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Tre camere a Manhattan
 
Tre camere a Manhattan 2016-04-06 04:45:43 siti
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
2.0
siti Opinione inserita da siti    06 Aprile, 2016
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"Su, camminiamo..."

Opera del periodo americano, romanzo sull’amore passionale e sull’amore sentimentale. Datato 26 gennaio 1946, scorre parallelo a vicende sentimentali appartenenti alla biografia dell’autore. Restituisce una visione a tutto tondo del complicato legame d’amore, ne sviscera l’aspetto sensuale e di pari passo quello cerebrale in ottica prettamente maschile anche se non mancano incursioni nell’universo emotivo femminile.

L’ambientazione newyorkese , geometria urbana e visione di interni concentrata nelle tre camere del titolo, è funzionale a descrivere esistenze sregolate, imbevute di solitudine, culminanti nell’incontro casuale e del tutto fortuito di Francois /Frank e Catherine/Kay. Lui, attore quarantottenne francese, marito e padre, estromesso dal consorzio umano per un capriccio della moglie che lo abbandona per un ragazzo giovane; lei quasi trentatré anni, ex moglie di un uomo facoltoso, in giro per la città ad abbordare uomini, ad acchiappare in modo insulso il senso della sua esistenza. Si ritrova improvvisamente estromessa non solo dalla vita ma anche da un’abitazione.

Sei mesi non sono bastati a Frank per ricostruirsi un’esistenza, il sentimento dell’abbandono lo ha reso bilioso e incapace di ritrovarsi. Quando il destino gli fa incontrare Kay, attraverso lei matura consapevolezza della sua solitudine e superando in pochissimo tempo le tappe caratterizzati ogni frequentazione amorosa che lentamente scivola in legame di coppia, si concede ad un nuovo legame d’amore. Abbandona resistenze, diventa leggero, ridicolo perfino, esce dalla realtà ed entra in uno spazio che è circoscritto alle tre camere ( quella d’albergo a rappresentare la componente erotica pura, quella dove vive a rappresentare l’intimità e la quotidianità di una coppia, quella dove viveva Kay a significare l’importanza dell’eros maturo, consapevole, indissolubilmente legato all’amore) e alle strade della città.
Il camminare la notte rappresenta però il loro primo spazio vitale utile a dare realtà e consistenza al legame che si sta concretizzando e che permetterà ai due il reintegro sociale.
Romanzo ricco di spunti di riflessione, lineare nello stile, riconosciuto tra i migliori del belga, mi lascia perplessa , insoddisfatta, insterilita a livello emotivo. Semplicemente non tocca le mie corde emotive che mai hanno vibrato in questa lettura.

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Commenti

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Concordo con te a proposito dello scarso appeal emotivo del romanzo:) Diciamo che rispetto alla vastissima produzione di Simenon questo romanzo non è proprio il mio genere ma rimane cmq un'opera degnissima!
Mi rincuora la tua opinione, è annoverato tra i migliori...io ne leggerò altri sicuramente.
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C.U.B.
07 Aprile, 2016
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A me era piaciuto molto invece, sebbene sia passato molto tempo.
Teniamo conto del fatto che tra i tanti letti, l'unico che non mi ha entusiasmata e' quello del Popinga.
Quindi immagino di avere un debole per Simenon :-)
In risposta ad un precedente commento
siti
07 Aprile, 2016
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Se non erro, proprio quello del signor Popinga è quello che mi è piaciuto di più: 5 stelle in piacevolezza. Che dire? Simenon mi piace ma abbiamo gusti diversi. Ciao C.U.B.
Un commento molto bello, Laura.
Ho iniziato questo romanzo e mi ritrovo nelle tue impressioni a livello emotivo.
Temo di non avere iniziato con il Simenon giusto!
In risposta ad un precedente commento
siti
09 Aprile, 2016
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No, magari a te può piacere. Avendo letto altro, questo l'ho trovato atipico anche se rimarca i motivi conduttori della sua opera: amore coniugale, identità, riscatto individuale, il vinto simenoniano che cerca la sua strada...Insomma io li leggerò tutti, non è necessario che mi piacciano. Concorrono però a formare un'idea più precisa sulla produzione dell'autore. Chissà se esistono studi critici su questi romanzi...offrono un materiale di ricerca talmente vasto che penso possa pure divertire nell'incrociare i rimandi interni. Scusa, sto divagando. Ciao e grazie per il commento.
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