loro stessi occhi? Per carità, è possibile trovare una simile morale: il libro però risulta scipo, senza mordente, con personaggi improbabili di forma e non di sostanza. Penso che Fois sia amico di Derossi se cita Dürrenmatt ed Ammanniti con i quali questo testo nulla ha da spartire. Un tentativo sufficiente, ma niente di più. Si salva solo l'ambientazione. Naturalmente non vi dico se c'è il lieto fine, tanto lo si intuisce.... Peccato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

siti
07 Novembre, 2019
Ultimo aggiornamento:
07 Novembre, 2019
Segnala questo commento ad un moderatore
Mamma mia!! orrore allo stato puro, a proposito di Fois, mi hai ricordato il suo "Del dirsi addio" che non mi piacque per niente( ambientato a Bolzano, un giallo, un protagonista omosessuale...)
In risposta ad un precedente commento
Scavadentro
12 Novembre, 2019
Segnala questo commento ad un moderatore
Per carità, mi lascio sempre un po' prendere dalle delusioni come dalle soddisfazioni. Questo libro però è assolutamente banale.....
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante