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Paradiso amaro
 
Paradiso amaro 2012-08-01 03:33:22 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    01 Agosto, 2012
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“Paradiso amaro” di Kaui Hart Hemmings - commento

Da questo romanzo della scrittrice hawaiana Kaui Hart Hemmings è tratto il celebre film che ha per protagonista George Cloney.
Matt King è un avvocato che discende da una principessa: “Ho delle questioni ereditarie da risolvere. Appartengo a una di quelle famiglie hawaiane che deve il proprio patrimonio alla fortuna e ai defunti. La mia bisnonna era una principessa. Un’oligarchia decideva a chi apparteneva la terra, e alla mia bisnonna ne spettava parecchia.”
Sua moglie Joanie è stata una modella bellissima. La ritroviamo in un letto di ospedale, dopo un incidente che le ha causato un coma irreversibile: “Joanie e Troy gareggiano insieme ogni anno a bordo di un catamarano Skater di dodici metri.” … “C’erano un sacco di onde e vuoti d’acqua.”
Di colpo, il protagonista si trova a fronteggiare una situazione che lo costringe a prendere coscienza della reale consistenza della sua vita: il rapporto con le due figlie, la scoperta dell’infedeltà coniugale della moglie, il suo ruolo di genitore nella prospettiva della vedovanza, con l’enorme responsabilità di ricostruire relazioni e prospettive esistenziali. Magari sovvertendo quella che sembrava essere una decisione già assunta: alienare le terre ricevute in eredità, monetizzarle, vendendo il passato di indigeno alle nuove smanie del commercio e del turismo …
Lo sfondo è quello, meraviglioso, delle isole che nell’immaginario occidentale rappresentano l’incarnazione dell’Eden: “Abbiamo alberi del pane, banani e manghi … Abbiamo una piscina luccicante … Abbiamo … siepi di mughetto giapponese, tiaré e pikake da innaffiare.” Un paradiso naturalistico che fa da sfondo all’inferno della vita: “Sono andata a esplorare la barriera … C’era la bassa marea e riuscivo a vedere tutto. In un punto il corallo era molto scuro, ma ho data un’occhiata più da vicino e mi sono accorta che non era corallo. Era un’anguilla. Una murena.”
L’apoteosi della natura ove si trasfigurano perfino le opzioni di morte: “Divieni parte di una barriera corallina vivente! Sepoltura aloha in mare – fa’ spargere le tue ceneri dopo un viaggio in canoa!”
Una lettura che fa riflettere sullo scollamento che spesso divarica la vita personale e immaginata dalla vita reale, indulgendo al sogno di paradisi perduti.
Aloha da …

… Bruno Elpis

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"Love story". Ma non è necessario aver letto il best seller di Erich Segal ...
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