Un posto nel mondo Un posto nel mondo

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Kediler Opinione inserita da Kediler    02 Ottobre, 2012
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Semplicemente Volo

Credi sia la storia d'amicizia più semplice e vera che sia mai stata scritta. Federico e Michele sono due grandi amici, che vivono l'amicizia nella quotidianità della condivisione.
Amici che si sostengono e che hanno gli stessi sogni, ma solo uno sembra avere davvero le ali per volare.
Uno parte per il viaggio della vita, l'altro resta. Come prevedibile quando si incontrano nuovamente quello che c'era prima non può essere riesumato tale e quale, ma vediamo un'amicizia che si è evoluta nonostante la distanza, e che vede Federico come una persona felice e realizzata, ma nessuno può comandare il destino...
Devo dire che io do a questo libro pieni volti!
1.il linguaggio è facile e scorrevole, è un linguaggio "amico" e quotidiano senza fronzoli, anzi con dialettismi e con anche qualche piccola espressione colorita
2. contenuto: è la vita, quella normale, che viviamo tutti. Niente ricconi pieni di soldi con problemi al limite dell'assurdo, niente personaggi super emarginati. Semplicemente due amici.

Devo anche dire che sono piacevolmente sopresa dalle capacità descrittive di Fabio Volo e specialmente della sua abilità di caratterizzare i protagonisti con emozioni reali.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    21 Giugno, 2012
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Scelte di vita

E' la storia della vita di due amici, raccontata con freschezza di ideali e di linguaggio. E' un libro che sprigiona slanci di entusiasmo, perchè è un libro incentrato sulle scelte di vita. L'intensità delle emozioni dei protagonisti trascina dalla prima all'ultima pagina. E' un libro di emozioni vere, raccontate con chiarezza e trasporto. C'è poi una frase che è esemplificativa di tutto il romanzo: "voglio lasciarmi andare, voglio di più per me, voglio buttarmi per cadere verso l'alto". Grandissima prova di Volo.

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Opinione inserita da sara    28 Marzo, 2012

Tutti hanno il proprio posto nel mondo

Ho 18 anni e ho letto questo libro dalla thailandia, vivo qua da ormai 9 mesi e devo dire che mi sono totalmente ritrovata nei pensieri di federico e di michele, e' stato un piacere leggere che non sono la sola ad avere questa voglia di trovare qualcosa di piu'.. Quando ho detto di voler partire per la thailandia e stare un anno li tutti mi hanno preso per scema, pazza, una che non ha capito che si sta bene solo in italia, a casa di mamma, che andare al barretto tutti i giorni non e' poi tanto male... Parlando con i miei amici adesso mi sento profondamente cambiata, loro mi parlano delle loro scopate, delle ubriacate fatte la sera prima e io con un sorriso tranquillo e rilassato gli dico che sono stata in riva al mare, semplicemente a pensare. inutile dire che tutti pensano che abbia perso la testa, chissa quale droga sta usando li' in thailandia. Nessuna droga, sto solo pensando a me e quello che voglio sia il mio futuro, e quando tornero' in italia, dopo un esperienza del genere mi sentiro' molto come il maratoneta di cui federico parla... Grazie Volo, ti ho sempre disprezzato ma questo libro lo tengo vicino al letto per ricordarmi che non sono sola!

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Opinione inserita da theend    20 Marzo, 2012

