Dettagli Recensione
Very sad hero...
Gatsby, l'uomo che si costruisce dal nulla,che suda e trasuda tutto il dolore di una classe sociale che deve rendere 10 pwer avere 6.
Adoro questo personaggio, soprattutto ammiro come Fitzgerald l'ha concepito,strutturato, fotografato.
Daisy è la ragione della vita di questo self made man, in principio era Daisy e tutto si accompagna a questa donna divenuta miraggio nel ventre cocciuto di quest'uomo, pronto a plagiare se stesso pur di conquistarla con il ritorno in patria.
Divenuto ricco.
Ma siamo lontani dalla nobiltà di Martin Eden, qui Gatsby ha dovuto scendere a patti con la feccia, fondersi egli stesso e rigenerarsi con essa.
Non è facile.
Anche perché il Cielo non dimentica nessuno...soprattutto quando nasce con le pezze al culo.
La tristezza prende allorquando il miraggio della donna amata...si manifesta per ciò che è.
Daisy è colpita dalla morte di Gatsby, assassinato, solo per un attimo,l'istante che colma la scelta se portare i bagagli in macchina in numero di tre o quattro.
La sua vita va avanti.
Ma morire per la donna favoleggiata, sognata, idealizzata...be', per Fitzgerald non ha prezzo.
Per questo Gatsby sarà, sempre, il Grande.


Opinione inserita da Jan 05 Gennaio, 2011



























