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Groviglio di vipere
 
Groviglio di vipere 2015-01-12 05:14:17 Bruno Elpis
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    12 Gennaio, 2015
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Parenti serpenti da Nobel

Le Nœud de vipères di François Charles Mauriac è la confessione epistolare di Luigi, un uomo di sessantotto anni che vede tutta la sua famiglia – moglie, figli e nipoti – ronzare intorno a lui nell’attesa di ereditare il patrimonio che egli ha accumulato anche grazie all’avarizia. Nutre pertanto la prospettiva di una vendetta che consiste nel diseredare i ”parenti serpenti”. Ma la moglie muore prima di lui e la sua visione delle cose cambia profondamente, soprattutto nell’imminenza della fine dei suoi giorni.
Nella sua lettera, Luigi parla della sua storia con la moglie Isa, dell’amore soffocante di sua madre, delle sue crisi di gelosia. Analizza il suo rancore e i rapporti familiari, fondati sull’interesse economico, e progressivamente matura la “conversione”. Luigi non potrà terminare la sua lunga lettera perché muore nel corso della scrittura. L’ultima parola sarà « ador… ».
Il tema del denaro, del senso della vita, l’idea di Dio e del sentimento religioso si intrecciano in un groviglio che ha la stessa potenza immaginifica del “nodo di vipere” evocato dal titolo e che allude sia ai “parenti serpenti” sia all’intreccio di sentimenti e meccanismi negativi - odio, rancore, invidia, gelosia, ripicche, vendette – che affollano il cuore e lo comprimono.
L'ateo convinto, che aveva sempre accusato moglie e i figli di praticare la religione con ritualità abitudinaria e superficialità, riesce a cambiare e a perdonare, mentre i figli, neppure dopo aver letto il suo diario, riescono a perdonarlo o a capire che le loro colpe non sono inferiori a quelle del padre.
Mauriac, premio Nobel per la letteratura nel 1953, ha scritto un’opera spietata, poco indulgente, spigolosa, che tuttavia ha la profondità della verità e la schiettezza di chi non conosce le mezze misure.

Bruno Elpis

Post scriptum sul Nœud de vipères

La natura fornisce spunti continui sia al linguaggio di tutti i giorni, sia all’immaginazione artistica che nella natura stessa ravvisa occasioni per metafore e trasposizioni.
Nel caso dei rettili, sembra che uno spettacolo da brivido venga offerto da una strategia comportamentale: per conseguire risparmio di calore, le serpi attuano il cosiddetto svernamento di gruppo; numerosi individui (addirittura centinaia!) realizzano uno stretto contatto che permette il mantenimento di temperature più elevate negli ibernacoli. Sono stati osservati anche casi di svernamento di specie diverse nelle stesse cavità, talvolta anche di prede e predatori in contemporanea: coesistenza possibile in quanto nei periodi freddi i rettili non si alimentano.
Quando escono dall’ibernazione in primavera, le serpi offrono uno spettacolo impressionante formando enormi grovigli di maschi che cercano di accoppiarsi con le femmine.
A queste immagini spesso si ispira l’uomo nel suo linguaggio, quando utilizza il fenomeno naturale sopra illustrato per rappresentare in senso spregiativo una situazione di intrighi o un intrico di personaggi infidi.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
“Vipera” di Maurizio De Giovanni e “Covo di vipere” di Andrea Camilleri, per comparare come l’immagine della vipera sia stata utilizzata da due narratori nostrani
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Commenti

12 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Hai spiegato il libro molto meglio di me. Spero di non avere mai occasione di imbattermi nel groviglio biologico di serpenti.
Bella recensione e bella spiegazione sui serpenti è sull'origine del dire groviglio di serpenti.
Grazie, un altro bello spunto per leggere questo libro.
Saluti
Riccardo
Bella recensione e post scriptum molto interessante!
Bruno, molto interessante il tuo commento, compreso il Post Scriptum.
E' mia intenzione avvicinarmi a questo autore, che ancora non conosco.
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Rollo Tommasi
12 Gennaio, 2015
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Ottimo commento. La digressione sul mondo animale è apprezzabilissima, ed assolutamente non casuale, vero? ;) Ci vedo almeno un paio di significati in continuazione con la trama del libro. Bravo Bruno.
Bruno Elpis
13 Gennaio, 2015
Ultimo aggiornamento:
13 Gennaio, 2015
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@ Mario: due commenti a Mauriac in un colpo solo... chissà se contribuiamo a riesumarlo dalla naftalina dell'oblio... :-)

@ Riccardo, Anna Maria ed Emilio: mi capita spesso di riflettere sulle espressioni linguistiche che mutuano dall'etologia animale... :-)

@ Rollo: no, non è casuale... deriva comunque dall'ammirazione che ho per la natura e i suoi spettacoli. Ciao! :-)

Grazie a tutti!
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
13 Gennaio, 2015
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Magari!!!!
Bruno hai iniziato il nuovo percorso letterario " Vipere, serpenti, vermi e affini " ?
:-D
In risposta ad un precedente commento
Bruno Elpis
13 Gennaio, 2015
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@ CUB: in realtà non ci avevo pensato, ma adesso che mi ci fai pensare... potrei collocare nel percorso Spider di MacGrath (per i vermi), "Tra un atto e l'altro" della Woolf che ho già commentato (c'è un 'incredibile scena di serpe uccisa mentre ingoia una rana!) e...
Ahahah, sei troppo simpatica :-)
siti
13 Gennaio, 2015
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Hai efficacemente completato il quadro iniziato da Mario rinnovando interesse per l'opera. Bella la riflessione linguistica.
12 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2

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