Bravo Fabio

Capisco che Fabio possa piacere o no, è un parere personale, per quanto riguarda me gli devo un sentitissimo ringaziamento in quanto suo è il merito di avermi riavvicinato alla lettura.
Premetto che ho tutte le carte in regola per essere il soggetto a cui il libro è rivolto : ventenne, lasciato gli studi, senza un vero lavoro, incazzato con la propria vita.
Le mie uniche letture prima di lui sono state, a parte qualche libro imposto scolasticamente, letto malvolentieri, e spesso mai finito, la saga di Harry Potter ( da ragazzino, chi non l'ha letto! ) ed Il sergente nella neve ( libro bellissimo che mi è piaciuto da impazzire da quel che ricordo ).
Ho cominciato, dopo innumerevoli anni di digiuno, con il suo primo libro, Esco a fare due passi, che, nonostante sia espresso in maniera confusionale e ripetitiva, tocca tematiche che mi colpirono particolarmente. Questa lettura mi ha iniziato a far pensare ai libri non più in modo cosi tanto malvagio;
cosi sono passato ad un suo altro libro, appunto, Un posto nel mondo.
Posso dire per esperienza personale che Fabio tratta in modo diretto tematiche che si nascondono nella quotidianità, ( suscitando nel lettore reazioni del tipo ah cazzo allora non sono l'unico coglione! oppure ah è vero succede sempre! ) strappandovi un sorriso. Analizza molto bene, in ognuno dei sui libri, i mille problemi che affollano nella testa di un ragazzo e su certe cose mi ha aiutato molto, smettere di fumare, canne e sigarette, grazie a E' una vita che ti aspetto. Capisco anche chi lo critica definendolo il nuovo Moccia, in effetti il suo stile è molto, troppo semplice ma è diretto proprio per questo! Troppo smielato in alcuni punti e devo dire che se leggi uno dei sui libri e come se li avessi letti un po tutti...o nessuno.
In ogni caso è un libro che si "mangia" molto piacevolmente e a cui sono molto grato:
(non lo ricordo molto bene l'ho letto qualche mese fa) a un certo punto del libro il protagonista si ritrova a Capo Verde a rimuginare sulla propria esistenza. Afflitto da un po di giorni da un certo "mal di vivere" viene portato da un'anziana signora di colore, che lo visita in modo abbastanza particolare ( mi ricordo la frase: in fondo ai tuoi occhi c'è un bambino che piange ) e al termine lo abbraccia, il protagonista inizia a tremare e poi sbotta a piangere, beh io sono sbottato a piangere con lui ( provando un forte senso di liberazione ) per tutti i problemi che avevo che mi accostavano o meno al protagonista. Questa la trovo una cosa bellissima, far piangere uno persona con della sola carta stampata, con le emozioni che si riesce a trasmettere al lettore... Bravo Fabio!

(ps ora sto leggendo il giovane holden mi farebbe piacere qualsiasi consiglio per letture future, grazie!)

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Per : giovani disorientati; lettori alle prime armi; lettori di volo.
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Lety83joy Opinione inserita da Lety83joy    12 Gennaio, 2012
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Tutti cercano il proprio posto nel mondo

Trascrivo una parte del libro che mi ha colpito particolarmente (pag.112):
"Uno dei ricordi più belli che conservo del periodo in cui c'era ancora mia madre è mio papà che ride. Quanti anni sono passati.
Quando tornava dal lavoro lo aspettavo per poter giocare con lui, ma spesso era troppo stanco per farlo. Capitava raramente che si fermasse a giocare. Io non desideravo altro. Non pretendevo nemmeno che fosse in forma. Lo avrei accettato anche trsavolto. Lo avrei fatto dormire lì, sul pavimento, vicino alle macchinine. Mi sarei sdraiato anch'io al suo fianco e avrei fatto finta di dormire con lui. Il mio eroe.
Una volta, una delle rare volte in cui si era fermato a giocare con me, io dissi un acos ariguardo le macchinine e lui scoppiò a ridere. Che felicità per me. In quel momento avevo regalato a mio padre una risata, lo avevo fatto stare bene.
Da piccolo ero talmente innamorato di mio padre che quando giocavo con i miei amici alle macchinine, invece di spingerle come loro e fare broom broom, io le riparavo: imitavo mio padre in officina. E volevo solo macchinine cui si poteva aprire il cofano. Altrimenti niente."

Questo romanzo di Fabio Volo mi ha fatto riflettere su quante cose nella vita si lascino in disparte, per dare invece troppo interesse e troppa importanza a quelle superficiali e materiali: dove sono quelle veramente essenziali, piccole cose e situazioni (che magari ci sembrano inutili) che caratterizzano la nostra esistenza???

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eliss Opinione inserita da eliss    14 Ottobre, 2011
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sorprendente...

Pensavo di leggere una normale piacevole storia.... invece mi sono completamente immersa in una seduta psicanalitica.... ciò che vivevano michele e federico sono comuni a molti di noi.... è un libro che ti fa riflettere e delle volte smuovere!Ho quasi paura di iniziare a leggere i libri di volo perchè so che le sue parole faranno "muovere" qualcosa in me, che centrerà il bersaglio su alcuni stati d'animo e alcune situazioni, ma allo stesso tempo non riesco a star lontana da un suo libro.... semplice nel modo di scrivere, ma mooolto chiaro...

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Dr Feelings Opinione inserita da Dr Feelings    25 Settembre, 2011
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Una valida alternativa a Moccia.

