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Piccoli suicidi tra amici
 
Piccoli suicidi tra amici 2015-11-30 23:30:43 aislinoreilly
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aislinoreilly Opinione inserita da aislinoreilly    01 Dicembre, 2015
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La vita nella ricerca della morte.

Arto Paasilinna è uno scrittore e poeta finlandese del 1942 tra i più famosi. Figlio di Väinö Paasilinna e di Hilda-Maria Paasilinna, era uno dei 7 figli della coppia, due delle quali femmine. La sua carriera è iniziata come giornalista ma, arrivato ai 33 anni e trovandola “superficiale e senza senso”, cercò di dare una svolta alla sua vita, vendette la sua barca e si finanziò il suo libro “L’anno della lepre”. Fu un successone e si affermò così come scrittore indipendente.
I suoi libri rispecchiano, generalmente, la vita del finlandese medio, generalmente di mezza età e proveniente dalla Finlandia rurale. A livello internazionale, è conosciuto per la sua vena comica e per la sua capacità di creare opere che facciano riflettere, ridere e piangere allo stesso tempo. Affascinata da questo aspetto, mi sono letta “Piccoli suicidi tra amici”.
Come tutti i libri (o quasi) che ho letto nella mia vita, mi sono imbattuta in questa opera per puro caso. Io non conoscevo affatto Paasilinna ed il titolo è stato sicuramente “coinvolgente” fin da subito.
La trama in breve: un direttore fallito di nome Onni Rellonen, decide di porre fine alla sua vita in una bella giornata d’estate, si inoltra nel bosco ed individua la location perfetta: un vecchio granaio. Nessuno potrà sentire lo sparo della sua pistola ed il suo corpo potrebbe anche esser ritrovato dopo un discreto lasso di tempo. “Purtroppo” i suoi piani vengono guastati dalla presenza di un altro suicidando, un colonnello di nome Hermanni Kemppainen, che alla vista improvvisa di Onni, scivola con il cappio al collo. I due si salvano a vicenda e decidono di ritornare a casa di Onni per parlare e confrontarsi. Capiscono subito che in tutta la Finlandia non sono solo loro ad avere dei problemi così gravi da averli portati su l’orlo del suicidio e decidono di mettersi in contatto con altri disperati bisognosi di aiuto. Scrivono quindi un annuncio sul giornale e le risposte che ricevono sono una enormità. Contattano una certa Helena Puusaari, vicepreside pronta a morire come molti altri, le assegnano il ruolo di gestione delle risposte alle lettere ed insieme decidono di indire un seminario a tema, in un ristorante di Helsinki. Da questo seminario parte l’avventura dei nostri protagonisti e di molti altri aspiranti suicidi che, in cerca di un luogo perfetto per un suicidio di massa ben organizzato, finiranno per girare mezza europa.

Trovo che questo romanzo non sia classificabile come gli altri, semplicemente perché è geniale e sempre moderno. Il suicidio è un argomento che continua a ricorrere nelle notizie di cronaca di tutti i paesi del mondo, chi più, chi meno. La Finlandia non ha la fama di essere un luogo particolarmente “felice” e Arto ci presenta quella fetta di popolazione che sceglie la via più breve per non affrontare i problemi. Non è solo un romanzo che ci racconta una storiella tragicomica, è anche una fonte di insegnamenti. Quando la vita sembra aver perso ogni lato positivo, quando pare che non valga più la pena di vivere, ecco che anche un piccolo cambio di routine può risollevarti la giornata. La condivisione del dolore alleggerisce gli animi e lo stare insieme permette di superare le più estreme avversità. Questo racconta questo libro, oltre a farci sorridere nelle scene più grottesche con descrizioni dettagliate ma mai statiche e noiose. Hanno tutti un ruolo in questa storia e anche il personaggio meno nominato si rivela, a suo modo, saggio. A tutti è capitato di sentirsi al perso, di non saper cosa fare della propria vita e sicuramente, quelli più disgraziati e pessimisti, hanno pensato anche al suicidio. Io farei leggere questo libro a tutti, perché fa aprire gli occhi piano piano, sul fatto che l’unica priorità nella vita deve essere la conservazione della vita stessa. Basta cambiare città, amicizie, non serve ricorrere ad atti estremi per risolvere gli scogli nella quale ci troviamo a sbattere contro. Questo è un libro su gente che vuole morire, un libro sulla morte, che parla della vita.
Paasilinna è stato una bella scoperta per me e non mancherò di approfondire la conoscenza di questo autore sorprendente. Leggere un libro così è un piacere, scorre bene, è interessante e non è mai noioso.
Decisamente consigliabile a tutti, non è da lunghe pause perché è facile perdere il segno, però so legge da solo.
Buona lettura. :)

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Commenti

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Convinta. Grazie per la recensione. Lo leggo
Ottima recensione : mi hai veramente incuriosita . Grazie 1
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aislinoreilly
01 Dicembre, 2015
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Figurati, di niente! :) Non te ne pentirai!
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aislinoreilly
01 Dicembre, 2015
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Grazie a te per averla letta! :)
Bel commento.
La scrittura di Paasilinna è gradevole, però a questo libro ho preferito "I veleni della dolce Linnea" e ho già comprato "Il bosco delle volpi".
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aislinoreilly
01 Dicembre, 2015
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Grazie. :D
Appena faccio un giro alla Feltrinelli o alla Mondadori me li compro anche io, piano piano me li leggerò tutti o quasi.
siti
01 Dicembre, 2015
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Bel commento, ma hai avvicinata a questo autore.
Laura
In risposta ad un precedente commento
aislinoreilly
03 Dicembre, 2015
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Grazie, ne sono felice!
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