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Appena ieri
 
Appena ieri 2010-12-04 08:08:49 Jan
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Jan Opinione inserita da Jan    04 Dicembre, 2010
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Alla Fiera dell'est...

Per due soldi un topolino mio padre comprò...
Pochi sanno che l'ormai famigerato tormentone branduardiano deriva dall'Haggadah di Pesach, uno dei rituali più tradizionali della mistica familiare ebraica.
Glielo commissionò il giovane, allora, David Zard.
Chissà se Zard si ricorda ancora del più grande, del primo, del geniale Agnon? (Si legge con la "g" forte...come Ag...staccato non).
Colui che vinse il Nobel con la Sachs, mica noccioline.
Lo zio affermato di un tizio che si chiamerà...Amos Oz...

Shmuel ci conduce in un'osmosi brillante ricavata da una crasi storica ma anche competitiva : gli chalutzim (i coloni del primo novecento che fuggono, come lui, dai pogrom galiziani)rigonfi delle teorie Herzliane...e gli altri, quelli che "attendono il Mosciah ma senza fretta...chissà cosa direbbe".
La prosa di Agnon è limpida e furente, gioiosa e mistica, autocelebrativa e ironica.
"Due sono gli ingredienti per fare un buon ebreo, diceva mio padre: leggere tanto e soprattutto essere più sfortunati di un topo in gabbia: non voglio esagerare ma io allora sono riuscito proprio bene"!
Appena ieri è un reticolo di tradizioni ashkenazite mescolate al ritmo laico del Sionismo imperante.
Ci si può trovare un cane che parla e pensa, addirittura sogna, come un essere umano: Balac, il mio personaggio preferito.
Anche questo frutto dell'autoironia ebraica: "Dal Talmud in poi chi mai ha scoperto prima di noi che il cane è un essere sublime"? Senza aver paura di stigmatizzare il classico amore ebraico per la razza canina.
Leggende, luoghi comuni e apologi si fondono nell'intreccio di un romanzo fantastico.
Da non perdere.
Il prezzo è alto, ma, credete,ne vale davvero la pena.
PS Buttate via quella caricatura usurata e malriuscita di Moni Ovadia.Giù il cappello, signori,questo è Agnon!

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Commenti

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26 Dicembre, 2010
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non per acribia, ma lo zio affermato di Amos Oz non era mica Klausner?
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27 Dicembre, 2010
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Da parte di madre.
L'altro era Agnon.
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18 Gennaio, 2011
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strano, sarà anche così...ma non ricordo che se ne parla in storia di amore e tenebre di Oz. Dove hai trovato che Agnon era lo zio di Amos Oz? Il cognome originario di Oz era proprio Klausner, ed Oz è il pronipote, per parte di padre, di Joseph Klausner. La mamma di Oz era Fania Mussmann, la sua famiglia era originaria di Rovno, oggi Rovinj, e non mi risulta che avesse parentele con Agnon.
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19 Gennaio, 2011
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Credimi, a me risulta di sì. Basta conoscere Israele.
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20 Gennaio, 2011
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Grazie, cercherò di crederci... comunque dei rapporti tra i Klausner e gli Agnon se ne parla a lungo nella biografia di Amos Oz. Certo, non si è obbligati a raccontare la verità sulla propria vita. In ogni caso ho riletto con attenzione i ricordi di Oz e le visite che faceva il sabato con i suoi genitori a Talpiyot presso le case di Agnon e dello zio Yosef Klausner ( circa alla fine del primo quarto del libro) Il padre di Oz, Arieh, non amava incontrare Agnon, non lo stimava. Ma Agnon amava il volto radioso della mamma di Oz, Fania, ed insisteva perchè gli facessero visita. Che ci sia un segreto in tutto questo e, anche la ragione della depressione di Fania? Che forse scrisse un libro e gli chiese di leggerlo. Chissà. Mistero. Forse in questo bruciante segreto c' è la improbabile parentela di Amos Oz con Agnon. Sarebbe una grande scoperta!
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20 Gennaio, 2011
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Non è una grande scoperta...basta andare a Tel Aviv e lo sanno anche i muri.
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01 Febbraio, 2011
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be', per quello che poi possono avere appreso i muri di Tel Aviv...fossero almeno stati quelli di Gerusalemme, ispirati direttamente dal Santo che sia benedetto...loro ne sapranno di più.
Allora bisognerebbe anche ascoltare i muri di Forte dei Marmi per conoscere il vero padre di Umberto Agnelli, opppure quelli di Campo Imperatore per conoscere il padre di Bruno Vespa?
Lasciamo perdere, si scherza....
comunque Agnon è un ottimo scrittore, Amos Oz un po' di più...
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