"Un posto nel mondo" è stata una piacevole scoperta; Fabio Volo offre molti spunti di riflessione per coloro che si sentono persi nel mondo, incapaci di trovarvi un posto e di comprendere se stessi, attraverso un'onesta e piacevole lettura, capace di esternare ogni tipo di emozione. Volo si è mostrato uno scrittore tenace, capace di trattare tematiche che tutti noi possiamo ritrovare nelle tasche della nostra vita, senza smentire una scrittura abbastanza discorsiva, scorrevole, a tratti profonda e piacevole. Non è un romanzo imperdibile, e neppure un autentico capolavoro. E' semplicemente una valida alternativa a tutto ciò che la letteatura moderna può offrirci. Di certo non è il mio perferito, eppure si è lasciato leggere con vivo interesse e grande piacere.

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R๏гy.o° Opinione inserita da R๏гy.o°    17 Luglio, 2011
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Povera Italia...

C'è questa mia amica che mi telefona per dirmi che ha deciso di mollare tutto e di partire per l'Inghilterra e che ha preso questa decisione leggendo "Un posto nel mondo". 'Addirittura!', ho pensato. E leggiamolo và.
Ma Volo non mi è mai piaciuto, nè in tv nè su carta stampata. E infatti anche stavolta ha fatto cilecca. Gran paraculo. Io magari ci credo che è piaciuto a tante persone, ma queste persone non hanno mai letto veri libri, secondo me. Queste persone si accontentano di poco, secondo me. Ed elogiano la sufficienza, sempre secondo me.
Se qualche contenuto poteva esserci.. bhè il potenziale (?) non è stato messo in atto. Per cui Volo è un gran paraculo.
E sapete che forse forse è meglio Moccia? Andrò contro il giudizio nazional-popolare.. ma viste anche le vittorie degli ultimi Sanremo, meglio così.

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zeroazero Opinione inserita da zeroazero    05 Ottobre, 2010
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Mieloso!

Trovo questo libro "mieloso"! Mi spiego: gli splendidi sentimenti che l'autore fa provare al protagonista della storia verso la sua donna nascono e muoiono... contemporaneamente!Il protagonista della storia ama la sua donna alla follia, tanto da non volerne condividere neanche la stessa casa! La ama talmente da lasciarla libera di partire da sola per le vacanze, salvo poi esserne rattristato per poche righe fino alla completa dimenticanza che reciprocamente i due provano! Ci sono tanti messaggi che l'autore lancia, che vanno tutti verso una unica direzione: e' bene amare le donne finche' si fanno scop..., poi bisogna fuggire lontani per non essere costretti successivamente... ad assumenrsi delle responsabilita'! Per finire, il racconto sembra gia' finito a meta' libro, dopo di che' non succede piu' niente, se non un susseguirsi di prediche e ricordi che sembrano l'autobiografia dell'adolescenza di Volo.

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Moccia e cose del genere...
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Opinione inserita da dafne    30 Marzo, 2010

piacevole lettura

Piacevole lettura, semplice, genuina. Da leggere tutta d'un fiato. è una filosofia di vita quella riportata in questo breve libro. è un manuale per giovani, affinchè possano riappropriarsi dei propri sogni. L'autore attraverso una storia semplice tra due amici espone questa filosofia... quella di vivere... e non sopravvivere... di agire... di ascoltare la nostra coscienza, di desiderare, di ambire, di non aver paura e lasciarsi bloccare dall'ignoto, dai cambiamenti che tanto spaventano. Un complimento all'autore va soprattuto per aver trattato argomenti molto seri nei toni semplici, mantenendo lo stesso stile genuino e non calibrato, senza renderelo drammatico o pesante. Mi son ritrovata molto nella definizione che da all'amore differenziandolo dall'innamoramento, condivido pienamente il suo pensiero... che dire lo consiglio.. .un breve tuffo, un'immersione dei sensi in un solo giorno... rifletterete e ritroverete il gusto di sognare ed ambire a quei sogni!!!

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Opinione inserita da francesca    07 Ottobre, 2009

già visto

Già visto, già letto: solita apologia dell'eterno irresponsabile, soliti eccessi nel raccontare i rapporti umani, ancora una gravissima intolleranza- mascherata da questo spirito molto free fuori tempo massimo- verso il quotidiano e la "normalità" di cui evidentemente l'autore ignora l'intensità, solita paura di VIVERE,secondo me è la filosofia del lasciarsi travolgere dagli eventi. Comunque un libro come i precedenti, proprio uguale... eccetto il primo, che sembra scritto da un'altra persona! non mancano momenti carini in cui l'autore riesce a far divertire molto il lettore, tuttavia nel complesso il libro, a mio modo di vedere, appare banale, scritto con un linguaggio anche troppo poveramente colorito, poco realistico, e soprattutto "assoluto", con pretese didattiche per l'umanità intera.

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